Discarica: differenze tra le versioni

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[[File:Proschhuebel-renaturierte-deponie-050724.jpg|thumb|upright=1.3|Una discarica ricoperta di verde dopo la chiusura ([[Dresda]]).]]
[[File:Aterro Sanitario.jpg|thumb|upright=1.3|Una discarica di rifiuti non a norma, senza particolari protezioni e barriere.]][[File:Jakarta slumlife71.JPG|thumb|upright=1.3|Una discarica a [[Giacarta]]: nei paesi in via di sviluppo le discariche sono al tempo stesso fonte di inquinamento ambientale ma anche di sostentamento per i più poveri.]][[File:Biogasholder and flare.JPG|thumb|upright=1.3|Recupero del [[biogas]] da una discarica]]
 
La [[normativa]] italiana col d.lgs 13 gennaio 2003, n. 36 ha recepito la [[direttiva europea]] 99/31/CE che prevede tre tipologie differenti di discarica:
 
* discarica per rifiuti inerti;
* discarica per rifiuti non pericolosi (tra i quali i [[rifiuti solidi urbani]], RSU);
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* '''''rifiuti pericolosi''''': i rifiuti non domestici precisati nell'elenco dell'allegato D del Dlgs. 22 del 05/02/1997<ref>{{Cita web|url=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:1997;22|titolo=*** NORMATTIVA ***|accesso=2020-01-12}}</ref>
* '''''rifiuti non pericolosi:''''' i rifiuti che per provenienza o per le loro caratteristiche non rientrano tra i rifiuti contemplati come pericolosi
* '''''rifiuti inerti''''': i rifiuti solidi che non subiscono alcuna trasformazione fisica, chimica o biologica significativa; i rifiuti inerti non si dissolvono, non bruciano ne' sono soggetti ad altre reazioni fisiche o chimiche, non sono biodegradabili e, in caso di contatto con altre materie, non comportano effetti nocivi tali da provocare inquinamento ambientale o danno alla salute umana. La tendenza a dar luogo a percolati e la percentuale inquinante globale dei rifiuti, nonché l'ecotossicità dei percolati devono essere trascurabili e, in particolare, non danneggiare la qualità delle acque, superficiali e sotterranee<ref>{{Cita web|url=https://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/03036dl.htm|titolo=Dlgs 36/2003|accesso=2020-01-12}}</ref>;.
 
La normativa definisce anche il piano di sorveglianza e controllo con i necessari parametri chimici, chimico-fisici, idrogeologici, meteoclimatici e topografici da determinare periodicamente con una stabilita frequenza delle misurazioni.<ref>[http://www.ambientediritto.it/legislazione/Rifiuti/2003/dlgs%202003%20n.36.htm Dlgs. 36/2003] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070927230044/http://www.ambientediritto.it/legislazione/Rifiuti/2003/dlgs%202003%20n.36.htm |data=27 settembre 2007 }}</ref>
 
L'uso delle discariche per il [[rifiuto]] indifferenziato deve essere assolutamente evitato. Con la direttiva sopra citata (99/31/CE), l'[[Unione europea]] ha stabilito che in discarica devono finire solo materiali a basso contenuto di ''carbonio organico'' e materiali non riciclabili; in altre parole, dando priorità al ''recupero di materia'', la direttiva prevede il compostaggio e il riciclo quali strategie primarie per lo [[smaltimento dei rifiuti]]. Del resto la legge prevede che la raccolta differenziata debba raggiungere il 65% entro il 2011.
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Alcuni paesi come la [[Germania]], l'[[Austria]] e la [[Svizzera]] hanno eliminato il conferimento in discarica di rifiuti non trattati e le discariche sono utilizzate principalmente per lo stoccaggio delle ceneri dei termovalorizzatori o dei residui degli impianti di trattamento biologico e compostaggio.
 
