Oscar Ghiglia (pittore): differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Oscar
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|GiornoMeseNascita = 23 agosto
|AnnoNascita = 1876
|LuogoMorte =
|LuogoMorteLink = Prato (Italia)
|GiornoMeseMorte = 14 giugno
|AnnoMorte = 1945
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = pittore
|Nazionalità = italiano
}}
== Biografia ==
Nato a [[Livorno]] dal soldato piemontese Valente e dalla modista Maria Lucia Bartolini, vive un'infanzia complessa causata dalle forti ristrettezze economiche della famiglia dovute alla morte prematura del padre, lavorando presso una fonderia e come garzone.
Dopo una iniziale formazione da autodidatta, su indicazione dell'amico [[Llewelyn Lloyd]] segue lezioni di pittura dal [[Realismo (arte)|''vero'']] presso gli studi dei paesaggisti [[Ugo Manaresi]] e [[Guglielmo Micheli]]; nel [[1900]] si trasferisce a [[Firenze]], dove frequenta la Scuola Libera del Nudo di [[Giovanni Fattori]] e viene a contatto con altri allievi quali [[Ardengo Soffici]], [[Antonio De Witt (pittore)|Antonio De Witt]], [[Gustavo Sforni]] e un giovane [[Amedeo Modigliani]], con il quale condivide l'alloggio, una stretta amicizia e l'interesse per il [[Secessione nell'arte|Secessionismo]] mitteleuropeo, in particolare nella fase [[Decadentismo|decadentista]] che riporta ai classici cinquecenteschi (''Ritratto della moglie'').
Nello stesso anno parte con gli amici artisti alla volta di [[Parigi]] per visitare l'[[Esposizione di Parigi (1900)|Esposizione Universale]]; in questo periodo entra in contatto con influenti intellettuali del tempo, fra i quali [[Giovanni Papini]] ed [[Emilio Cecchi]]. Dal 1906 collabora con la rivista ''[[Leonardo (rivista 1903)|Leonardo]]'', fondata dallo stesso Papini e da [[Giuseppe Prezzolini]].
Espone con successo<ref name="A">''Vita d'arte: rivista mensile illustrata d'arte antica e moderna'' Ferrari, Venezia, 1908, pp. 269</ref> alla [[Biennale di Venezia]] del 1901 con ''Autoritratto''<ref name="B">''Quarta Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia. Catalogo della mostra'', Ferrari, Venezia, 1901, p. 174</ref> e del [[1903]] con ''Ritratto di Signora'', che raffigura la moglie Isa Morandini<ref name="C">''Quinta Esposizione Internazionale di Venezia. Catalogo illustrato'', Ferrari, Venezia, 1903, p. 112</ref>
<ref>{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/pois-arance-e-mele-di-oscar-ghiglia/|titolo=Pois, arance e mele di Oscar Ghiglia|accesso=4 agosto 2021}}</ref>, opera che riscuote l'apprezzamento di critica e pubblico<ref name="D">''Oscar Ghiglia e la Biennale di Venezia'', Stefano Zampieri, Venezia, 2014, p. 3</ref> e che gli vale buona fama di ritrattista presso la borghesia fiorentina.
Nel 1902 e nel 1906 è alla Promotrice di [[Firenze]], nel 1904 partecipa con ''Medusa'' all'[[Esposizione internazionale della Luisiana|Esposizione internazionale di Saint Louis]], dove ottiene una medaglia di bronzo.
Dal 1905 si avvia alla seconda fase stilistica della propria attività, vicina al gusto [[Post-impressionismo|post-impressionista]] della scuola francese di [[Nabis]] e partecipa per l'ultima volta alla [[Biennale di Venezia]] con ''Ritratto della Signorina Bertina Merzbacher'' e ''L'Ava''<ref name="E">''Sesta Esposizione Internazionale di Venezia. Catalogo della mostra'', Ferrari, 1905, p. 115</ref>.
