Abbazia di Bonne-Espérance: differenze tra le versioni
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{{Edificio religioso
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|Immagine = Vellereille-les-Brayeux - Abbaye de Bonne-Espérance - vue depuis la cour d'honneur - 2023-09-23 - 01.jpg
|Didascalia
|Larghezza =
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|Regione
|SiglaStato = BEL
|Ordine = [[Canonici regolari premostratensi]]
|AnnoConsacr
|Architetto =
|StileArchitett = [[Architettura neoclassica]]
|InizioCostr
|FineCostr
|
}}
L
== L'abbazia di Bonne-Espérance ==
[[
=== Storia ===
La principale fonte che permette di illustrare parzialmente la storia dell'abbazia è il lavoro di Englebert Maghe (42º [[abate]] di Bonne-Espérance), intitolato ''Chronicum Ecclesiae Beatae Mariae Virginis Bonae Spei'', o più semplicemente, ''Chroniques de Bonne-Espérance'' ([[1704]])<ref name="ag3">{{Cita libro |curatore=Albert D'Haenens
=== Origini ===
Tutto inizia con certo Raynard, signore di Croix-lez-Rouveroy. Suo figlio Guillaume, è sedotto da alcune idee di Tanchelmo (Tanchelin o Tanchelme), che era un [[Eresia|eretico]], chi imperversava nella regione di [[Anversa]]. Tuttavia, il fondatore dell'Ordine dei [[Canonici Regolari Premostratensi]], [[Norberto di Xanten]], riuscì a convertire Guillaume de Croix alla fede cattolica<ref>Philippe Pêtre et Pierre Peeters, ''L'Abbaye de Bonne-Espérance. 1130-2005'', p. 15 et Edmond Puissant, ''Bonne-Espérance'', p. 3</ref>. In segno di riconoscimento, Raynard offre allora alla comunità dell'abbazia di Prémontré, una parte delle sue terre situate a Ramegnies<ref name="latin">I documenti d'epoca citano i nomi di ''Ramelgeis'' e '' Sartum Richwini'', così spiegato da Edmond Puissant, ''op. cit.'', p. 3</ref>, una località vicina a Merbes-Sainte-Marie e Peissant<ref name="date">Edmond Puissant, ''op. cit.'', p. 3 et Albert D'Haenens (dir.), op. cit., p. 57</ref>.
[[
Mentre Guillaume segue Norbert all'abbazia di Prémontré, altri religiosi dello stesso ordine si stabiliscono a Ramegnies nel [[1126]], per fondare un nuovo [[monastero]]. Sono conadati da un certo Odon, inizialmente [[Canonico]] a [[Laon]], quindi a [[Cuissy-et-Geny]], divenendo in seguito [[abate]] di Bonne-Espérance. La Comunità non resta a lungo a Ramegnies e decide di stabilirsi più tardi a Sart-Richevin<ref name="latin" />, sul territorio di Vellereille-les-Brayeux. Nel [[1128]], la fondazione si stabilisce nell'[[abbazia]] l'anno successivo, Odon viene nominato primo [[abate]] della comunità religiosa. Infine, nel [[1130]] viene fatto un secondo trasloco, condotto da Odon con i suoi canonici attuali, sopra la [[valle]] di Haine. Molto probabilmente, questi due traslochi sono stati fatti per una mancanza d'acqua potabile ed un'instabilità del terreno<ref name="ag">Albert D'Haenens (dir.), op. cit., p. 57.</ref>.
L'origine del nome Bonne-Espérance sono un po' oscure. Questo nome appare per la prima volta nel [[1131]] in una carta di Liéthard o Liétard, allora [[vescovo di Cambrai]]. Secondo una prima ipotesi, i canonici, felici di avere infine trovato un posto definitivo per stabilire la loro comunità, avrebbero battezzato la loro casa Bona Spes, traduzione latina di buona speranza. La leggenda dice anche che scoprendo l'unità, Odon esclamò « Bonæ spei fecisti filios tuos », dal latino, significa, « hai ispirato ai tuoi figli la buona speranza ». La seconda ipotesi raccomanda che un culto a Notre-Dame de Bonne-Espérance esisteva già al momento della fondazione dell'abbazia<ref name="ag" />.