Attualmente lo smaltimento in discarica in Italia è il principale metodo di eliminazione dei rifiuti, in quanto è semplice ed economico. Dati relativi al 2004 indicano che il 51,9% dei rifiuti totali prodotti è stato smaltito in discarica.<ref>[http://www.osservatorionazionalerifiuti.it/RapRif/Rapporto/Volume_1/PDF/capitolo2_volume1.pdf Rapporto APAT] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070928140311/http://www.osservatorionazionalerifiuti.it/RapRif/Rapporto/Volume_1/PDF/capitolo2_volume1.pdf |data=28 settembre 2007 }} pag.37</ref> L'uso della discarica è molto intenso nei paesi poco sviluppati, mentre la tendenza generale è volta a limitare il conferimento in discarica applicando attivamente politiche di riduzione, riuso e [[riciclaggio dei rifiuti|riciclo]], e sfruttando tecnologie quali il [[compostaggio]] e l'[[incenerimento]] per i residui.
 
Dal punto di vista dell'emissione in [[atmosfera]] di [[gas]] responsabili dei cambiamenti [[clima]]tici, le discariche per rifiuti non pericolosi e quelle per rifiuti pericolosi risultano nocive se il rifiuto non viene preventivamente trattato e/o differenziato (come spesso capita). È infatti scientificamente provato dall'organizzazione internazionale sui cambiamenti climatici, [[Intergovernmental Panel on Climate Change|IPCC]] (''Intergovernmental Panel on Climate Change'') che i rifiuti in discarica causano emissioni ad alto contenuto di [[metano]] e di [[anidride carbonica]], due [[gas serra]] molto attivi; una moderna discarica deve pertanto prevedere sistemi di captazione di tali gas (in particolare il metano, che può essere usato anziché disperso in atmosfera).
 
I problemi delle emissioni di gas possono tuttavia essere ridotti o eliminati con l'adozione di tecniche costruttive specifiche e con il pretrattamento dei rifiuti: in particolare la raccolta differenziata di quanto riciclabile e della frazione umida (responsabile delle citate emissioni liquide e gassose), e il cosiddetto ''trattamento a freddo'' mediante cui si accelera la decomposizione dei rifiuti prima del conferimento in discarica. Come detto, la stessa Unione europea vieta il conferimento di materiale organico in discarica.
 
=== Fasi di decomposizione===
La discarica controllata, ha varie fasi di decomposizione:
# Prima fase (prima della copertura): questa fase è piuttosto breve, si svolgono reazioni aerobie, possibili grazie all'ossigeno presente al momento dell'interramento. Dall'ossidazione del materiale organico si produce CO<sub>2</sub> ed energia sotto forma di calore: la temperatura può raggiungere anche gli 80&nbsp;°C. Vengono prodotti anche aldeidi, chetoni ed alcoli che conferiscono ai rifiuti freschi il caratteristico odore.Detta aerobica la composizione dei gas corriponde a quella dell'aria.
# Seconda e terza fase (da zero a 170 giorni circa dopo la copertura) : sono acide anaerobie, in cui si svolgono reazioni di fermentazione acida che sviluppa ammoniaca, idrogeno CO<sub>2</sub> e composti organici acidi parzialmente degradati. Il percolato che si forma in questa fase presenta [[Domanda biochimica di ossigeno|BOD]] e [[Domanda chimica di ossigeno|COD]] elevati, risulta acido (PH = 5-6) e particolarmente aggressivo, al punto tale da rendere possibile la dissoluzione in esso di altri composti organici e inorganici. Le reazioni di degradazione anaerobia danno luogo alla liberazione di prodotti come acidi carbossilici volatili, esteri e tioesteri, responsabili dell'odore nauseabondo dei rifiuti nella seconda fase della decomposizione; alla fine della seconda fase l'ossigeno è completamente sparito ed è presente un picco di idrogeno al 20%, con l'anidride carbonica che raggiunge il picco al 65% durante la terza fase.
# Quarta fase: è anaerobia metanogena e si svolge dopo almeno 6-12 mesi dall'interramento dei rifiuti. LA biodegradazione batterica anaerobia procede lentamente e decompone gli acidi organici e gli altri prodotti sviluppati nella fase precedente. La trasformazione degli acidi, provoca un innalzamento del PH fino a valori prossimi alla neutralità o superiori. I prodotti principali della terza fase di decomposizione sono metano e anidride carbonica. Il metano prodotto viene fatto uscire dalla massa dei rifiuti in decomposizione tramite sfiatatoi e immediatamente bruciato. Il calore prodotto può avere destinazioni diverse per realizzare un'economia di gestione. In questa fase la presenza di metano e anidride carbonica raggiungono il picco essendo la quasi totalità dei gas presenti. L'azoto invece si trova in concentrazioni inferiori al 5%.
#Quinta fase: è aerobica e si svolge circa 600 giorni dopo l'interramento; la discarica ha quasi esaurito il suo potenziale chimico. La produzione di gas è finita e l'aria comincia a filtrare attraverso la discarica; lentamente i valori di ossigeno e azoto torneranno a essere uguali a quelli dell'aria. Il percolato è neutro.Finite le reazioni anaerobiche la decomposizione rallenta.
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=== Struttura di una moderna discarica ===
Per assolvere efficacemente al suo compito, e cioè limitare tali emissioni nocive e non diventare sorgente di inquinamento per il [[suolo]] o per l'[[idrosfera]], una discarica deve essere progettata in modo adeguato e secondo tutte le relative norme di legge. Le discariche moderne devono essere costruite secondo una struttura a barriera geologica in modo da isolare i rifiuti dal terreno, rispettare gli standard igienici e la [[biosfera]], riutilizzare i [[biogas]] prodotti come combustibile per generazione di energia. La struttura in genere è del tipo a "deposito sotterraneo", costituita dal basso verso l'alto nel seguente modo:
 
