Arcidiocesi di Breslavia: differenze tra le versioni

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{{diocesi della chiesa cattolica
|immagine = Wroclaw-Archicathedral-116.JPG
|nome = [[Arcidiocesi]] di [[Breslavia]]
|latino = Archidioecesis Vratislaviensis
|titolo = [[arcivescovo]] [[metropolia|metropolita]]
|titolare = [[Józef Piotr Kupny]]
|ausiliari =Andrzej Siemieniewski,<br />Jacek Kiciński, [[Missionari figli del Cuore Immacolato di Maria|C.M.F.]]<ref>[[Vescovo titolare]] di [[Diocesi di Margo|Margo]].</ref>,<br/>Maciej Małyga<ref>[[Vescovo titolare]] di [[Diocesi di Dulcigno|Dulcigno]].</ref>
|emeriti =[[Marian Gołębiewski]]
|vicario =
|stato = Polonia
|ritoliturgico = [[rito romano|romano]]
|eretta = [[X secolo]]
|stemma = EBBreslauCOA.jpg
|mappa =
|mappacollocazione = Roman Catholic Archdiocese of Wroclaw.jpg
|mappaprovincia = Metropolia wrocławska.png
|suffraganee = [[Diocesi di Legnica|Legnica]], [[Diocesi di Świdnica|Świdnica]]
|battezzati =955 998.605650
|popolazione = 1.194203.507200
|proporzione =80 83,0
|sacerdotisecolari =571 557
|sacerdotiregolari =267 268
|sacerdoti =838 825
|battezzatipersacerdote = 1.140210
|diaconi =
|religiosi =346 327
|religiose =795 614
|vicariati = 33
|parrocchie =299 297
|superficie = 8.850
|cattedrale = [[Cattedrale di Breslavia|San Giovanni Battista]]
|patroni = San [[Giovanni Battista]]<br/>Santa [[Edvige di Andechs]]<br/>Beato [[Ceslao di Cracovia]]
|indirizzo = ul. Katedralna 13, 50-328 Wrocław, Polska
|sito = www.archidiecezja.wroc.pl
|anno =2018 2023
|gc=wroc0
}}
[[File:PL-DS, Wrocław, pl. Katedralny 14; Biskupi Konwikt Teologiczny Georgianum; A-1059.jpg|thumb|Il seminario metropolitano di Breslavia.]]
[[File:Breslau - Residenz des Erzbischofs 2014.jpg|thumb|La residenza degli arcivescovi di Breslavia.]]
[[File:2014 Nysa, kościół św. Jakuba Starszego 098.JPG|thumb|Sepolcro di Wacław z Legnicy, vescovo dal 1382 al 1417.]]
[[File:Andreas von Jerin 1587.jpg|thumb|Ritratto di Andreas von Jerin, vescovo dal 1585 al 1596.]]
[[File:Henryków ogólny.jpg|thumb|Il monastero [[Ordine cistercense|cistercense]] di Henryków.]]
[[File:Poland Trzebnica - sanctuary of Hedwig.jpg|thumb|La [[Abbazia di Trzebnica|basilica di Sant'Edvige]] adi [[Trzebnica]].]]
[[File:598582 Wrocław Bazylika Elżbiety 01.JPG|thumb|La [[Chiesa di Sant'Elisabetta (Breslavia)|basilica di Sant'Elisabetta]] di Breslavia.]]
[[File:2014 Ziębice, kościół św. Jerzego 01.JPG|thumb|La basilica di San Giorgio di Ziębice.]]
[[File:SM Oleśnica Kościół Jana Apostoła ID 596390.jpg|thumb|La basilica di San Giovanni apostolo ed evangelista di Oleśnica.]]
[[File:Archdiocesan Museum in Wrocław 1.jpg|thumb|Sede del museo arcidiocesano di Breslavia.]]
[[File:Slaski tydzien 5080.JPG|thumb|Sede della pontificia facoltà di teologia di Breslavia.]]
 
L<nowiki>{{'</nowiki>}}'''arcidiocesi di Breslavia''' (in [[lingua latina{{latino|latino]]: ''Archidioecesis Vratislaviensis''}}) è una [[sede [[metropolitametropolitana]]na della [[Chiesa cattolica in Polonia]]. Nel [[20172022]] contava 955998.605650 battezzati su 1.194203.507200 abitanti. È retta dall'[[arcivescovo]] [[Józef Piotr Kupny]].
 
==Territorio==
L'arcidiocesi comprende la parte orientale del [[voivodato della Bassa Slesia]] e i distretti di [[Distretto di Brzeg|Brzeg]] e di [[Distretto di Namysłów|Namysłów]] nel [[voivodato di Opole]].
 
Sede arcivescovile è la città di [[Breslavia]], dove si trova la [[Cattedrale di Breslavia|cattedrale di San Giovanni Battista]]. Nel territorio sorgono anche alcune [[Basilica minore|basiliche minori]]: [[Chiesa di Sant'Elisabetta (Breslavia)|Sant'Elisabetta]] a Breslavia, [[Abbazia di Trzebnica|Sant'Edvige]] a [[Trzebnica]], San Giovanni Apostolo ed Evangelista a [[Oleśnica (Bassa Slesia)|Oleśnica]], San Giorgio a [[Ziębice]].
 
Il territorio si estende su 8.850&nbsp;km² ed è suddiviso in 33 decanati e in 299297 [[parrocchia|parrocchie]].
 
===Provincia ecclesiastica===
La [[provincia ecclesiastica]] di Breslavia, istituita nel [[1930]], comprende 2 [[Diocesi suffraganea|suffraganee]]:
* la [[diocesi di Legnica]],
* la [[diocesi di Świdnica]].
 