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Il [[XII secolo]] e il [[XIII secolo]] rappresentano un periodo importante per lo sviluppo economico dell'abbazia, in due secoli circa, la Comunità acquisisce molte migliaia di ettari di terre disperse qua e là tra la contea di Hainaut, il [[Ducato del Brabante]] e la [[Provincia di Namur]]. Alla fine del [[Ancien régime]] (è un termine che indica il sistema di [[governo]] vigente in [[Francia]] tra il [[XVI secolo|XVI]] e il [[XVIII secolo]]), si contano circa 4.700 [[Ettaro|ettari]] di terre, ciò che fa di Bonne-Espérance un'importante potenza fondiaria.
Già nel [[1130]], i [[Canonico|canonici]] di Bonne-Espérance non partono dal nulla, infatti Raynard offre alcuni dei suoi terreni all'abbazia, seguito da altri cristiani generosi. I terreni in questione sono rapidamente mantenuti dai fratelli laici, chi esercitano soprattutto un'attività manuale e normalmente non sono destinati a [[Presbitero|sacerdozio]]. Questi ultimi vivono in piccoli più vicini ai terreni diretti. La situazione economica della Comunità resta stabile fino al [[XVI secolo]]. Tuttavia, fin dal [[XIV secolo]], andava calando il numero di fratelli convertiti, così i canonici devono fare appello ai domestici<ref>Philippe Pêtre et Pierre Peeters, ''op. cit.'', p. 22.</ref>. Il declino progressivo di questa prosperità dell'abbazia li porta anche a congedare quasi tutta la gente assunta per lavorare<ref name="ag2">Albert D'Haenens, ''op. cit.'', p. 58.</ref>.
=== Filippo di Harveng ===
Un personaggio chiave, che partecipa sostanzialmente alla prosperità economica della Comunità, è il fratello Filippo di Harveng (inizio [[XII secolo]]-[[1183]]), priore di Bonne-Espérance nel [[1130]]-[[1131]]. Verso il [[1147]], litiga con il famoso monaco [[Bernardo di Chiaravalle]] sul trasferimento di un religioso di Bonne-Espérance verso l'[[Abbazia di Clairvaux]]. Quest'incidente conduce i superiori di Filippo a condannarlo all'esilio nel [[1148]]. Ma, tre anni più tardi, ritornano sulla loro decisione e finiscono per scagionarlo. Nel [[1152]], Filippo di Harveng può dunque ritornare al [[monastero]], di cui diventa il secondo [[Prelato]] dal [[1157]] al [[1182]]<ref name="ag3" />.
Accanto alla gestione quotidiana di Bonne-Espérance, Filippo di Harveng è un grande intellettuale. Gli attribuiscono molte lettere a carattere teologico o più personali, come l'opera ''[[Exégèse]]'' (''[[Esegesi]]'', ossia lo studio approfondito e critico di qualsiasi documento), come ad esempio un opuscolo su Damnation de Salomon (Dannazione di Salomone), o la [[Agiografia]] scritta in prosa e fatta in rima ed anche commenti su il [[Cantico dei cantici]]. Alcune queste opere offrono informazioni utili alla comprensione della vita religiosa durante [[XII secolo]], in particolare all'Ordine dei [[Canonici Regolari Premostratensi]]. Infine, gli hanno attribuito molto spesso degli errori in alcune poesie<ref>Ursmer Berlière espone nel dettaglio il contenuto queste opere in ''Philippe de Harvengt. Abbé de Bonne-Espérance c. 1157-1183'', pp. 13-14.</ref>.
