Storia dell'Alfa Romeo: differenze tra le versioni

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L'azienda, nonostante il lancio di modelli che ebbero un buon riscontro commerciale, aveva però ancora i conti in rosso<ref name="Sannia p. 138"/>. Questa situazione finanziaria era principalmente dovuta agli alti costi di produzione; ad esempio, all'inizio degli anni ottanta, l'Alfa Romeo per assemblare un'Alfetta spendeva una cifra tripla rispetto al prezzo a cui il modello era poi venduto al pubblico<ref name="enciclopedia p. 24"/>. Con l'obiettivo di ridurre le perdite dell'IRI, il governo italiano di allora incaricò il presidente della holding delle industrie di Stato, [[Romano Prodi]], di vendere la casa automobilistica del Biscione, che nel frattempo aveva raggiunto un debito reale di oltre 2000 miliardi di lire (ben oltre quindi i 700 miliardi ufficialmente riconosciuti)<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/06/01/alfa-romeo-la-cee-avverte-non.html|titolo=ALFA ROMEO, LA CEE AVVERTE 'NON E' REGOLARE LA VENDITA' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2019-11-06}}</ref> a un gruppo privato<ref name="Sannia p. 142"/>. Nel 1986, dopo un'accesa battaglia con la [[Ford]], il [[gruppo Fiat]] acquisì l'Alfa Romeo grazie all'intercessione di Prodi che impedì, non senza polemiche, l'acquisto da parte del gruppo automobilistico statunitense<ref name="Sannia p. 142"/><ref>{{Cita web|url=http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=PRODI+Romano|titolo=Biografia di Romano Prodi|accesso=8 agosto 2013}}</ref>. Dopo l'acquisizione, la Fiat decise di accorpare l'Alfa Romeo a un'altra azienda del gruppo, la [[Lancia (azienda)|Lancia]], dando vita alla "Alfa-Lancia Industriale", alla cui presidenza venne nominato [[Vittorio Ghidella]]<ref name="Sannia p. 142"/><ref>{{Cita|Tabucchi|p. 262}}.</ref>. Nel contempo, la nuova proprietà decise di ottimizzare la gamma delle vetture con l'uscita di scena dell'Arna e della 90 e con l'aggiornamento degli altri modelli rimasti in listino<ref name="Sannia p. 142"/>.
 
Nel 1987 venne introdotta la [[Alfa Romeo 164|164]], unl'ammiraglia chenata impiegavasullo losviluppo stessodel autotelaio utilizzato sullapianale [[Fiat Croma|Tipo4]] di origine Fiat, sullainsieme a Lancia Thema e sulla [[SAAB 9000]]<ref name="Sannia p. 142"/>. Ciò fu possibile grazie a un accordo tra l'Alfa Romeo e i due gruppi automobilistici concorrenti prima dell'acquisto da parte della Fiat, il cui scopo era quello di contenere i costi di progettazione e sviluppo dei modelli<ref name="Sannia p. 142"/>. La 164 presentava però un disegno stilistico particolare, opera della Pininfarina<ref name="Sannia p. 142"/>. Il modello rappresentò una pietra miliare nella storia della casa, dato che fu la prima ammiraglia Alfa Romeo a trazione anteriore<ref name="Sannia p. 146">{{Cita|Sannia|p. 146}}.</ref>. Nel frattempo, prima del lancio dei nuovi modelli che si sarebbero basati su pianali del gruppo Fiat, nel 1988 e nel 1989 erano state riviste, rispettivamente, la 75 e la 33<ref name="Sannia p. 146"/>. Sempre nel 1989 venne presentata una coupé in serie limitata che aveva lo scopo di rinverdire la fama sportiva dell'Alfa Romeo<ref name="Sannia p. 146"/>. Alla [[Alfa Romeo SZ|SZ]], questo il suo nome, venne poi affiancata nel 1991 la [[Alfa Romeo RZ|RZ]], ossia la sua versione [[cabriolet]]<ref name="enciclopedia p. 25">{{Cita|Enciclopedia Quattroruote|p. 25}}.</ref>. La SZ fu il primo modello Alfa Romeo interamente progettato e prodotto sotto la guida del gruppo Fiat, pur mantenendo architetture meccaniche derivanti dall'Alfetta<ref>{{Cita|Tabucchi|pp. 262 e 264}}.</ref>. Nel 1988 terminò invece la produzione dei furgoni<ref>{{Cita web|url=http://www.alfasport.net/webPage/View.asp?id=728|titolo=Marco Rigoni racconta... l'Autocarro "50"|accesso=11 febbraio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150613161914/http://www.alfasport.net/webPage/View.asp?id=728|dataarchivio=13 giugno 2015|urlmorto=sì}}</ref>. Gli ultimi due modelli realizzati, l'[[Alfa Romeo AR6|AR6]] e l'[[Alfa Romeo AR8|AR8]], traevano origine da un accordo con l'[[Iveco]] ed erano, rispettivamente, dei [[Fiat Ducato]] e degli [[Iveco Daily]] rimarchiati<ref>{{Cita web|url=https://alfaromeocashtalk.wordpress.com/category/alfa-romeo/|titolo=Alfa Romeo|accesso= 11 febbraio 2014}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.omniauto.it/magazine/3454/iveco-daily|titolo=Iveco Daily|accesso=11 febbraio 2014}}</ref>. Con essi, si concluse la produzione di veicoli commerciali marchiati Alfa Romeo<ref name="negri"/>.
 
== Gli anni novanta ==