== Istituti religiosi ==
* '''Istituti religiosi maschili''': la [[Compagnia di Gesù]], la [[Congregazione dei Sacri Cuori]], la [[Congregazione del Santissimo Redentore]], la [[Congregazione della Missionemissione]], i Fratelli Consolatoriconsolatori del Getsemani, i Fratelli del Sacro Cuore di Gesù, i [[Missionari Figlifigli del Cuore Immacolato di Maria]], i [[Missionari Oblatioblati di Maria Immacolata]], l'[[Ordine Cisterciensecistercense]], l'[[Ordine dei Carmelitanicarmelitani Scalziscalzi]], l'[[Ordine dei Fratifrati Minoriminori]], l'[[Ordine dei Fratifrati Minoriminori Conventualiconventuali]], l'[[Ordine dei Fratifrati Minoriminori Cappuccinicappuccini]], l'[[Ordine dei Fratifrati Predicatoripredicatori]], l'i [[OrdineMonaci di San Paolo Primoprimo Eremitaeremita]], l'[[Ordine Ospedalieroospedaliero di San Giovanni di Dio]], la [[Società del Divin Salvatore]], la [[Società di Cristo per gli Emigratiemigrati della Polonia]], la [[Società Salesianasalesiana di San Giovanni Bosco]]<ref>{{cita web|url=http://www.archidiecezja.wroc.pl/index.php?option=com_content&view=article&id=33&Itemid=58|titolo=Zgromadzenia męskie|accesso=25/11/ novembre 2012}}</ref>
* '''Istituti religiosi femminili''': le [[Figlie della Caritàcarità di San Vincenzo de' Paoli]], le [[Figlie di Maria Ausiliatrice]], le [[Orsoline dell'Unioneunione Romanaromana]], le [[Piccole Ancelleancelle dell'Immacolata Concezione]], le [[Sorelle Terziarieterziarie Cappuccinecappuccine della Sacra Famiglia]], le [[Suore Adoratriciadoratrici del Sangue di Cristo]], le [[Suore Albertinealbertine Serveserve dei Poveripoveri]], le [[Suore Ancelleancelle dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria]], le [[Suore Carmelitanecarmelitane del Bambino Gesù]], le [[Suore degli Infermiinfermi di San Francesco]], le [[Suore del Divin Cuore di Gesù]], le [[Suore del Divin Salvatore]], le [[Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia]], le [[Suore della Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo]], le [[Suore della Sacra Famiglia di Nazareth]], le [[Suore di carità di San Carlo Borromeo (Trzebnica)|Suore di Caritàcarità di San Carlo Borromeo di Trzebnica]], le [[Suore di Maria Immacolata (Breslavia)|Suore di Maria Immacolata]], Suore di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, le [[Suore di San Felice da Cantalice]], le [[Suore di San Giuseppe di Cracovia]], le [[Suore di San Giuseppe Sposo della Beata Vergine Maria]], le [[Suore di Santa Edvige]], le [[Suore di Santa Elisabetta]], le [[Suore di Santa Maria Maddalena della Penitenzapenitenza]], le [[Suore Francescanefrancescane della Famigliafamiglia di Maria]], le [[Suore Orsolineorsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante]], le [[Suore Scolastichescolastiche di Nostra Signora]]<ref>{{cita web|url=http://www.archidiecezja.wroc.pl/index.php?option=com_content&view=article&id=32&Itemid=57|titolo=Zgromadzenia żeńskie|accesso=25/11/ novembre 2012}}</ref>.
 
==Storia==
===Dall'XI al XVIII secolo===
La diocesi di Breslavia fu eretta nel [[X secolo]], ricavandone il territorio dalla [[diocesi di Dresda-Meißen|diocesi di Meissen]]. Era originariamente suffraganea dell'[[arcidiocesi di Gniezno]].
L'erezione della diocesi di Breslavia, con territorio ricavato da quello della [[Diocesi di Dresda-Meißen|diocesi di Meissen]], coincide con la fondazione nel [[999]] della prima [[sede metropolitana]] polacca, l'[[arcidiocesi di Gniezno]], di cui Breslavia fu una delle tre [[Diocesi suffraganea|suffraganee]], assieme a [[Diocesi di Koszalin-Kołobrzeg|Kołobrzeg]] e a [[Arcidiocesi di Cracovia|Cracovia]].
 
Thietmar di Merseburgo ha trasmesso il nome del primo vescovo, Giovanni, di cui non si conosce assolutamente nulla. Gli inizi della diocesi non furono facili; il territorio era ancora terra di missione e difficile era sradicare il paganesimo; inoltre rivolte interne al giovane regno polacco portarono di fatto alla scomparsa della diocesi, che poté essere restaurata solo verso la metà dell'[[XI secolo]], con il vescovo Hieronim. Ma è solo durante l'episcopato di Walter (1149-1169), originario di [[Liegi]], che la diocesi poté darsi una sua fisionomia e organizzazione.
Nel [[XIV secolo]] [[Carlo IV di Lussemburgo|Carlo IV]] tentò ripetutamente di rendere Breslavia suffraganea di [[arcidiocesi di Praga|Praga]], ma il piano fallì per l'opposizione degli arcivescovi di Gniezno.
 
