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{{Nota disambigua}}
{{Artista musicale
|nome = Joy Division
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== Storia ==
=== Gli esordi ===
La storia della band inizia a cavallo dell'esplosione del [[punk (cultura)|punk]] inglese. Nati come trio, dall'incontro di tre compagni di scuola conosciutisi sui banchi della Salford Grammar School, la prima formazione della band vede [[Bernard Sumner]] alla chitarra, [[Peter Hook]] al basso e Terry Mason alla batteria. La molla che spinse i tre studenti mancuniani a formare un gruppo fu un concerto dei [[Sex Pistols]] che, assieme alla band di casa [[Buzzcocks]], si esibirono alla Lesser Free Trade Hall di [[Manchester]] il 20 luglio del [[1976]].<ref>{{Cita web |url=https://www.musicweek.com/story.asp?storyCode=1031301&sectioncode=2 |titolo=''Joy Division''. MusicWeek.com, 6 agosto 2009 |accesso=2 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120104025745/http://www.musicweek.com/story.asp?storyCode=1031301&sectioncode=2 |dataarchivio=4 gennaio 2012 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web|url=https://sentireascoltare.com/artisti/joy-division/|titolo=Un oscuro scrutare|autore=Diego Ballani|editore=sentireascoltare.com|data=9 giugno 2018}}</ref>
 
L'esordio dal vivo, con il nome di Stiff Kittens, avvenne solo pochi mesi dopo, il 9 dicembre del [[1976]] all'Electric Circus di Manchester. Nei primi mesi del [[1977]] i tre furono contattati da [[Ian Curtis]], provetto cantante e poeta che già da tempo cercava di mettere su una band d'ispirazione punk e che di lì a poco venne reclutato nel gruppo.
 
L'ingresso di Curtis determinò un primo cambio di nome in Warsaw, in omaggio al brano ''Warszawa'', pezzo strumentale di [[David Bowie]] contenuto nell'album ''[[Low (David Bowie)|Low]]''<ref>Simon Reynolds. ''Post-punk: 1978-1984''. Isbn Edizioni, 2006</ref>. Con Curtis alla voce, ma senza più Mason alla batteria (che da quel momento divenne il manager del gruppo), sostituito con Tony Tabac, il 27 maggio del [[1977]] la band si esibì nuovamente in città, come spalla ai più noti [[Buzzcocks]] e sempre all'Electric Circus. Quel concerto fu l'occasione per i quattro di conoscere Martin Hannett, uno dei principali animatori della scena musicale mancuniana di quegli anni.
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Nel mese di maggio del 1978, attraverso la casa discografica [[Radio Corporation of America|RCA]], al gruppo venne offerta la possibilità di incidere nuovo materiale in uno studio di registrazione professionale di [[Manchester]] (l'Arrow Studios), avvalendosi del produttore John Anderson. La band completò le sessioni registrando brani del repertorio ''Warsaw'', assieme a nuove canzoni. L'insoddisfazione per i risultati ottenuti, unita al timore di non essere stati supportati adeguatamente, spinse però il gruppo stesso ad abbandonare definitivamente il progetto prima dell'ultimazione del disco. I brani di quella sessione furono pubblicati postumi nel [[1994]].
 
Il 14 aprile del 1978, durante un'esibizione al Rafters Club di [[Manchester]], il gruppo fu notato dall'allora conduttore televisivo [[Tony Wilson]] che, nel settembre di quello stesso anno, decise di ospitarli per un'esibizione dal vivo nel suo show, ''Granada Reports''. Wilson, che aveva da poco fondato la sua etichetta discografica indipendente, la [[Factory Records]], coinvolse poi i Joy Division a partecipare alla compilation promozionale ''A Factory Sample'', prodotta per il lancio della label, con due loro brani: ''Digital'' e ''Glass''.
 
I due brani segnano anche l'inizio della collaborazione della band con il produttore Martin Hannett. Questi elaborò per il gruppo un particolare sound, che univa l'incedere punk tipico delle origini dei mancuniani con la sempre più spiccata propensione dei Joy Division verso atmosfere dark e che, di lì a breve, diventerà un vero e proprio marchio di fabbrica della band, oltre che seminale prototipo musicale per tanti gruppi a venire. Un suono preciso e geometrico, scandito dall'incedere pulsante e tribale della sezione ritmica di Hook e Morris e dalle gelide stilettate della chitarra di Sumner, che farà poi scuola in tutto il successivo movimento [[New wave (musica)|new wave]] di metà [[Anni 1980|anni ottanta]]. Hannett produsse entrambi gli album in studio dei Joy Division (''[[Unknown Pleasures]]'' e ''[[Closer (Joy Division)|Closer]]'').<ref>Chris Ott. ''Unknown Pleasures''. No Reply, 2008</ref>
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Un mosaico che si compone e prende forma con la voce di Curtis, dai toni quasi [[Baritono|baritonali]] e melodrammatici. Se astratta e gelida è la loro musica, ancor più gelida è infatti la sua voce, che mette a nudo i suoi pensieri e tutti i fantasmi che imprigionavano la sua mente. Testi lugubri e introspettivi, che esprimono la più totale solitudine e sfiducia verso il mondo circostante, ma di una forza intrinseca devastante e che ben si lega sia con l'energia punk degli inizi, che con le atmosfere più rarefatte degli ultimi lavori. Un immaginario lirico dalle tinte fortemente oscure, intrise della disperazione personale di Curtis e che, in più passaggi, nascondono presagi di morte che preannunciano i propositi suicidi dell'autore e nelle quali non si rinviene mai un'apertura rispetto a tale clima ossessivo.<ref>Marco Di Marco. ''Joy Division. Broken heart romance. Testi commentati''. Arcana Edizioni, 2008.</ref>
 
Il 27 dicembre del [[1978]], dopo uno show all<nowiki>'</nowiki>''Hope and Anchor Pub'' di Londra, Curtis fu colpito da una crisi [[epilessia|epilettica]], la prima da quando era entrato a far parte della band. Una malattia che lo accompagnò fino alla sua morte e che lui stesso aveva ribattezzato come "il grande male", nelle pagine dei suoi diari adolescenziali. Attacchi accompagnati da tremende convulsioni, che Curtis cerca di esorcizzare con movenze frenetiche che accompagnano le sue performance sul palco.
 
