Ivan Sergeevič Turgenev: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Gogol' è morto! [...] quale cuore russo non è scosso da queste tre semplici parole? [...] egli se ne è andato, quell'uomo che ora noi abbiamo il diritto, l'amaro diritto conferitoci dalla sua morte, di chiamare Gogol' il Grande|}}
 
La [[censura]] di San Pietroburgo non approvò una simile forma di [[idolatria]], e ne proibì la pubblicazione, ma Turgenev ebbe l'ardire di pubblicare ugualmente il [[necrologio]], rimediandone una condanna ad un mese di carcere, seguito da due anni di [[esilio forzato]]<ref>Silvio Polledro, nota introduttiva a ''Padri e figli''</ref>. La sua opera successiva fu ''[[Un nido di nobili]]'' (''Дворянское гнездо'') nel 1859, seguito, l'anno successivo, da ''[[Alla vigilia (Turgenev)|Alla vigilia]]'' (sottinteso: "della riforma") (''Накануне''), un racconto che contiene uno dei suoi personaggi femminili meglio riusciti, Elena. Questo racconto, con il personaggio del rivoluzionario [[Bulgaria|bulgaro]] Dmitri, dovette apparire molto anticonformista e politicamente eccitante ai lettori contemporanei. Questi due romanzi, uniti al primo (''[[Rudin (romanzo)|Rudin]]'', del 1857), prendono di mira "l'uomo superfluo", come l'autore lo definì, cioè l'idealista buono solo a parole ma nella pratica debole e inetto.
 
È del 1862 ''Padri e figli'' (''Отцы и дети''), il capolavoro di Turgenev, romanzo costruito in modo esemplare, in cui l'autore descrive in modo estremamente efficace il primo diffondersi delle idee [[Rivoluzione|rivoluzionarie]] in Russia. Il personaggio principale del romanzo, Bazarov, è considerato da molti come una delle creazioni meglio riuscite della narrativa dell'[[XIX secolo|Ottocento]], anche se i critici russi contemporanei non apprezzarono ''Padri e figli'' come avrebbe meritato. In particolare le aspre critiche, specialmente da parte dei giovani radicali, delusero profondamente Turgenev, al punto che negli anni immediatamente successivi alla pubblicazione la sua attività si ridusse al minimo.<ref>Ibid. L'analisi di S. Polledro è molto puntuale.</ref>
 
Gli ultimi romanzi di Turgenev, con la loro lingua antiquata e la loro pomposità, sono considerati inferiori alle sue opere precedenti. ''Fumo'' (''Дым'') fu pubblicato nel [[1867]] e il suo ultimo lavoro di una certa lunghezza, ''Terra vergine'' (''Новь''), fu pubblicato nel 1877. A parte queste sue opere più lunghe, ne furono composte molte più brevi, alcune di grande bellezza e piene di una sottile analisi psicologica, come ''[[Acque di primavera (racconto)|Acque di primavera]]'' (''Вешние воды''), ''[[Primo amore (Turgenev)|Primo amore]]'' (''Первая любовь''), ''[[Asia (novella)|Asja]]'' (''Ася'') e altri. Questi scritti furono in seguito raccolti in tre volumi. Le sue ultime opere furono ''Poemi in prosa'' e [[Klara Milič|K''Claralara Milič'']]. Turgenev è considerato uno dei grandi romanzieri [[Era vittoriana|vittoriani]], paragonato a [[William Makepeace Thackeray|Thackeray]], [[Nathaniel Hawthorne|Hawthorne]] e [[Henry James]], anche se il suo stile era molto diverso da questi scrittori inglesi e americani. Turgenev è stato anche spesso paragonato ai suoi contemporanei russi, [[Lev Nikolaevič Tolstoj|Tolstoj]] e [[Fëdor Michajlovič Dostoevskij|Dostoevskij]], che scrissero romanzi sugli stessi temi.
 
== Opere letterarie (selezione) ==