Le [[bolla pontificia|bolle]] di [[papa Adriano IV]] del [[1155]] e di [[papa Innocenzo IV]] del [[1245]] elencano tutti i luoghi sottomessi alla giurisdizione dei vescovi di Breslavia e permettono di stabilire con esattezza i confini della diocesi, che rimasero pressoché invariati fino al [[1821]], con alcune piccole modifiche dovute ai cambiamenti dei confini politici intercorsi nei secoli.
Nel [[XV secolo]] il vescovo Konrad z Oleśnicy mise in atto una politica volta ad escludere dai [[beneficio ecclesiastico|benefici ecclesiastici]] i polacchi e a difendersi dalle incursioni [[ussiti|ussite]]. Nel prosieguo dello stesso secolo e in tutto il successivo la diocesi fu travagliata per la diffusione del [[protestantesimo]], che non tutti i vescovi riuscirono efficacemente a contrastare, anche per la disattenzione degli imperatori, più preoccupati della minaccia turca a meridione. In questo periodo il [[capitolo (canonici)|capitolo]] della cattedrale e più tardi la [[Compagnia di Gesù]] furono i capisaldi del cattolicesimo della [[Slesia]].
 
A partire dal [[XIII secolo]] iniziò la colonizzazione tedesca della regione, che, dal punto di vista politico, con i duchi di [[Slesia]], si rese sempre più indipendente dallo stato polacco. La sposa del duca [[Enrico I il Barbuto|Enrico I]], [[Edvige di Andechs|Edvige]], fu proclamata santa e patrona della Slesia. Questi eventi coincisero con il diffondersi del cattolicesimo nella diocesi, la diffusione capillare di chiese e parrocchie, l'aumento dell'influenza della Chiesa nella vita sociale del paese e l'instaurarsi di ordini religiosi, in particolare [[Ordine cistercense|cistercensi]], [[Canonici regolari premostratensi|premonstratensi]], [[Canonici regolari|canonici regolari di Sant'Agostino]] e [[ordini mendicanti]]. Fu nel corso del XIII secolo che i vescovi di Breslavia iniziarono ad acquisire diritti feudali sempre più ampi, diventando in breve signori territoriali indipendenti dai duchi di Slesia.
Una controversia con l'imperatore sorse nel [[1596]], quando si rifiutò di riconoscere il vescovo Bonaventura Hahn, che sarà costretto alle dimissioni.
 
Il [[XIV secolo]] fu il secolo d'oro per la diocesi, che le valse il titolo di ''episcopatus aureus'', In questo periodo si distinsero in particolare i vescovi Enrico di Würben (1302-1319) e Przecław di Pogorzeli (1342-1376). Le alleanze che legarono in questo secolo i duchi di Slesia con i re di Boemia, portarono a più riprese [[Carlo IV di Lussemburgo|Carlo IV]] a cercare di rendere Breslavia suffraganea di [[Arcidiocesi di Praga|Praga]], ma i tentativi fallirono per l'opposizione degli arcivescovi di Gniezno.
Al vescovo [[Federico d'Assia-Darmstadt]], un protestante tedesco che si era convertito a [[Roma]], si deve il singolare privilegio per i [[canonico|canonici]] di indossare la [[mozzetta]] rossa.
 
Nel [[XV secolo]] il vescovo Konrad z Oleśnicy (1418-1447) mise in atto una politica volta ad escludere dai [[beneficio ecclesiastico|benefici ecclesiastici]] i polacchi e a difendersi dalle incursioni [[ussiti|ussite]]. Nel prosieguo dello stesso secolo e in tutto il successivo la diocesi fu travagliata per la diffusione del [[protestantesimo]], che non tutti i vescovi riuscirono efficacemente a contrastare, anche per la disattenzione degli imperatori, più preoccupati della minaccia turca a meridione. In questo periodo il [[capitolo (canonici)|capitolo]] della cattedrale e più tardi la [[Compagnia di Gesù]] furono i capisaldi del cattolicesimo della [[Slesia]].
Alla fine del [[XVII secolo]] l'imperatore oppose un nuovo rifiuto al vescovo eletto dal capitolo ed impose un suo candidato, che nel frattempo morì. Ne fu fatto vescovo il fratello [[Francesco Luigi del Palatinato-Neuburg|Franz Ludwig di Palatinato-Neuburg]].
 
Di fronte al diffondersi del [[luteranesimo]], il [[Capitolo (canonici)|capitolo]] della cattedrale e più tardi la [[Compagnia di Gesù]] furono i capisaldi del cattolicesimo della [[Slesia]]. I primi tentativi seri di una restaurazione cattolica nella diocesi avvennero durante l'episcopato di Martino di Gerstmann (1574-1585) e in quello dei suoi successori. Martino convocò un [[sinodo]] diocesano in cui furono promulgati i decreti di riforma approvati nel [[concilio di Trento]]; fece inoltre una [[visita pastorale|visita generale]] alla sua diocesi e chiamò a lavorarvi i gesuiti. Il successore Andreas Jerin (1585-1596) riorganizzò la diocesi, introdusse il [[Breviario romano]], e fu particolarmente attento alla formazione dei giovani e dei preti della sua diocesi. A volte la restaurazione fu attuata con metodi violenti, ma il successo fu tale che quasi 700 chiese, passate al luteranesimo, furono recuperate alla fede cattolica.
All'inizio del [[XVIII secolo]] i vescovi ottennero la restituzione di numerose chiese che erano state secolarizzate un secolo prima e gli imperatori si incaricarono di restaurarle e adattarle nuovamente al culto cattolico.
 
