Moto Villa: differenze tra le versioni

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[[File:Francesco Villa 1973.jpg|thumb|left|Francesco Villa e Walter Villa a Misano il 6 ottobre 1973.]]
 
Oltre alla realizzazione della 250 PR Francesco si prefisse l'obiettivo di realizzare anche una versione dalla medesima [[cilindrata]] ma con quattro cilindri orizzontali disposti in quadro, immissione a valvola rotante, accensione elettronica e [[cambio (meccanica)|cambio]] a sette marce. Lo sviluppo di questa moto prese però inizio proprio quando la [[Federazione Motociclistica Internazionale]] decise di ridurre a due il numero massimo di [[cilindro (meccanica)|cilindri]] e a sei il numero massimo delle marce; la carriera della 4 cilindri si limiterà quindi alla sola partecipazione alle prove del [[Gran Premio motociclistico delle Nazioni 1969|Gran Premio delle Nazioni 1969]] ad [[Imola]].
Lo sviluppo di questa moto prese però inizio proprio quando la [[Federazione Motociclistica Internazionale]] decise di ridurre a due il numero massimo di [[cilindro (meccanica)|cilindri]] e a sei il numero massimo delle marce; la carriera della 4 cilindri si limiterà quindi alla sola partecipazione alle prove del [[Gran Premio motociclistico delle Nazioni 1969|Gran Premio delle Nazioni 1969]] ad [[Imola]].
 
Nel 1970 il cambio delle 125 PR e delle 250 PR venne modificato riducendo il numero di marce da 7 a 6 (mediante la sostituzione del tamburo [[desmodromico]]) e, dopo aver scartato l'ipotesi di maggiorare la cilindrata della 4 cilindri per ammetterla nella [[classe 350]], i fratelli Villa progettarono una nuova moto 250 cm³ [[motore V2|bicilindrica a V]] sovrapposto frontemarcia, con immissione a valvola rotante, raffreddamento misto aria+acqua e accensione elettronica. Costruita in un solo esemplare e portata in gara esclusivamente da Walter Villa, questa moto otterrà alcuni buoni risultati, come la vittoria al Circuito dell'Acciaio di [[Terni]]. Sempre di quell'anno la costruzione di una 50 cm³, da impiegare nelle gare di velocità Juniores, con motore realizzato con carter fusi in terra e sulla quale un terzo fratello Villa, Romano, colse brillanti risultati prima di morire a seguito di un [[incidente stradale]].
 
Sulla base del 250 bicilindrico a V frontemarcia venne sviluppata una 125 con la medesima impostazione motoristica, con l'intento di affidarla in gara al giovane [[Claudio Lusuardi]] che in quel periodo era motorista presso la loro officina e che si stava occupando della messa a punto della neonata 50 da Gran Premio, una monocilindrica orizzontale con telaio in tubi.