Fair use: differenze tra le versioni
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==== Il comma 1-bis, art. 70 ====
Nel dicembre [[2007]], il [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento italiano]], su proposta della Commissione Cultura della Camera presieduta da [[Pietro Folena]], ha approvato il contestato<ref>[[Luca Spinelli]], "''[http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2183742 Italia, al via le immagini degradate]''", Punto Informatico, 8 febbraio 2008</ref> comma 1 bis in estensione dell'art. 70 della Legge sul diritto d'autore effettivamente introdotto <ref>{{Cita web|url=https://www.dandi.media/2017/10/italia-e-fair-use/|titolo=Italia e Fair Use: art. 70 della legge sul diritto d'autore.|sito=DANDI|data=2017-10-23|lingua=it-IT|accesso=2019-07-02}}</ref> dalla '''Legge 9 gennaio 2008,
:«1-bis. ''È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell'università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all'uso didattico o scientifico di cui al presente comma''».
==== Iniziativa per il comma 1-bis ====
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=== Il caso Google Books ''vs'' Microsoft ===
Uno degli esempi più celebri di diversa lettura della normativa sul ''fair use'' è tra due colossi statunitensi della comunicazione sul [[World Wide Web|web]]. Per [[Google]], il ''fair use'' è la lecita riproduzione di stralci consistenti in qualche pagina di testi sotto copyright, come avviene nel suo servizio [[Google Books]], rilanciato con la collaborazione di molte università statunitensi. L'iniziativa è invece contestata da [[Microsoft]].<ref>Elisa Merono, "''[http://hightech.blogosfere.it/2007/06/microsoft-e-google-si-scontrano-anche-su-libri-e-diritto-dautore.html Microsoft e Google si scontrano (anche) su libri e diritto d'autore]''", Blogosfere, 4 giugno 2007</ref>
=== Il caso tra Universal e Disney ''vs'' Sony ===
Un altro caso molto celebre nella giurisprudenza nordamericana è relativo all'applicazione del fair use relativo al video registratore Betamax (che permetteva all'utente di videoregistrare liberamente un programma radiotelevisivo o un film). La corte suprema, riformando la sentenza d'appello con una storica pronuncia nel 1984, affermò che il criterio del fair use dovesse essere interpretato come possibilità concessa ad un autore di fare un "''uso ragionevole dei risultati realizzati da altri autori al fine di creare opere nuove''"; sulla stregua di tale massima, concluse che l'utente che videoregistra deve essere considerato come un consumatore del materiale depositato e non come utilizzatore (nel senso del ''fair use''). <ref>{{Cita web|url=https://drive.google.com/drive/folders/12ZmsQ0oaQNsM-ZIgS3V9SGQpJqYFZmu2|titolo=Diritto ed Etica della Comunicazione - Google Drive|sito=drive.google.com|accesso=2019-07-02}}</ref>
=== Il caso Napster: ===
Alla fine degli anni '90, un sistema di condivisione di file peer-to-peer conosciuto come Napster, divenne disponibile al grande pubblico. Questo nuovo rivoluzionario servizio ha stabilito connessioni tra i singoli computer e ha permesso loro di condividere file da tutto il mondo. Napster era unico al momento siccome non controllava mai direttamente i file trasferiti ma forniva un mezzo attraverso il quale le persone potevano connettersi tra loro. Naturalmente le case discografiche hanno reagito negativamente alla condivisione delle loro canzoni e hanno fatto causa a Napster per violazione del copyright. Riprendendo il caso Sony, concluso con la decisione che la registrazione di un programma televisivo per la visione successiva non violava il copyright poiché il ''time shifting'' dello spettacolo era un uso trasformativo in uso corretto, Napster ha permesso ai proprietari di musica il ''time shifting'' dei propri file in un'altra posizione per far sì che le persone potessero avere un anteprima dei brani acquistabili. Inoltre Napster ha messo in guardia gli utenti dalla violazione dei diritti d'autore e ha permesso il download di molti file che non erano protetti da copyright, come ha sottolineato Patricia Jacobis nel suo articolo di CNET "Prova di Napster sulla nuova legge sul copyright". Gli avvocati di Napster hanno sottolineato tutti questi argomenti e altri, ma alla fine la sentenza del tribunale ha riscontrato che Napster era in violazione di quattro fattori di fair use. In primo luogo, il carattere e lo scopo sono stati giudicati ingiusti a causa del ripetuto download di file molte migliaia di volte, nonostante il fatto che non si siano verificate vendite. Inoltre sul sito sono stati in genere scaricati interi brani protetti da copyright, il che era più che sufficiente a violare l'importo consentito dal fair use. Alla fine, il tribunale ha stabilito che Napster potrebbe ridurre le vendite record dei brani scaricati, violando il quarto fattore di fair use.<ref>{{Cita web|url=http://onlinelaw.wustl.edu/case-study-am-records-inc-v-napster-inc/|titolo=“Case Study: A&M Records, Inc. v. Napster, Inc.” Washington University in St. Louis School of Law. 28 August 2013 (Accessed 18 March 2014)}}</ref>
=== Il caso YouTube ===
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