Nel corso del [[XVII secolo]] diversi principi dell'impero, alcuni dei quali minorenni, furono eletti e confermati vescovi di Breslavia, ma non ricevettero mai la consacrazione sacerdotale e nemmeno, ovviamente, quella episcopale. Tra questi [[Carlo Ferdinando Vasa]] (1625-1655), [[Leopoldo Guglielmo d'Austria]] (1656-1662), [[Carlo Giuseppe d'Asburgo]] (1663-1664) e [[Francesco Luigi del Palatinato-Neuburg]] (1683-1732). Questi vescovi cumularono diverse diocesi tedesche, fino a 4 contemporaneamente.
Il 16 luglio [[1821]] per effetto della [[bolla pontificia|bolla]] ''[[De salute animarum]]'' di [[papa Pio VII]], con la quale venivano ridefinite territorialmente le diocesi del [[regno di Prussia]], Breslavia divenne [[immediatamente soggetta]] alla [[Santa Sede]] e, eccetto una parte ceduta all'[[arcidiocesi di Poznań]], si ampliò includendo porzioni della [[Arcidiocesi di Cracovia|diocesi di Cracovia]] e della soppressa [[Abbazia territoriale|abbazia ''nullius'']] di Neuenzell in [[Lusazia]]; in totale la diocesi comprendeva 621 [[parrocchie]], comprese quelle che si trovavano nell'[[impero austriaco]]. Inoltre la bolla istituì la "[[Arcidiocesi di Berlino|Delegazione di Berlino]]", sottomessa alla giurisdizione dei vescovi di Breslavia, costituita dai territori della maggior parte del [[Brandeburgo]] e della [[Pomerania]], sottratti al [[Vicariato apostolico della Germania settentrionale|vicariato apostolico delle Missioni del Nord]]; delegato del vescovo di Breslavia per l'amministrazione di questo territorio era il [[prevosto]] di [[Cattedrale di Sant'Edvige|Sant'Edvige]] di [[Berlino]], che divenne canonico onorario del [[Capitolo (cristianesimo)|capitolo]] della [[cattedrale di Breslavia]].
 
Al vescovo [[Federico d'Assia-Darmstadt]] (1671-1682), un protestante tedesco che si era convertito a [[Roma]], si deve il singolare privilegio per i [[canonico|canonici]] di indossare la [[mozzetta]] rossa.
Nel [[1840]] il vescovo Leopold Sedlnitzky, incapace di prendere una posizione rispetto ai matrimoni misti, una questione che aveva assunto grande importanza, si dimise su richiesta di [[papa Gregorio XVI]]. Si trasferì a [[Berlino]] e in seguito abbandonò il cattolicesimo per abbracciare il protestantesimo. A partire da Robert Herzog, la [[Santa Sede]] eserciterà regolarmente il diritto di elezione dei vescovi.
 
Nel [[1742]] la Slesia fu annessa alla [[Prussia]], dove il luteranesimo era la religione dominante e il cattolicesimo semplicemente tollerato. Negli anni successivi la diocesi si trovò divisa tra Prussia e impero austriaco. A partire dal [[1757]] il vescovo [[Philipp Gotthard von Schaffgotsch]], inviso al governo prussiano, preferì risiedere nella parte austriaca della diocesi, mentre la parte prussiana fu governata da vicari apostolici, Johann Moritz von Strachwitz, decano del capitolo, [[vescovo ausiliare]] e [[Vescovo titolare|titolare]] di [[Diocesi di Tiberiade|Tiberiade]], e Anton Ferdinand von Rothkirch, vescovo ausiliare e titolare di [[Diocesi di Pafo|Pafo]].
Il 28 ottobre [[1925]] cedette porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione dell'[[Arcidiocesi di Katowice|diocesi di Katowice]] e della [[Arcidiocesi di Częstochowa|diocesi di Częstochowa]] (oggi entrambe arcidiocesi).
 
===Dal XIX secolo a oggi===
Il 13 agosto [[1930]] in forza della bolla ''Pastoralis officii nostri'' di [[papa Pio XI]] ha ceduto un'altra porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della [[Arcidiocesi di Berlino|diocesi di Berlino]] e contestualmente è stata elevata al rango di [[arcidiocesi]] [[metropolita]]na.
Durante l'episcopato di Joseph Christian Franz de Paula avvenne la secolarizzazione dei beni ecclesiastici, il 30 ottobre [[1810]]: i beni della diocesi, del capitolo della cattedrale, delle chiese collegiate e dei numero conventi furono secolarizzati e confiscati, e molti conventi e monasteri soppressi. Queste disposizioni causarono una grande perdita materiale e soprattutto una sensibile diminuzione dell'influenza della Chiesa nella società, in particolare per la chiusura forzata di molte scuole cattoliche.
 
Il 16 luglio [[1821]] per effetto della [[bollaBolla pontificia|bolla]] ''[[De salute animarum]]'' di [[papa Pio VII]], con la quale venivano ridefinite territorialmente le diocesi del [[regno di Prussia]], Breslavia divenne [[immediatamente soggetta]] alla [[Santa Sede]] e, eccetto una parte ceduta all'[[arcidiocesi di Poznań]] (i decanati di Kempen e di Schildberg), si ampliò includendo porzioni della [[Arcidiocesi di Cracovia|diocesi di Cracovia]] (i decanati di Beuthen e di Pless) e della soppressa [[Abbazia territoriale|abbazia ''nullius'']] di Neuenzell[[Neuzelle]] in [[Lusazia]] (oggi Brandeburgo); in totale la diocesi comprendeva 621 [[parrocchie]], comprese quelle che si trovavano nell'[[impero austriaco]]. Inoltre la bolla istituì la "[[Arcidiocesi di Berlino|Delegazione di Berlino]]", sottomessa alla giurisdizione dei vescovi di Breslavia, costituita dai territori della maggior parte del [[Brandeburgo]] e della [[Pomerania]], sottratti al [[Vicariato apostolico della Germania settentrionale|vicariato apostolico delle Missioni del Nord]]; delegato del vescovo di Breslavia per l'amministrazione di questo territorio era il [[prevosto]] di [[Cattedrale di Sant'Edvige|Sant'Edvige]] di [[Berlino]], che divenne canonico onorario del [[Capitolo (cristianesimo)|capitolo]] della [[cattedrale di Breslavia]].
Alla morte dell'arcivescovo [[Adolf Bertram]] (1945), la diocesi subì un lungo periodo di [[sede vacante]], durante il quale fu dapprima governata da Karol Milik in qualità di [[amministratore apostolico]], poi da Kazimierz Lagosz, vicario capitolare, e dal [[1956]] da [[Bolesław Kominek]] come amministratore apostolico.<ref>Gli [[Acta Apostolicae Sedis]] (n. 64, 1972, p. 456) riportano questo titolo: «Amministratore Apostolico "ad nutum S. Sedis" per la parte centrale della Arcidiocesi di Breslavia».</ref>
 