=== Guerre e saccheggi ===
[[File:Binche Caves Bette.jpg|thumb|Il rifugio di Bonne-Espérance a [[Binche]] ([[XIII secolo]]).]]
La prima parte del [[XVI secolo]] è segnata nella regione dai confronti tra le truppe di [[Francesco I di Francia]] e quelle di [[Carlo V d'Asburgo]]. In quel periodo sorgono anche le tensioni tra [[cattolici]] e [[protestanti]]. Nel [[1542]], la formazione del futuro [[Re]], [[Enrico II di Francia]], figlio di Francesco I, assedia la città di [[Binche]], situata a quattro chilometri da Bonne-Espérance. I dintorni sono inevitabilmente saccheggiati dai soldati e l'abbazia non sfugge al saccheggio, chi si riprodurrà nuovamente nel [[1554]]<ref>Edmond Puissant, ''op. cit.'', p. 5.</ref>.
Ben peggiore ancora, il 10 novembre [[1568]], in pieno contesto di guerre religiose, il principe [[Guglielmo I d'Orange]], invade l'abbazia ed i suoi soldati incendiano tutti gli edifici. La Comunità scappa verso i suoi rifugi stabiliti a [[Mons]] e a [[Binche]], ma il primo è attaccato nel [[1572]] dalle truppe di Luigi di Nassau, e il secondo subisce la stessa sorte nel [[1576]]<ref>Philippe Pêtre et Pierre Peeters, ''op. cit.'', p. 32.</ref>. Così segue un periodo d'indebitamento e di precarietà per la Comunità norbertina.
=== La rinascita ===
All'inizio del [[XVII secolo]], la Comunità norbertina tenta di sollevarsi ed inizia a prendere in prestito fondi per potere restaurare gli edifici abbaziali. Possono anche contare su tanti magnati, infatti, i governatori di Paesi Bassi spagnoli, l'arciduca [[Alberto d'Austria]] e [[Isabella Clara Eugenia d'Asburgo]] si mostrano generosi verso le Comunità religiose i cui edifici sono stati devastati dalle guerre di religione. Così Bonne-Espérance può dunque beneficiare di grandi restauri<ref>Philippe Pêtre et Pierre Peeters, ''op. cit.'', pp. 33 à 34.</ref>.
Tuttavia, i prestiti si moltiplicano sotto la gestione di Agostino di Felleries ([[1642]]-[[1671]]), e la situazione finanziaria dell'abbazia è come il suo successore, Englebert Maghe ([[1671]]-[[1708]]), deve fare fronte a numerosi processi. Per la difesa della Comunità, egli decise di riunire tutti i documenti riguardanti l'abbazia in un prezioso catalogo, di cui i diciotto volumi sono attualmente ancora conservati nella biblioteca<ref name="ag3" />.
Al [[XVIII secolo]], la contea di Hainaut, sotto la sovranità austriaca, conosce un lungo periodo di prosperità e di pace. Un vasto cantiere d'ammodernamento degli edifici di Bonne-Espérance cominciano fin dal [[1714]] con le realizzazioni neo-classiche dell'architetto Nicola di Brissy di [[Mons]] e si concludono poco prima della [[Rivoluzione francese]], con in particolare costruzione, dal [[1770]] al [[1776]], della nuova chiesa di abbazia disegnata da Laurent-Benoît Dewez<ref>Philippe Pêtre et Pierre Peeters, ''op. cit.'', p. 36.</ref>.
=== Le conseguenze della
Dopo la [[Battaglia di Jemappes]], che vede affrontarsi le truppe rivoluzionarie ed austriache, la Comunità norbertina è costretta a lasciare il [[monastero]], dichiarato « bene nazionale » da parte dei rivoluzionari francesi nel [[1793]]. Gli austriaci riprendono temporaneamente il controllo della regione ed i canonici riacquistano l'abbazia. L'abbazia non sfugge tuttavia al saccheggio dalle truppe francesi il 13 maggio [[1794]]<ref name="ag2" />. Nello stesso periodo, le abbazie vicine di Lobbes e d'Aulne sono distrutte dai soldati del generale Charbonnier.