* un terreno di fondazione e sottofondo della discarica;
* una barriera di impermeabilizzazione sul fondo e sui fianchi costituita da [[geomembrana|geomembrane]] per impedire la fuoriuscita del [[percolato]];
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* la copertura finale provvista di piante.
 
Gli standard internazionali indicano che in una discarica moderna si riesce a recuperare anche il 90% del biogas, con valori anche superiori quando il singolo lotto della discarica sia chiuso e completato con una opportuna copertura captante.<ref>[http://www.amiat.it/images/File/impianti/pres_biogas.pdf Sito di una utility che gestisce discariche] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090419200856/http://www.amiat.it/images/File/impianti/pres_biogas.pdf |data=19 aprile 2009 }}</ref>
 
È comunque importante che la frazione umida dei rifiuti venga raccolta in modo differenziato o che comunque i rifiuti subiscano [[compostaggio]] e/o [[trattamento meccanico-biologico]] (vedi [[gestione dei rifiuti]]) prima del conferimento in discarica (questi processi permettono di recuperare il 100% del metano dato che avvengono in reattori chiusi).
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=== Gestione di una discarica di rifiuti ===
La discarica deve essere costantemente controllata in tutte le sue fasi di vita, dalla realizzazione alla gestione dopo la sua chiusura. Tutti i controlli vengono fatti seguendo un piano di sorveglianza e controllo che prevede una serie di parametri da misurare attraverso dei sistemi di prelevamento ed analisi uguali per tutti in modo che non vi sia discordanza fra i dati. Il monitoraggio deve essere svolto su:
 
* acque sotterranee;
* acque meteoriche che attraversano la discarica;
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=== I rifiuti solidi e la società ===
[[File:Bosco di coltano.JPG|thumb|Una vile discarica abusiva nel bosco di [[Coltano]], in un contesto naturalistico di particolare interesse ambientale]]
 