Nel [[1840]] il vescovo Leopold Sedlnitzky, incapaceche diassunse prendereposizioni unaambigue posizionecirca rispetto aii matrimoni misti, una questione che aveva assunto grande importanza, si dimise su richiesta di [[papa Gregorio XVI]]. Si trasferì a [[Berlino]] e in seguito abbandonò il cattolicesimo per abbracciare il protestantesimo. A partire da Robert Herzog, la [[Santa Sede]] eserciterà regolarmente il diritto di elezione dei vescovi.
Il 28 giugno [[1972]], in forza della bolla ''Episcoporum Poloniae''<ref>AAS 64 (1972), pp. 657-658.</ref>, ha ceduto ancora porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione della [[prefettura apostolica]] di [[diocesi di Görlitz|Görlitz]] (oggi diocesi), della [[diocesi di Opole]] e della [[Diocesi di Zielona Góra-Gorzów|diocesi di Gorzów]]. Contestualmente ha annesso quelle porzioni dell'[[arcidiocesi di Praga]] e della [[Diocesi di Dresda-Meißen|diocesi di Meißen]], che dopo la [[seconda guerra mondiale]] si trovavano in territorio polacco.
 
Durante gli anni difficili del ''[[Kulturkampf]]'', il vescovo Heinrich Ernst Karl Förster fu condannato a più riprese a pagare forti multe e infine deposto da un tribunale statale; per evitare la prigione si rifugiò nel [[1875]] nella parte austriaca della sua diocesi. In quest'epoca moltissime parrocchie rimasero vacanti e si calcola che alla morte di Förster più di mezzo milione di fedeli non avevano un proprio parroco. Fu durante il lungo episcopato di [[Georg von Kopp]] (1887-1914) che furono appianate tutte le difficoltà tra Chiesa e governo prussiano e si poté dare avvio ad una completa riorganizzazione della diocesi.
Il 30 dicembre [[1977]] l'arcidiocesi ha ceduto l'ultimo territorio oltre confine, in [[Moravia (Repubblica Ceca)|Moravia]], all'[[arcidiocesi di Olomouc]]<ref>{{la}} [http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-70-1978-ocr.pdf Bolla ''Praescriptionum sacrosancti''], AAS 70 (1978), p.&nbsp;273</ref>. Questo territorio fin dal [[1946]] era stato affidato ad un [[amministratore apostolico]] con sede a [[Český Těšín]].
 
Dopo la [[prima guerra mondiale]] e la modifica dei confini politici tra [[Germania]] e [[Polonia]], una parte della diocesi di Breslavia si trovò in territorio polacco. Il 28 ottobre [[1925]] la diocesi cedette queste porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione della [[Arcidiocesi di Katowice|diocesi di Katowice]] (oggi arcidiocesi). Un'altra parte del suo territorio, già in territorio austro-ungarico, si trovò invece nella neonata [[Cecoslovacchia]] e fu governata da vicari generali e poi, dopo il [[1945]], da amministratori apostolici fino agli [[anni Settanta]] del [[XX secolo|Novecento]].
Il 25 marzo [[1992]], nell'ambito della riorganizzazione delle diocesi polacche voluta da [[papa Giovanni Paolo II]] con la bolla ''Totus tuus Poloniae populus'', ha ceduto ulteriori porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di [[Diocesi di Kalisz|Kalisz]] e di [[Diocesi di Legnica|Legnica]].
 
Il 13 agosto [[1930]] in forza della bolla ''Pastoralis officii nostri'' di [[papa Pio XI]] ha ceduto un'altra porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della [[Arcidiocesi di Berlino|diocesi di Berlino]] e contestualmente è stata elevata al rango di [[arcidiocesi]] [[metropolita]]na, con tre sedi suffraganee: [[Arcidiocesi di Berlino|Berlino]], [[Arcidiocesi di Varmia|Varmia]] e [[Prelatura territoriale di Schneidemühl|Schneidemühl]].
Il 24 febbraio [[2004]] ha ceduto ancora una parte del suo territorio a vantaggio dell'erezione della [[diocesi di Świdnica]].
 