Il 6 marzo [[1797]], le truppe rivoluzionarie francesi cacciano definitivamente gli ultimi religiosi da Bonne-Espérance. Gli edifici vengono venduti e riacquistati in segreto dalla Comunità tramite l'agricoltore di Basse-Cour<ref>Albert Milet, ''Bonne-Espérance : histoire d'une abbaye prémontrée aux XVIIe et XVIIIe siècles'', p. 61.</ref>. Ma le difficoltà a riprendere la vita monastica sono tali che gli ultimi canonici sopravvissuti, il 29 dicembre [[1821]], fanno regalo della loro abbazia al [[seminario]] episcopale della [[Diocesi di Tournai]]<ref>Philippe Pêtre et Pierre Peeters, ''op. cit.'', p. 38.</ref>. Il vescovo di Tournai decide, il 4 maggio [[1830]], di aprire negli edifici dell'abbazia un « piccolo seminario », cioè un istituto di insegnamento destinato alla formazione dei sacerdoti<ref>In realtà, esisteva una clausola nel contratto firmato tra la diocesi di Tournai e la Comunità, nel caso in cui la Comunità perdesse l'ultimo canonico ci sarebbe stata una restituzione dei beni. Infatti il 19 luglio [[1856]], alla morte dell'ultimo canonico, il seminario episcopale di Tournai diventò definitivamente proprietario degli edifici abbaziali. Il dettaglio di tutti i passi giuridici intrapresi all'inizio del [[XIX secolo]] è spiegato nel lavoro di Albert Milet, ''op. cit.''</ref>.
=== Vita quotidiana dei canonici ===
Le Comunità norbertina seguiva la
==== La vita contemplative ed intellettuale ====
Uffici chiamate Matines (letture di salmi) e Laudes venivano usati prima dell'alba. Laudes comprendeva generalmente tre salmi, una lettura ed una cantico biblico. Il giorno del canonico cominciava ordinariamente verso le 04:00 del mattino. Avevano luogo delle messe, una meditazione, l'ufficio di Prime (nell'
Dopo aver cenato, la Comunità si spostava alla chiesa per Miserere e la [[liturgia delle ore]] di None. Dopo tutte queste liturgie, i canonici avevano diritto ad un tempo di ricreazione e una volta alla settimana, ad una passeggiata. Dopo la ricreazione, si rimettevano a studiare fino ai Vespri, al crepuscolo. Finita liturgia delle ore, ognuno raggiungeva la propria camera per un ultimo momento di studio. Verso le 17:00 era il momento della cena, sempre presa in silenzio, che chiamavano così spuntino. Alle 19:00 vi era un'ultima ricreazione che precedeva la liturgia delle ore di Complies, verso le 20:00, tutti andavano a dormire.
==== La biblioteca ====
La parte che funge ancora da biblioteca, oggi è della prelatura degli abati di Patoul, cioè verso [[1713]]-[[1718]], ma si attesta che un'altra parte è dal [[1510]]- [[1537]], che fungeva prima da biblioteca<ref name="bib">Albert D'Haenens, ''op. cit.'', p. 67.</ref>. Questo locale è stato interamente rinnovato e funge anche da sala per conferenza. Le copie dei [[manoscritti]] c'erano sin dagli inizi di Bonne-Espérance, continuando anche dopo la comparsa della [[stampa]]<ref name="lt" />.
Alla fine del [[XVIII secolo]], un buono numero di lavori è scomparso o è stato mosso in posti diversi<ref name="guide" />. Tuttavia, alcuni manoscritti si trovano ancora a Bonne-Espérance:
* Un [[manoscritto]] del ''Décret de Gratien'' ([[Decreto di Graziano]] copiato verso il [[1300]];
*
* I diciotto volumi di cartulario del 42º [[abate]], Englebert Maghe, 15.000 pagine manoscritte che descrivono le carte ed atti di proprietà dell'[[abbazia]].
