Un maledetto imbroglio: differenze tra le versioni
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{{Film
|titolo italiano = Un maledetto imbroglio
|immagine=
|didascalia=
|titolo alfabetico = Maledetto imbroglio, Un
|paese = [[Italia]]
|anno uscita = 1959
|tipo colore = B/N
|genere =
|regista = [[Pietro Germi]]
|soggetto = [[Carlo Emilio Gadda]]
Riga 17:
*[[Pietro Germi]]: commissario Ingravallo
*[[Claudia Cardinale]]: Assuntina Jacovacci
*[[Franco Fabrizi]]: Massimo Valdarena
*[[Cristina Gaioni]]: Virginia
*[[Claudio Gora]]: Remo Banducci
Riga 40:
*[[Antonio Gradoli]]: maresciallo Mariano
|doppiatori originali =
*[[Rita Savagnone]]: Assuntina Jacovacci
*[[Giuseppe Rinaldi]]: Valdarena
*[[Maria Pia Di Meo]]: Virginia
Riga 47:
*[[Wanda Tettoni]]: anziana vicina dei Banducci
*[[Manlio Busoni]]: reverendo dei 4 santi
*[[Cesare Fantoni]]: generale Pomilia
|fotografo = [[Leonida Barboni]]
|montatore = [[Roberto Cinquini]]
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[[File:Maledettoimbroglio-trio.jpg|thumb|left|Il commissario ([[Pietro Germi]]), la servetta ([[Claudia Cardinale]]) e la vittima ([[Eleonora Rossi Drago]]).]]
In un antico palazzo di [[Piazza Farnese]] a [[Roma]] avviene un furto nella casa del collezionista d'arte commendatore Anzaloni, su cui indaga il commissario Ingravallo, dedito con tutte le energie al proprio lavoro a costo di trascurare la vita privata. Viene sospettato Diomede, fidanzato di Assuntina, domestica della vicina di casa dell'Anzaloni Liliana Banducci; il giovane però si scagiona mostrando un valido alibi.
Una settimana dopo la Banducci è assassinata nel proprio appartamento. Ingravallo viene incaricato di indagare anche su questo caso, che sospetta collegato con l'episodio precedente e dove appare ambiguo il comportamento del marito della vittima Remo Banducci, escluso dall'eredità, e quello del cugino falso medico Massimo Valdarena, che ha scoperto il delitto. I gioielli rubati all'Anzaloni vengono recuperati, ma i responsabili del furto risultano estranei all'omicidio, mentre la confessione del Banducci a proposito di una relazione con la ex cameriera di casa minorenne Virginia porta solo alla scoperta di una sordida storia di ricatti, non collegata col delitto.
Quando il caso sta ormai per essere archiviato, Ingravallo scopre casualmente che la chiave che Assuntina gli ha dato per entrare nella casa della vittima è una copia recente,<ref>In due scene Ingravallo usa la chiave affidatagli trovando difficoltà; in particolare in un'occasione si domanda: "''ma cos'ha questa chiave?''". Quando scopre il particolare della chiave nuova, si rammarica di non averlo notato a suo tempo ("''Sono un imbecille...''"), probabilmente ricordardandone il malfunzionamento</ref> realizzando che era stata fatta per Diomede, al quale però era stata data per errore l'originale. Il giovane confessa di essere stato sorpreso dalla Banducci durante un tentativo di furto e, riconosciuto da questa, di averla uccisa preso dal panico. Il commissario fa arrestare l'assassino, ma salva Assuntina dall'accusa di complicità, impietosito dalla giovane in attesa di un figlio.
==Ambientazione e commento musicale==
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*Lorenzo Catania, ''Un maledetto imbroglio. Quel pasticciaccio fra Gadda, Germi e Pasolini,'' La Sicilia, 12 luglio 2019, pagina 20.
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{{interprogetto|etichetta=''Un maledetto imbroglio''}}
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{{Portale|cinema}}
[[Categoria:Film
[[Categoria:Film diretti da Pietro Germi]]
[[Categoria:Film basati su
[[Categoria:Film ambientati a Roma]]
[[Categoria:Globo d'oro al miglior film]]
[[Categoria:Film girati a Roma]]
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