Alla morte dell'arcivescovo [[Adolf Bertram]] (1945), la diocesi subì un lungo periodo di [[sede vacante]], durante il quale fu dapprima governata da Karol Milik in qualità di [[amministratore apostolico]], poi da Kazimierz Lagosz, vicario capitolare, e dal [[1956]] da [[Bolesław Kominek]] come amministratore apostolico.<ref>Gli [[Acta Apostolicae Sedis]] (n. 64, 1972, p. 456) riportano questo titolo: «Amministratore Apostolico "ad nutum S. Sedis" per la parte centrale della Arcidiocesi di Breslavia». Vedi {{cita web|url=https://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-64-1972-ocr.pdf|titolo=AAS 64 (1972)|postscript=nessuno}}, p. 456</ref>
 
Il 28 giugno [[1972]], in forza della bolla ''[[Episcoporum Poloniae]]'' di [[papa Paolo VI]]<ref>{{Cita web|lingua=la|url=https://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-64-1972-ocr.pdf|titolo=Bolla ''Episcoporum Poloniae''|postscript=nessuno}}, AAS 64 (1972), pp. 657-659.</ref>, ha ceduto porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di [[Diocesi di Opole|Opole]] e di [[Diocesi di Zielona Góra-Gorzów|Gorzów]], che divennero suffraganee di Breslavia. Contestualmente ha annesso quelle porzioni dell'[[arcidiocesi di Praga]] e della [[Diocesi di Dresda-Meißen|diocesi di Meißen]], che dopo la [[seconda guerra mondiale]] si trovavano in territorio polacco. Lo stesso giorno, con il decreto ''Quo aptius spiritualibus'' della [[Congregazione per i vescovi]]<ref>{{Cita web|lingua=la|url=https://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-64-1972-ocr.pdf|titolo=Decreto ''Quo aptius spiritualibus''|postscript=nessuno}}, AAS 64 (1972), pp. 737-738.</ref>, ha ceduto i territori che dopo la guerra si trovavano nella [[Repubblica Democratica Tedesca]] a vantaggio dell'erezione dell'[[amministrazione apostolica]] di [[Diocesi di Görlitz|Görlitz]] (oggi diocesi).
 
Il 30 dicembre [[1977]] l'arcidiocesi ha ceduto l'ultimo territorio oltre confine, in [[Moravia (Repubblica Ceca)|Moravia]], all'[[arcidiocesi di Olomouc]]<ref>{{Cita web|lingua=la}} [|url=http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-70-1978-ocr.pdf |titolo=Bolla ''Praescriptionum sacrosancti'']|postscript=nessuno}}, AAS 70 (1978), p.&nbsp;273</ref>. Questo territorio fin dal [[1946]] era stato affidato ad un [[amministratore apostolico]] con sede a [[Český Těšín]].
 
Il 25 marzo [[1992]], nell'ambito della riorganizzazione delle diocesi e delle province ecclesiastiche polacche voluta da [[papa Giovanni Paolo II]] con la bolla ''[[Totus tuus Poloniae populus]]'', ha ceduto ulteriori porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di [[Diocesi di Kalisz|Kalisz]]<ref>La diocesi di Kalisz ha acquisito i decanati di Syców (tranne la parrocchia di Poniatowice) e Twardogóra e altre tre parrocchie, Cieszków, Gądkowice, Trzebicko, scorporate dal decanato di Milicz. Vedi: {{cita pubblicazione|autore= Nuncjatura apostolska v Polsce|titolo=Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji|url=https://dbc.wroc.pl/dlibra/publication/141061/edition/72951|rivista=Wrocławskie Wiadomości Kościelne|data=kwiecień-czerwiec 1992 r.|volume= XLV| numero=2| p = 144|lingua=pl}}</ref> e di [[Diocesi di Legnica|Legnica]]<ref>La diocesi di Legnica ha acquisito i decanati di Bolesławiec Est, Bolesławiec Ovest, Chocianów, Głuszyca, Gościsław (con le seguenti parrocchie: Buków, Gościsław, Imbramowice, Konary, Pichorowice, Piekary), Gryfów Śląski, Jawor, Jelenia Góra Est, Jelenia Góra Ovest, Kamienna Góra Est, Kamienna Góra Ovest, Legnica Est, Legnica Ovest, Leśna, Lubań Śląski, Lubin, Lubomierz, Mysłakowice, Polkowice, Strzegom, Ścinawa (con le seguenti parrocchie: Chobienia, Olszany, Ścinawa, Tymowa, Wielowieś), Świebodzice, Świerzawa, Wałbrzych Sud, Wałbrzych Nord, Węgliniec, Zgorzelec, Złotoryjna; inoltre ha acquisito le seguenti parrocchie scorporate dal decanato di Malczyce: Kawice, Kosiska, Ujazd Górny. Vedi: {{cita pubblicazione|autore= Nuncjatura apostolska v Polsce|titolo=Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji|url=https://dbc.wroc.pl/dlibra/publication/141061/edition/72951|rivista=Wrocławskie Wiadomości Kościelne|data=kwiecień-czerwiec 1992 r.|volume= XLV| numero=2| p = 147|lingua=pl}}</ref>; quest'ultima fu la sola suffraganea della metropolia di Breslavia.
 
Il 24 febbraio [[2004]] ha ceduto ancora una parte del suo territorio a vantaggio dell'erezione della [[diocesi di Świdnica]], che contestualmente entrò a far parte della [[provincia ecclesiastica]] di Breslavia.
 
Il 25 novembre [[2019]] la [[Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti]] ha concesso ai sacerdoti che vivono nell'arcidiocesi di celebrare fino a quattro [[Celebrazione eucaristica|messe]] la domenica e nelle [[feste di precetto]].<ref>Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, decreto 25 novembre 2019, Prot. 250/19, vedi {{cita web|url=http://www.cultodivino.va/content/cultodivino/it/rivista-notitiae/indici-annate/2019.html|titolo=''Notitiae''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230111031554/http://www.cultodivino.va/content/cultodivino/it/rivista-notitiae/indici-annate/2019.html |postscript=nessuno}}, 2019, p. 88</ref>
 