Altri manoscritti sono conservati in posti diversi, come alla biblioteca dell'Università di Mons Hainaut, alla Biblioteca reale del [[Belgio]] a [[Bruxelles]], all'[[Abbazia di Maredsous]], a [[L'Aia]], a [[Parigi]] ed anche a [[Tournai]]. Fra questi, si può citare:
* La [[bibbia]] del fratello Henri datata [[1132]], parzialmente conservata alla Biblioteca reale del [[Belgio]], dopo essere stata riacquistata nel [[XIX secolo]] ad un collezionista inglese<ref>Philippe Pêtre et Pierre Peeters, ''op. cit.'', p. 16.</ref>.▼
▲* La [[bibbia]] del fratello Henri datata [[1132]], parzialmente conservata alla Biblioteca reale del [[Belgio]], dopo essere stata riacquistata nel [[XIX secolo]] ad un collezionista inglese<ref>Philippe Pêtre et Pierre Peeters, ''op. cit.'', p. 16</ref>
* Le opere di [[Flavio Giuseppe]], (storico latino), ritrascritte nel [[1155]]<ref name="bib" />.
=== La vita « secolare » ===
[[
Fin dalla fondazione dell'abbazia, succede che i canonici fossero destinati ad esercitare il ministero parrocchiale, cioè la funzione di un sacerdote di campagna. Infatti, numerose parrocchie delle regioni vicine appartenevano all'abbazia. Si trattava, nell'ordine alfabetico, delle cure di Anderlues, Bois-d'Haine, [[Carnières]], Chaumont-Gistoux, Courcelles, Croix-lez-Rouveroy, Erquelinnes, Familleureux, Fayt, Feluy, Gentinnes, Gouy-lez-Piéton, Haine-Saint-Paul, Huizingen, Leugnies, Mont-Sainte-Aldegonde, Mont-Sainte-Geneviève, Morialmé, [[Morlanwelz]], Orbais, Ressaix, Seneffe, Senzeille, Sombreffe, Soumoy, Thorembais-Saint-Trond e non lontano dalla Comunità Vellereille-les-Brayeux.<ref name="date" /><ref name="lt" />.
Questa similarità con il [[clero]] secolare è soltanto apparente. Infatti, i canonici in parrocchia dovevano sempre obbedire all'[[abate]] e ritornare nella Comunità quando gli veniva ordinato di farlo. Inoltre, dovevano, come all'[[abbazia]], vivere male, digiunare, astenersi regolarmente, mangiare con sobrietà... Inoltre non erano liberi di circolare e non potevano, ad esempio, rendere visita ai loro genitori senza autorizzazione dell'abate. Ogni azione temporale o personale dei [[Canonici Regolari Premostratensi|norbertini]] era disciplinata dall'abate, il ministero parrocchiale restante era dell'autorità del [[vescovo]] di [[Cambrai]].
Tre compiti fondamentali spettavano al canonico in parrocchia. La prima era, naturalmente, [[decima]]. La seconda consisteva in sopraddote, cioè risorse necessarie all'intervista della chiesa presbiteriana, comprendente il salario del sacerdote in funzione. L'ultima proveniva dalla casuale, in altri termini le offerte versate dai fedeli in occasione della [[messa]]<ref>''
=== La vita caritatevole ===
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== Architettura ==
[[
Delle prime costruzioni in [[Architettura romanica|stile romanico]], non resta nulla. In compenso, esistono molte parti di stile [[Architettura gotica|gotico]], come il [[chiostro]], la sala capitolare, la [[Cucina (architettura)|cucina]], la circonferenza della basilica ed alcuni elementi della vecchia [[Chiesa (architettura)|chiesa]] dell'[[abbazia]] ([[finestra|finestre]], [[colonna|colonne]]) integrate nelle pareti dell'attuale [[Basilica (architettura cristiana)|basilica]]. La parte principale dell'abbazia, di stile [[Architettura neoclassica|neoclassico]], è datata [[XVIII secolo]]. Altri annessi sono stati costruiti, nel [[XIX secolo]] e nel [[XX secolo]], l'ultima realizzazione in data è la piscina del collegio, nel [[1969]].
