Naviglio della Martesana: differenze tra le versioni

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Il successore dello Sforza, tentò di risolvere le piene del lambro costruendo 19 bocche nell'area dove si incrociavano i due corsi d'acqua ma la situazione non migliorò in modo soddisfacente: le innondazioni ora interessavano un'area inferiore rispetto a prima ma ad ogni piena le zone comprese fra Crescenzago, Cascina Olgetta e Cascina Gobba finivano sott'acqua. In periodi di scarsa pioggia, invece, la navigazione era migliorata nel tratto terminale, ma non a monte, tanto che le autorità spagnole intervennero proibendo, per due giorni alla settimana, l'estrazione dell'acqua perché le barche potessero galleggiare e successivamente ([[1571]]) facendo derivare un nuovo corpo d'acqua dall'Adda a Groppello, costruendo un piccolo ponte-canale sul Molgora e aumentando l'ampiezza del canale.
 
Finalmente, nel [[1574]], la Martesana tornava a essere navigabile per merito del governatore, il duca di Albuquerque che aveva disposto i lavori,<ref>Cesare Cantù, ''Grande Illustrazione del Lombardo-Veneto'', Milano 1858</ref> ma non con poche difficoltà: la corrente rendeva impegnativa la navigazione in risalita e la quantità di fango, tronchi e dedriti che il Lambro riversava nel Naviglio, creava quasi delle dighe che compromettevano la navigazione in entrambi i sensi. BisognetteBisognò attendere fino al 1900 prima che il ponte-canale venne ricostruito, rifatto il letto e consolidate le sponde: fino ad allora, per più di due secoli, si cercò di limitare i danni con sistemi empirici, con risultati solo modesti, e di fatto la Martesana non ricevette alcunsa opera di manuntenzione dal 1471 al 1931.
 
===Due secoli d'oro===