Nel 1907 incontra l'importante critico d'arte [[Ugo Ojetti]], uno dei maggiori sostenitori della sua attività<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.livorno.it/_cn_online/index97cd.html?id=1055&lang=it|titolo=Oscar Ghiglia|accesso=25 agosto 2021|dataarchivio=25 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210825102948/http://www.comune.livorno.it/_cn_online/index97cd.html?id=1055&lang=it|urlmorto=sì}}</ref> e l'anno successivo conosce [[Gustavo Sforni]], giovane pittore e collezionista appartenente a una ricca famiglia ebraica che ne diviene il mecenate, stipendiandolo con 500 lire mensili in cambio di una [[prelazione]] sulle sue opere<ref>{{Cita web|url=http://artistilucchesi.fondazioneragghianti.it/artisti_dettaglio.php?id_artista=183&np=|titolo=Ghiglia Oscar|accesso=25 agosto 2021}}</ref>; Sforni contribuisce in modo decisivo alla diffusione in [[Italia]] delle opere di [[Paul Cézanne]], il cui stile influenza notevolmente l'arte di Ghiglia.
Nel 1912, per riabilitarsi dalla [[tubercolosi|tubercolosi cronica]] che lo ha colpito durante l'impiego in fonderia, si trasferisce a [[Castiglioncello]] (soggetto prediletto del maestro [[Giovanni Fattori|Fattori]]) dove si dedica alla riproduzione di paesaggi, marine e nature morte<ref>{{Cita web|url=https://www.amica.it/dailytips/oscar-ghiglia-mostra-viareggio-il-pittore-che-amava-il-rosso/|titolo=Oscar Ghiglia: in mostra a Viareggio il pittore che amava il rosso|accesso=4 agosto 2021}}</ref> e alla stesura della [[monografia]] ''L'opera di Giovanni Fattori''.
Nel 1921 partecipa alla mostra collettiva ''Arte Italia Contemporanea'' allestita alla [[Galleria Pesaro]] di Milano, nel 1926 è alla mostra del [[Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente|Palazzo della Permanente a Milano]], nel 1929 ancora alla [[Galleria Pesaro]] con ''I tre Ghiglia. Oscar, Valentino e Paolo'', mentre nel 1935 partecipa alla II Quadriennale di [[Roma]], sua ultima mostra.
Muore all'Ospedale di [[Prato (Italia)|Prato]] il 24 giugno 1945.
Due dei suoi tre figli, [[Paulo Ghiglia|Paulo]]<ref>{{Cita web|url=https://palazzoricci.it/artisti/paulo-ghiglia/|titolo=Paulo Ghiglia|accesso=25 agosto 2021}}</ref> e [[Valentino Ghiglia|Valentino]] (il terzo, Erasmo, sposa una nipote di [[Cristiano Banti]]) sono entrambi pittori, l'[[Oscar Ghiglia (chitarrista)|omonimo nipote]] è un noto chitarrista.
Alcune sue missive, la gran parte delle quali è andata distrutta nel 1943 a seguito del bombardamento della sua abitazione, sono conservate nel ''Fondo Ghiglia'' presso il [[Gabinetto Vieusseux|Gabinetto letterario Vieusseux di Firenze]]<ref>{{Cita web|url=https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=288771&RicLin=en|titolo=Ghiglia Oscar|accesso=25 agosto 2021}}</ref>.
== Stile ==
{{Citazione|In Italia non c’è nulla, sono stato dappertutto. Non c’è pittura che valga. Sono stato a Venezia, negli studi. In Italia, c’è Ghiglia. C’è Oscar Ghiglia e basta|[[Amedeo Modigliani]] da [[Anselmo Bucci]], ''Ricordi parigini'', 1931}}
{{Citazione|Oscar Ghiglia ha veramente la più comune malattia dell’uomo geniale: la visione personale del mondo|[[Giovanni Papini]] in ''Vita d'arte: rivista mensile illustrata d'arte antica e moderna'', 1908}}
Oggetto di recente riabilitazione<ref name="cemamo.it">{{Cita web|url=https://www.cemamo.it/ghiglia-classico-e-moderno/|titolo=Ghiglia classico e moderno|accesso=25 agosto 2021}}</ref> dopo la scarsa considerazione di critica e pubblico (fatto comune agli artisti attivi negli anni a cavallo dell'[[Fascismo|epoca fascista]]), Ghiglia è oggi riconosciuto come uno i maggiori esponenti della corrente dei [[postmacchiaioli]].
Identificato dai suoi contemporanei come artista originale, dotato di uno stile unico, non riconducibile ai [[macchiaioli]] né agli [[impressionisti]]<ref name="cemamo.it" />, ha come cardini di riferimento gli insegnamenti appresi dalla Scuola del Nudo di Fattori e l'attenta analisi delle opere di [[Paul Cézanne]] ma anche una chiara influenza, manifestata nel primo decennio di attività, della scuola mitteleuropea e scandinava ([[Anders Zorn]], [[Vilhelm Hammershøi]], [[Carl Larsson]]).