L'unità abbaziale è la più segnalata e fa parte del patrimonio principale riconosciuto come tale dalla Regione di [[Vallonia]] da molti decenni. Durante gli anni 90, la [[Basilica (architettura cristiana)|basilica]] di Bonne-Espérance, ha beneficiato di sovvenzioni destinate al restauro esterno di questa chiesa abbaziale e della circonferenza, il 95% di queste sovvenzioni provenivano dal contributo della Regione di [[Vallonia]], in materia di salvaguardia del patrimonio principale, il 5% restante che rappresenta il denaro raccolto dall'ASBL (Associazione senza scopo lucrativo), i lavoratori dell'abbazia ma anche le sovvenzioni versate dal comune d'Estinnes. Infine, importanti restauri degli edifici che circondano il giardino sono iniziati nel 2005, sempre grazie a sovvenzioni della Regione di [[Vallonia]], del comune di Estinnes ed alla generosità dei vecchi ed amici di Bonne-Espérance, implicando altre associazioni senza scopo lucrativo.
=== Piano dell'unità ===
[[
▲[[File:Bonne-Esperance Plan.PNG|thumb|Piano degli edifici abbaziali e dei recenti allegati, così come si possono ammirare nel [[2006]].]]
[[
▲=== La facciata e le ali del [[giardino]] [[botanico]] ===
▲[[File:Bonne-Esperance Aile gauche.jpg|thumb|Ala sinistra ([[1767]])]]
▲[[File:Bonne-Esperance Basse-cour.JPG|thumb|Entrata del vecchio cortile ([[1765]]-[[1769]])]]
Occorre sapere che all'epoca, il giardino botanico non esisteva. In sostituzione di questo giardino vi era una [[corte (architettura)|corte]], detta « Tribunale d'onore », è datava [[XVII secolo]]. Tutti gli edifici che circondano il giardino sono datati, intorno al [[XVIII secolo]].
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La facciata ([[1738]]-[[1741]]), di una lunghezza di 76 metri, è fiancheggiata da due padiglioni, tra cui quello del padre [[abate]] a sinistra. Il resto dell'edificio da parte sua era destinato all'alloggio degli ospiti. Si osserva che il centro della facciata è costituito soltanto da pietre, è con ciò che gli ospiti importanti accedevano ai loro appartamenti. Si accede allora al piano di questa vecchia zona degli ospiti con un'ampia scala in pietra blu ed in quercia scolpita. Le due rampe della scala presentano dei motivi sotto forma di quadrati e raggiungono il piano per formare una balaustra.
L'ala principale di sinistra ([[1767]]) presenta al centro una barriera con un quadrante solare. Quella di destra ([[1760]]) presenta da parte sua, un'arcata con molte vetrate. Accanto a quest'ala principale di destra, tra l'ala e la facciata, esiste un'ampia barriera chiamata barriera ''di Felleries'', costruita sotto la prelatura dell'abate eponimo<ref>
=== La zona abbaziale ===
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=== La chiesa ===
[[
La chiesa di Bonne-Espérance, è in stile [[Architettura gotica|gotica]], datata nella sua parte principale verso la fine del [[XIII secolo]]. L'ala del nord è stata leggermente costruita più tardi. Le vene delle [[Volta (architettura)|volte]] di testata ricadono su « fondi di lampade »<ref>cul-de-lampe (fondi di lamapade), è un banco di comando a sbalzo costituito da una pietra rilevante che serve a sopportare una base di colonna</ref> di due tipi, o in pietra bianca di [[Avesnes]] o in pietra blu di Écaussinnes.