==Cronotassi dei vescovi==
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
* Jan † ([[1000]] - ?)
* Hieronim † ([[1046]] - [[1062]] deceduto)
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* Konrad † ([[1142]] - [[1146]] deceduto)
* Jan (Janik) † ([[1146]] - [[1149]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di Gniezno|Gniezno]])
* Walter z Malonne † ([[1149]] - 27 gennaio [[1169]] deceduto)
* Żyrosław II † ([[1170]] - [[1198]] deceduto)
* Jarosław[[Iaroslao zdi OpolaOpole]] † ([[1198]] - 2213 marzogennaio [[1201]] deceduto)
* Cyprian, [[Canonici Regolari Premostratensi|O.Praem.]] † (1º marzo [[1201]] - 2526 ottobremaggio [[12071206]] deceduto)
* Wawrzyniec † (26 maggio [[1207]] - 7 giugno [[1232]] deceduto)
* Tomasz I † (15 agosto [[1232]] - 30 maggio [[1268]] deceduto)
** [[Ladislao di Salisburgo|Władysław Henrykowicz]] † ([[1268]] - 27 aprile [[1270]] deceduto) (amministratore apostolico)
* Tomasz Zaremba † (5 settembre [[1270]] - 15 marzo [[1292]] deceduto)
* Jan Romka † (24 aprile [[1292]] - 19 novembre [[1301]] deceduto)
* Henryk z Wierzbna † (2 febbraio [[1302]] - 23 settembre [[1319]] deceduto)
** Wit de Habdank † (25 dicembre [[1319]] - 27 novembre [[1325]]) (vescovo eletto da una parte del capitolodeceduto)
** Lutold z Kromieryża † ([[1319]] - [[1326]]) (vescovo eletto dall'altra parte del capitolo)
* Nanker † (1º ottobre [[1326]] - 8 aprile [[1341]] deceduto)
* Przecław z Pogorzeli † (28 gennaio [[1342]] - 5 o 6 aprile [[1376]] deceduto)
* Wacław z Legnicy † (28 luglio [[1382]] - 17 dicembre [[1417]] dimesso)
* Konrad z Oleśnicy † (17 dicembre [[1417]] - 9 agosto [[1447]] deceduto)
* Piotr Nowak † (10 ottobre [[1447]] - 6 febbraio [[1456]] deceduto)
* Jodok z Rożemberka † (9 giugno [[1456]] - 1215 dicembre [[1467]] deceduto)
* Rudolf von Rüdesheim † (27 aprile [[1468]] - 17 gennaio [[1482]] deceduto)
* Jan Roth † (4 marzo [[1482]] - 21 gennaio [[1506]])
* Jan Thurzo † (21 gennaio [[1506]] succeduto - 2 agosto [[1520]] deceduto)
* Jakub von Salza † (24 settembreluglio [[15201521]] - 25 agosto [[1539]] deceduto)
* Baltazar von Promnitz † (21 aprile [[15391540]] - 20 gennaio [[1562]] deceduto)
* Kaspar von Logau † (17 aprile [[1562]] - 4 giugno [[1574]] deceduto)
* Marcin Gerstmann † (31 luglioagosto [[1574]] - 23 giugnomaggio [[1585]] deceduto)
* Andreas Jerin † (9 lugliosettembre [[1585]] - 5 novembre [[1596]] deceduto)
** Bonaventura Hahn † (5 dicembre [[1596]] - 1918 febbraiomarzo [[1599]] dimessoelezione annullata) (vescovo eletto)<ref>Eletto dal capitolo di Breslavia, la sua elezione fu annullata da [[papa Clemente VIII]] il 18 marzo 1599.</ref>
** Paul Albert † (518 maggioagosto [[1599]] - 6 maggio [[1600]] deceduto) (vescovo eletto)<ref>Morì prima di ricevere la consacrazione episcopale.</ref>
* Jan von Sitsch † (1824 lugliogennaio [[16001601]] - 25 aprile [[1608]] deceduto)
* Karl I Habsburg † (settembre [[1608]] - 28 dicembre [[1624]] deceduto)
* [[Carlo Ferdinando Vasa|Karl Ferdinand von Vasa (Wasa)]] † (3 maggio [[1625]] - 9 maggio [[1655]] deceduto)
* [[Leopoldo Guglielmo d'Austria]] † (21 gennaio [[1656]] - 2 novembre [[1662]] deceduto)
* [[Carlo Giuseppe d'Asburgo|Carlo Giuseppe d'Austria]] † (23 aprile [[1663]] - 27 gennaio [[1664]] deceduto)
* Sebastian Ignaz von Rostock † (2412 aprilegennaio [[16641665]] - 9 giugno [[1671]] deceduto)
* [[Federico d'Assia-Darmstadt]] † (321 settembremarzo [[16711672]] - 19 febbraio [[1682]] deceduto)
* [[Francesco Luigi del Palatinato-Neuburg|Franz Ludwig am Rhein zu Neuburg]] † (3026 giugnoagosto [[1683]] - 18 aprile [[1732]] deceduto)
* [[Philipp Ludwig von Sinzendorf]] † (3 settembre [[1732]] - 28 settembre [[1747]] deceduto)
* [[Philipp Gotthard von Schaffgotsch]] † (5 marzo [[1748]] - 5 gennaio [[1795]] deceduto)
** Johann Moritz von Strachwitz † (4 aprile [[1766]] - 28 gennaio [[1781]] deceduto) (vicario apostolico per il regno di Prussia)
** Anton Ferdinand von Rothkirch und Panthen † (25 giugno [[1781]] - [[1795]]) (vicario apostolico per il regno di Prussia)
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* [[Bolesław Kominek]] † (28 giugno [[1972]] - 10 marzo [[1974]] deceduto)
* [[Henryk Roman Gulbinowicz]] † (3 gennaio [[1976]] - 3 aprile [[2004]] ritirato)
* [[Marian Gołębiewski]] (3 aprile [[2004]] - 18 maggio [[2013]] ritirato)
* [[Józef Piotr Kupny]], dal 18 maggio [[2013]]
 