Esordisce come ritrattista legato alla borghesia fiorentina: nelle opere esibisce un recupero simbolico degli esempi dell'[[Rinascimento|arte Rinascimentale]] ([[Piero della Francesca]], [[Giotto]], [[Tiziano Vecellio|Tiziano]]) e dei fiamminghi ([[Rembrandt]]), rivalutato però in una moderna chiave [[Secessione nell'arte|secessionista]] (''Ritratto di signora'', ''Ritratto della signorina Bertina Merzbacher''), alla quale giunge in modo del tutto autonomo rispetto alle scuole dell'Europa Centrale.
A partire dal [[1905]] (''L'ava'') abbandona la visione secessionista, semplificando le forme e accentuando la limpidezza dei colori in una visione appresa dai dettami della corrente di [[Nabis]] e in particolare dall'influenza di [[Maurice Denis]] e di [[Félix Vallotton]] (''La camicia bianca'', ''La signora Ojetti al pianoforte''), conosciuti nel corso delle mostre della [[Biennale di Venezia]].
Ghiglia vive così il suo periodo di maggior interesse da parte della committenza borghese, che riproduce nella tranquillità di ambienti familiari e domestici.
In seguito, apporta un'ulteriore variazione stilistica dettata dalla forte influenza dei quadri di [[Paul Cézanne]]: risale a questo periodo il ciclo delle nature morte, anch'esse riprodotte in ambiente domestico, che avviano un filone che sarà in seguito ripreso da [[Giorgio Morandi]].
L'avvento del [[Fascismo]] e del [[Futurismo]] lo porta all'isolamento dalla vita culturale, mentre la sua arte si avvicina all'[[Astrattismo]].
== Opere principali ==
*''Autoritratto'' (1901), olio su tela, collezione privata;
*''Ritratto di Gino Morandini'' (1902), olio su tela, collezione privata;
*''L’ava (La nonna)'' (1904), olio su tela, collezione privata;
*''Ritratto della signorina Bertina Merzbacher'' (1904-1905), olio su tela, collezione privata;
*''Isa e Valentino'' (1906), olio su cartone, collezione privata;
*''Autoritratto al cavalletto'' (1906), olio su tela, collezione privata;
*''Ritratto di Llewelyn Lloyd'' (1907), olio su tela, collezione privata;
*''La noia'' (1907), olio su tela, collezione privata;
*''La signora Ojetti nel roseto'' (1907), olio su tela, collezione privata;
*''Ritratto di Giuseppe Prezzolini'' (1907), olio su tela, collezione privata;
*''Tavola imbandita'' (1908), olio su tela, collezione privata;
*''Fulvio de’ Bacci con il cappotto blu'' (1908), olio su tela, collezione privata;
*''Donna che si pettina (La camicia bianca)'' (1909), olio su tela, collezione privata;
*''La toilette della signora Ojetti (Lo specchio)'' (1909), olio su tela, [[Galleria d'arte moderna (Firenze)|Galleria d'arte moderna di Firenze, Palazzo Pitti]];
*''Isa che sbuccia i fagioli'' (1909), olio su tela, collezione privata;
*''La toilette della Signora Ojetti'' (1909), olio su tela, collezione privata;
*''Ugo Ojetti nello studio'' (1909-1910), olio su tela, collezione privata;
*''La signora Ojetti al pianoforte'' (1910), olio su tela, collezione privata;
*''Pomodori'' (1910), olio su cartone, Palazzo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze;
*''Ritratto di Giovanni Papini'' (1910-1920), olio su tela, [[Galleria d'arte moderna (Firenze)|Galleria d'arte moderna di Firenze, Palazzo Pitti]];
*''Alzata con arance'' (1912), olio su tela, collezione privata;
*''Guido Libertini che legge'' (1912), olio su tela, collezione privata;
*''Ritratto di Elvira Gonnelli'' (1912), olio su tela, collezione privata;
*''Anfore e zucca'' (1912-1913), olio su tela, collezione privata;
*''La sedia rossa'' (1913), olio su tela, collezione privata;
*''Calle e aranci'' (1913), olio su tela, collezione privata;
*''Gustavo Sforni in veranda che legge'' (1913), olio su tela, collezione privata;