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=== Il refettorio ===
[[
Il primo refettorio che ha conosciuto Bonne-Espérance è del [[XII secolo]]. Un secondo refettorio era stato ricostruito tra [[1510]] e il [[1537]]. Quest'ultimo è stato demolito all'inizio del [[XVIII secolo]] per lasciare il posto a quello che si può ancora ammirare oggi. L'attuale refettorio è datato [[1738]].
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Infine, il soffitto è incurvato, i suoi architravi in pietra profilata che si posano su banchi di comando che superano i pilastri di [[quercia]].
=== La
La cucina attuale è datata circa metà del [[XVI secolo]] ed è in stile [[gotico]]. Attualmente serve ancora per la preparazione dei pasti. Due pilastri di pietra dividono il locale in due [[navate]] di tre [[campate]].
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=== Prodotti ===
* L{{'}}''
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* Un [[formaggio]] fabbricato in modo artigianale a base di latte crudo di mucca.▼
* Una torta fabbricata completamente artigianalmente con materie di prime qualità. Ingredienti: [[fegato]] e [[carne]] suina, [[spezie]], [[sale]] e [[birra]] di Bonne-Espérance.▼
▲* Un [[formaggio]] fabbricato in modo artigianale a base di latte crudo di mucca
▲* Una torta fabbricata completamente artigianalmente con materie di prime qualità. Ingredienti: [[fegato]] e [[carne]] suina, [[spezie]], [[sale]] e [[birra]] di Bonne-Espérance
* Un [[pane]] grigio fabbricato senza grasso e cucinato sulla pietra specialmente per l'[[abbazia]] di Bonne-Espérancea. Composto da [[cereali]]: [[frumento]], [[segale]], [[granoturco]], [[Hordeum vulgare|orzo]], [[Avena sativa|avena]], [[glutine]], [[malto]].
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La sala delle assemblee presenta delle volte in stile gotico ed è datata verso la fine del [[XVIII secolo]] o dell'inizio del [[XIV secolo]]. Questa sala è composta da due volte da tre campate, con due colonne centrali che ricevono la imposta delle nervature delle sei portate. La parete laterale fu costruita bene meglio molto dopo la costruzione iniziale di questa sala, infatti in realtà, la sala era più vasta, e aveva quattro colonne centrali. All'epoca anche, ampie aperture garantivano la comunicazione tra l'ala del [[chiostro]] e questa sala, che sono state sostituite da una parete più recente.
=== La
L'attuale chiesa dell'abbazia è di
Nel [[1957]], una lettera apostolica del [[Papa Pio XII]], eleva l'abbazia Notre-Dame de Bonne-Espérance a un rango di basilica minore.
== Il piccolo seminario ed il collegio Notre-Dame de Bonne-Espérance ==
* 4 maggio [[1830]] - apertura dei primi corsi di « umanistici » a Bonne-Espérance.▼
* [[1834]] - apertura di una sezione di [[filosofia]] preparatoria al grande [[seminario]].▼
* [[1838]] - apertura della prima « scuola normale » prima belga, destinata alla formazione degli insegnanti.▼
* [[1925]] - trasferimento della scuola normale a [[Braine-le-Comte]].▼
* [[1968]] - trasferimento della sezione di [[filosofia]] a [[Lovanio]].▼
Bonne-Espérance era allora un internato aperto soltanto ai ragazzi. Si trattava, della [[Diocesi di Tournai]], per formare futuri sacerdoti cattolici. La società evolve, e Bonne-Espérance diventa nel 1985 un [[Collegio (
▲* 4 maggio [[1830]] - apertura dei primi corsi di « umanistici » a Bonne-Espérance
▲* [[1834]] - apertura di una sezione di [[filosofia]] preparatoria al grande [[seminario]]
▲* [[1838]] - apertura della prima « scuola normale » prima belga, destinata alla formazione degli insegnanti
▲* [[1925]] - trasferimento della scuola normale a [[Braine-le-Comte]]
▲* [[1968]] - trasferimento della sezione di [[filosofia]] a [[Lovanio]]
▲Bonne-Espérance era allora un internato aperto soltanto ai ragazzi. Si trattava, della [[Diocesi di Tournai]], per formare futuri sacerdoti cattolici. La società evolve, e Bonne-Espérance diventa nel 1985 un [[Collegio (educazione)|collegio]] misto ed aperto agli allievi esterni. L'internato, sempre riservato ai ragazzi, è ancora occupato finora da un piccolo centinaio di allievi.