==Statistiche==
L'arcidiocesi nel 20172022 su una popolazione di 1.194203.507200 persone contava 955998.605650 battezzati, corrispondenti all'8083,0% del totale.
{{tabella dati diocesi}}
|-
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|-
| 2017 || 955.605 || 1.194.507 || 80,0 || 838 || 571 || 267 || 1.140 || || 346 || 795 || 299
|-
| 2020 || 999.214 || 1.203.873 || 83,0 || 831 || 564 || 267 || 1.202 || || 350 || 668 || 297
|-
| 2022 || 998.650 || 1.203.200 || 83,0 || 825 || 557 || 268 || 1.210 || || 327 || 614 || 297
|}
 
Line 188 ⟶ 215:
 
==Bibliografia==
*{{cita libro|url=https://archive.org/details/dictionnairedhis0010unse/page/n308/mode/1up|autore-capitolo=[[Franz Xaver Seppelt]]|capitolo=v. ''Breslau''|titolo=Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques|volume= vol. X| città=Paris|anno= 1938|posizione= coll. 589-607|lingua=fr}}
*{{en}} Josef Jungnitz, [http://www.newadvent.org/cathen/02761a.htm v. ''Breslau''], [[Catholic Encyclopedia]], vol. 2, New York, 1907
*{{de}}cita [[libro|autore=Franz Xaver Seppelt]], ''|titolo=Die Breslauer Diözesansynode vom Jahr 1442'' ("|titolotradotto=Il sinodo diocesano di Breslavia dell'anno 1442"),|città= [[Breslavia|Breslau]],|anno= 1912|lingua=de}}
*{{la}} [https://www.archive.org/stream/iurispontificii00martgoog#page/n610/mode/1up Bolla ''De salute animarum''], in Raffaele de Martinis, ''Iuris pontificii de propaganda fide. Pars prima'', Tomo IV, Romae, 1891, p.&nbsp;594
*{{de}}cita libro|autore=Franz Xaver Seppelt, ''|url=https://www.dbc.wroc.pl/dlibra/publication/21067/edition/18809?language=pl|titolo=Geschichte des Bistums Breslau'' ("|titolotradotto=Storia della diocesi di Breslavia"),|città= Breslau,|anno= 1929|lingua=de}}
*{{la}} [http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-23-1931-ocr.pdf Bolla ''Pastoralis officii nostri''], AAS 23 (1931), p.&nbsp;34
*{{Catholic Encyclopedia|Breslau|nome=Josef|cognome= Jungnitz}}
*{{la}} [http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-84-1992-ocr.pdf Bolla ''Totus Tuus Poloniae populus''], AAS 84 (1992), p.&nbsp;1099
*{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=jhgkuVKXHswC&pg=PA263|autore=[[Pius Bonifacius Gams]]|titolo=Series episcoporum Ecclesiae Catholicae|città= Graz|anno= 1957| pp = 263-264|lingua=la}}
*{{de}} [[Franz Xaver Seppelt]], ''Die Breslauer Diözesansynode vom Jahr 1442'' ("Il sinodo diocesano di Breslavia dell'anno 1442"), [[Breslavia|Breslau]], 1912
*{{la}} [[Konrad Eubel]], ''Hierarchia Catholica Medii Aevi'', [https://archive.org/details/hierarchiacathol01eubeuoft/page/535/mode/1up vol. 1], p.&nbsp;535; [https://books.google.it/books?id=zo0sAQAAMAAJ&pg=PA270 vol. 2], p. 270; [https://archive.org/details/hierarchiacathol03eube/page/337/mode/1up vol. 3], p.&nbsp;337; [https://www.archive.org/stream/hierarchiacathol04eubeuoft#page/373/mode/1up vol. 4], p.&nbsp;373; [https://www.archive.org/stream/hierarchiacathol05eubeuoft#page/418/mode/1up vol. 5], p.&nbsp;418; [https://www.archive.org/stream/hierarchiacathol06eubeuoft#page/445/mode/1up vol. 6], p.&nbsp;445.
*{{de}} Franz Xaver Seppelt, ''Geschichte des Bistums Breslau'' ("Storia della diocesi di Breslavia"), Breslau, 1929
*{{Cita libro|lingua=la}} [|url=https://www.archive.org/stream/iurispontificii00martgoog#page/n610/mode/1up |capitolo=Bolla ''De salute animarum''],|curatore in= Raffaele de Martinis,|titolo = ''Iuris pontificii de propaganda fide. Pars prima'',|volume= Tomo IV,|città= Romae,|anno= 1891,| p.&nbsp; = 594}}
*{{Cita web|lingua=la}} [|url=http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-23-1931-ocr.pdf |titolo=Bolla ''Pastoralis officii nostri'']|postscript=nessuno}}, AAS 23 (1931), p.&nbsp;34
*{{Cita web|lingua=la}} [|url=http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-84-1992-ocr.pdf |titolo=Bolla ''Totus Tuus Poloniae populus'']|postscript=nessuno}}, AAS 84 (1992), p.&nbsp;1099
 
== Voci correlate ==
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==Collegamenti esterni==
*[[Annuario pontificio]] del 20182023 e precedenti, in {{Catholic-hierarchy}}
*{{Cita web|lingua=pl}} [|url=http://www.archidiecezja.wroc.pl |titolo=Sito ufficiale] dell'arcidiocesi}}
*{{gcatholic|wroc0}}
 
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[[Categoria:Diocesi cattoliche erette nel X secolo|Breslavia]]
[[Categoria:Breslavia]]
[[Categoria:Sedi cattoliche metropolitane|Breslavia]]