Helga Deen: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = polacca
|Categorie = no
|FineIncipit = è l'autrice di un [[diario]] - pubblicato postumo nel [[2005]] con il titolo di ''Kamp Vught'' - in cui descrive la sua prigionìaprigionia in un [[campo di concentramento]] [[nazismonazionalsocialismo|nazista]] durante la [[seconda guerra mondiale]], prima di essere trasferita - assieme alla sua famiglia - nel campo di sterminio di Sobibór, località oggi appartenente al [[Voivodato di Lublino]] ([[Polonia]])
|Immagine = Helga deen.jpg
}}
 
==Analogie con la vicenda di Anna Frank==
La sua vicenda, e quella dei suoi familiari (il padre Willy, la madre Käthe Wolff e il fratello Klaus Gottfried, minore di tre anni, tutti di [[ebraismoEbraismo|religione ebraica]] e abitanti di [[Tilburg]], nel sud dei [[Paesi Bassi]]) presenta sorprendenti affinità con quelle di un'altra vittima ''storica'' della [[Shoah]], [[Anna Frank]], ede anche le due rispettive testimonianze sono state, sia pure con le dovute proporzioni, comparate. Se non altro per l'innegabile valore documentario, ai fini della memoria, di questi scritti (quello di Deen è il terzo ''diario da un campo di concentramento'' - ma il primo tenuto da una donna - rinvenuto in Olanda nel dopoguerra<ref>Fonte: [http://www.smh.com.au/articles/2004/10/21/1098316786614.html Articolo del Sidney Morning Herald].</ref>).
 
==Storia di un diario segreto==
L'autrice, che al momento dell'arresto frequentava l'ultimo anno delle scuole superiori, riuscì a far avere il diario – ede altre sue piccole cose (tra cui una penna stilografica, una ciocca di capelli, alcune lettere e cartoline) racchiuse in una borsetta – al suo fidanzato, il fotografo Kee van den Berg; il qualeegli lo tenne nascosto come una reliquia fino alla morte, avvenuta nel 2004.
 
Il figlio Conrad lo ha poi fatto avere all'archivio storico di Tilburgo, che ne ha curato la pubblicazione nel marzo [[2007]]<ref>In realtà il diario avrebbe dovuto essere pubblicato, secondo le intenzioni dell'archivio storico di Tilburgo, nel maggio del [[2005]], in coincidenza con l'il sessantesimo anniversario della fine della [[seconda guerra mondiale]].</ref>.
 
Le circostanze in cui, nel giugno del [[1943]], prima di essere trasferita a Sobibór, la giovane fece avere il suo memoriale al fidanzato, sono rimaste - secondo David Barnouw, direttore dell'Istituto olandese per la documentazione di guerra ([[NIOD]]) - un ''enigma totale''<ref>Fonte: [[Il Secolo XIX]], 13 marzo [[2007]].</ref>.