== Associazioni intorno a Bonne-Espérance ==
Line 186 ⟶ 179:
* Il progetto episcopale di Bonne-Espérance, associazione senza scopo lucrativo
** La gestione della casa diocesana
** La gestione della [[Basilica (architettura cristiana)|basilica]]
* Football-Études (calcio-studio) di Bonne-Espérance, associazione senza scopo lucrativo
* Associazione dei genitori del collegio
== Altre abbazie ==
=== Abbazie dell'Ordine dei
{{vedi anche|Canonici Regolari Premostratensi}}
* [[Abbazia di Averbode]] ([[1135]]), ad Averbode (Scherpenheuvel-Zichem)
* [[Abbazia di Floreffe]] ([[1121]]-[[1794]]), a Floreffe, diventata un istituto di insegnamento secondario cattolico
Line 209 ⟶ 203:
== Bibliografia ==
* Albert Milet, ''Bonne-Espérance: histoire d'une abbaye prémontrée aux [[XVII secolo]] e [[XVIII secolo]]'', Quorum, Ottignies, [[1994]] ISBN 2-930014-24-5<br />Raccolta di articoli scritti da Albert Milet sulla storia e l'archeologia dell'abbazia.
* Philippe Pêtre & Pierre Peeters, ''L'Abbaye de Bonne-Espérance. 1130-2005'', Incipit, [[Tournai]], [[2005]] [https://web.archive.org/web/20071014054943/http://www.incipit.be/ Presentazione in rete].<br />Più di 200 illustrazioni di qualità, che riguarda in senso stretto o largo Bonne-Espérance.
* Edmond Puissant, ''Bonne-Espérance'', Union des imprimeries, [[Mons]]/Frameries, [[1930]].<br />Pubblicazione del ''Congresso archeologico e storico di Mons''.
* Lucy Tondreau, ''L'Ancienne abbaye de Bonne-Espérance'', Fédération du tourisme de la Province de Hainaut, [[Mons]], [[1973]].<br />Punti di vista artistico ed archeologico sull'abbazia.
* Albert D'Haenens, ''Abbayes de Belgique. Guide'', Dewincklear, [[Bruxelles]], [[1973]], pg. 54 a 71.
* ''Le patrimoine majeur de la Wallonie. Liste du patrimoine exceptionnel arrêtée par le Gouvernement wallon le 08/06/1993 sur la proposition de la Commission royale des Monuments, Sites et Fouilles'', Éditions du Perron, Alleur ([[Belgio]]), [[1993]], pg. 112 a 115 ISBN 2-87114-102-9.
* ''Le patrimoine monumental de la Belgique'', vol.10, t.1, A-E, Province de Hainaut, Arrondissement de Thuin, Mardaga, [[Liegi]], [[1983]], pg. 427 a 447 ISBN 2-8021-0045-9.
* ''Bona Spes. Bulletin de l'Association royale des anciens du collège Notre-Dame de Bonne-Espérance'', Vellereille-les-Brayeux ([[Belgio]]).<br />Rivista pubblicata verso il [[1935]], con periodicità irregolare. Riferimenti per la storia e la vita del collegio.
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[[Categoria:Abbazie del Belgio|Bonne-Espérance]]
[[Categoria:Abbazie agostiniane|Bonne-Espérance]]
[[Categoria:Basiliche minori del Belgio|Estinnes]]
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