Esistono, specialmente in [[Italia]], numerose discariche abusive (inquinanti e pericolose), non controllate, spesso connesse con attività [[mafia|mafiose]] come la [[camorra]] per il lucroso traffico illegale dei rifiuti ([[ecomafia|ecomafie]]); ma anche quelle legali comportano problemi di trattamento<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/06/discariche-lispra-rifiuti-non-trattati-in-143-impianti-su-173-i-radicali-legge-violata-in-molte-regioni-non-solo-al-sud/2436328/ Melania Carnevali, ''Discariche, l'Ispra: “Rifiuti non trattati in 143 impianti su 173″. I Radicali: “Legge violata in molte regioni”. Non solo al Sud'', Fatto quotidiano 6 febbraio 2016]</ref>, che hanno dato luogo a condanne europee<ref>Per la sentenza della [[Corte di Giustizia UE]], sez. Grande, 02/12/2014 n° C-196/13, v. [http://www.altalex.com/documents/news/2014/12/02/rifiuti-e-discariche-corte-di-giustizia-condanna-ancora-l-italia Rifiuti e discariche: Corte di Giustizia condanna ancora l'Italia].</ref>.
 
Dal punto di vista energetico i rifiuti solidi sono molto più efficientemente trasformati se li si recupera e ricicla con tecniche moderne. Altra possibilità è l'incenerimento che comunque necessita di discariche per i residui (le ceneri, rifiuti pericolosi e pari a circa 10% in volume e 30% in peso del rifiuto introdotto) non riutilizzati e per il materiale non combustibile non recuperato (cosiddetto inerte). Dal punto di vista ambientale entrambe le tecniche di smaltimento (discarica e termovalorizzazione) possono essere considerate un male minore, da limitare in favore delle tecniche di recupero e riciclaggio.
Altra possibilità è l'incenerimento che comunque necessita di discariche per i residui (le ceneri, rifiuti pericolosi e pari a circa 10% in volume e 30% in peso del rifiuto introdotto) non riutilizzati e per il materiale non combustibile non recuperato (cosiddetto inerte). Dal punto di vista ambientale entrambe le tecniche di smaltimento (discarica e termovalorizzazione) possono essere considerate un male minore, da limitare in favore delle tecniche di recupero e riciclaggio.
 
In Italia l'onere della gestione e del trattamento dei rifiuti è caricato sui bilanci dei comuni, che finanziano questo servizio con un'apposita [[tassa]] per la spazzatura (la [[Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani|Tarsu]]). In genere essa è proporzionale ai metri quadrati dell'abitazione e al numero delle persone che vi risiedono, ma sarebbe più corretto valutare l'effettiva produzione di rifiuti differenziati/indifferenziati come avviene in alcuni comuni più virtuosi, dove la tassa è sostituita dalla [[Tariffa di igiene ambientale]] (Tia), a norma di legge.
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La spesa principale consiste nel costo di trasporto (operatori e camion) dalle utenze fino alla discarica, che di solito è sita in territorio demaniale, di proprietà dello stesso comune. Se la spazzatura è depositata nel terreno di un privato o di un altro comune, i rifiuti vengono pesati e viene pagato un corrispettivo proporzionale al volume e/o peso introdotto in discarica. Il costo è quindi proporzionale alla produzione di rifiuti.
 
La permanenza dei rifiuti per lunghi periodi di tempo in discarica (su terreno demaniale) comporta pochi oneri economici di gestione, se non ci si preoccupa dell'impatto ambientale. La saturazione delle discariche, con la conseguenza di non potervi più conferire rifiuti, è una questione molto attuale che tra l'altro rappresenta una delle principali cause del cosiddetto "turismo dei rifiuti", che comporta spesso lunghi viaggi in attesa dello smaltimento finale: emblematico è ad esempio il caso della [[Campania]] che, in virtù di una «emergenza rifiuti» in corso da molti anni, ha esportato centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti in altre regioni italiane e all'estero, proprio mentre veniva ribadita l'importanza dell'autonomia delle singole province nella gestione dei rifiuti<ref>[http://www.parlamento.it/leggi/decreti/07061d.htm Decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070531223413/http://www.parlamento.it/leggi/decreti/07061d.htm |data=31 maggio 2007 }}: ''Interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti'', articolo 6: «piena realizzazione del ciclo di gestione e smaltimento dei rifiuti in ambito provinciale».</ref>.
 
=== Costi e (dis)incentivazione ===