*''Autoritratto con Sforni'' (1913-1914), olio su tela, collezione privata;
*''Le mele'' (1915), olio su tela, collezione privata;
*''Il figlio Paulo'' (1917), olio su tela, collezione privata;
*''Ritratto di Isa'' (1917), olio su cartone, collezione privata;
*''Ritratto di Paulo con la barca'' (1918), olio su tela, collezione privata;
*''Alzata con arance'' (1918), olio su tela, collezione privata;
*''Natura morta con vaso di rose'' (1918), olio su cartone, Palazzo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze;
*''[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Oscar_ghiglia,_paulo_che_legge,_1920_(coll._priv.).jpg Paulo che legge]'' (1920), olio su tela, collezione privata;
*''Natura morta'' (1920), olio su tela, [[Museo civico Giovanni Fattori|Museo civico Giovanni Fattori, Livorno]];
*''Autoritratto'' (1920), olio su tela, [[Galleria d'arte moderna (Firenze)|Galleria d'arte moderna di Firenze, Palazzo Pitti]];
*''Natura morta con vaso di fiori'' (1920-1925), olio su tavola, Fondazione Livorno;
*''Il piatto giallo'' (1920-1921), olio su tela, [[Museo d'arte italiana di Lima]];
*''Fanciulla al pianoforte'' (1922), olio su cartone, collezione privata;
*''La cinese (accordi di colore)'' (1924), olio su tela, collezione privata;
*''Chitarrista'' (1924), olio su cartone, [[Museo Nazionale delle Belle Arti (Argentina)|Museo Nazionale delle Belle Arti, Buenos Aires]];
*''[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Oscar_ghiglia,_natura_morta_con_frutta,_1925-30_ca.jpg Natura morta]'' (1925), olio su tela, [[Galleria d'arte moderna (Firenze)|Galleria d'arte moderna di Firenze, Palazzo Pitti]];
*''La stampa giapponese'' (1926-1927), olio su tela, collezione privata;
*''Ritratto di Adelaide Banti'' (1926), olio su tela, [[Galleria d'arte moderna (Firenze)|Galleria d'arte moderna di Firenze, Palazzo Pitti]];
*''Ritratto della Signora Massini'' (1927), olio su tela, collezione privata;
*''Pensieri'' (1935), olio su tela, collezione privata;
*''Isa Ghiglia alla toilette'' (1935), olio su tela, collezione privata;
*''Rose rosa'' (1936), olio su cartone, collezione privata;
*''La moglie Isa che riposa'' (non datato), olio su cartone, collezione privata;
*''Ritratto di Erminia Salvini'' (non datato), olio su tela, [[Accademia di belle arti di Carrara]];
*''Testa di donna velata'' (non datato), olio su cartone, [[Pinacoteca comunale di Faenza]];
*''Ritratto della madre'' (non datato), olio su cartone, [[Galleria d'arte moderna (Firenze)|Galleria d'arte moderna di Firenze, Palazzo Pitti]].
*''Due pesci (aringhe),un piatto e un limone" olio su tela, collezione privata;
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
*{{Cita libro|titolo = Il pittore Oscar Ghiglia|autore = [[Ugo Ojetti]]|editore = Casa Editrice d'Arte Bestetti e Tumminelli|città = Milano - Roma|anno = 1920|volume = 1|opera = [[Dedalo (rivista)|Dedalo - Rassegna d'arte diretta da Ugo Ojetti]]}}
*{{Cita libro|titolo = Oscar Ghiglia e il suo tempo|autore = Paolo Stefani|editore = Vallecchi|città = Firenze|anno = 1985}}
*{{Cita libro|titolo = Oscar Ghiglia|autore = Alessandro Marabottini e Vittorio Quercioli|editore = Frasettiarte|città = Prato|anno = 1996}}
*{{Cita libro|titolo = La collezione Sforni. Il «giornale pittorico» di un mecenate fiorentino (1909-1939)|autore = Margherita D'Ayala Valva|editore = Olschki|città = Firenze|anno = 2005}}
*{{Cita libro|titolo = Oscar Ghiglia. Un mosaico di colori e di spazi|autore = Emanuela Angiuli|editore = Mauro Pagliai|città = Firenze|anno = 2008}}
*{{Cita libro|titolo = Ghiglia classico moderno|autore = Claudia Fulgheri|editore = Centro Matteucci|anno = 2018}}
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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