Nonostante il malessere del frontman, la carriera dei Joy Division continuò a progredire e il 13 gennaio [[1979]] il settimanale [[New Musical Express|NME]] dedicò la sua copertina proprio a Ian Curtis. Quello stesso mese, la band entrò di nuovo in sala per registrare la prima sessione radiofonica per [[John Peel]], alla [[BBC Radio 1]]; da questa sessione venne tratto il singolo ''[[She's Lost Control]]''.
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=== ''Unknown Pleasures'' ===
Nel mese di aprile del 1979, la band iniziò le registrazioni del loro album di debutto presso gli Strawberry Studios di StockporStockport. ''[[Unknown Pleasures]]'', questo il titolo del disco, uscì nel giugno del 1979, prodotto da Martin Hannett e con la copertina progettata da Peter Saville, che in seguito divenne una delle più famose copertine della storia del rock.
 
Il disco venne accolto molto bene, sia come critica che dal lato vendite, soprattutto considerando le limitate possibilità di distribuzione e di promozione della Factory, la label che produsse il disco. Per promuovere ulteriormente l'album, nell'ottobre del 1979, il gruppo si imbarcò in un tour di supporto ai [[Buzzcocks]] che, in 24 date, toccò i vari angoli del Regno Unito e che proseguì con 10 date (in undici giorni) nel nord Europa, tra Belgio, Germania e Olanda. Una delle date di quel tour, nel gennaio del [[1980]], al Paradise di [[Amsterdam]], venne registrata e pubblicata in un album live postumo.<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Chris Bohn|url=http://www.neworderonline.com/Common/Topic.aspx?Topic=Article043|titolo=''Joy Division: University of London Union - Live Review'' |rivista=Melody Maker}}</ref>
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Parallelamente al successo e all'intensa attività live aumentarono i problemi di salute di Curtis a cui si aggiunse anche la crisi del rapporto con la moglie Deborah Woodruffe, sposata nel 1975 ancora adolescente. Un rapporto che si deteriorò giorno dopo giorno, su cui il cantante riversò la sua frustrazione e che, dal punto di vista artistico, ispirò uno dei brani più noti della band, ''[[Love Will Tear Us Apart]]''<ref name="scaruffijoy">{{Cita web|autore=[[Piero Scaruffi]]|url=http://www.scaruffi.com/vol4/joydivis.html|titolo=Joy Division|editore=[[Piero Scaruffi|Scaruffi.com]]|data=|accesso=}}</ref>, pubblicato postumo come singolo. Altro fattore che contribuì alla crisi con la moglie fu la sua relazione con una giovane ragazza belga, Annik Honoré, conosciuta durante il tour europeo.
 
Ultimato il tour, la band fece ritorno in patria per mettere a punto nuovi brani come ''Incubation'', ''AndAs ThenYou AgainSaid'' e ''Komakino''. Il giorno stesso Curtis si chiuse nella sua camera, si ubriacò con una bottiglia di Pernod e collassò a terra vomitando con accanto a sé una copia della Bibbia e un coltello col quale aveva scalfito le pagine del capitolo dell'Apocalisse di San Giovanni. Il 7 aprile Curtis assunse una grande quantità di [[Fenobarbital]] e collassò nuovamente, dopo aver scritto un biglietto che sapeva di addio. Anche in questo caso la moglie riuscì a salvarlo portandolo in ospedale per una lavanda gastrica. Fu il primo tentativo di suicidio di Ian Curtis.
 
Nel frattempo, nel marzo di quell'anno, il gruppo registrò, nei Britannia Raw Studios di Londra (sempre insieme al produttore Martin Hannett) i nuovi brani per il secondo album, ''[[Closer (Joy Division)|Closer]]''.<ref name=OR/><ref>{{Cita pubblicazione |autore=Dave McCullough|url=http://www.new-order.net/terminal1.demon.co.uk/JoySounds7-80album.htm|titolo=''Closer to the Edge - Album Review'' |rivista=Sounds}}</ref> Per la copertina del disco venne nuovamente scelto il grafico Peter Saville che utilizzò una foto scattata da [[Bernard Pierre Wolff]] raffigurante una statua del [[cimitero monumentale di Staglieno]], a Genova in Liguria (tomba della famiglia Appiani).
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La sera prima della partenza per il tour americano, Curtis, che nel frattempo aveva deciso di trasferirsi per qualche settimana prima a casa di Bernard Sumner e poi dai genitori, non reggendo più la tensione con Deborah, che nel frattempo aveva avviato le pratiche per il divorzio, fece ritorno nella sua casa di Macclesfield, per parlare con la moglie. Curtis le chiese di ritirare la causa per la separazione e, in seguito, rimase da solo in casa.
 
La mattina del 18 maggio del [[1980]], Curtis si suicidò impiccandosi alla rastrelliera della cucina dell'abitazione di sua moglie Deborah che, facendo ritorno a casa intorno a mezzogiorno, rinvenne il corpo senza vita del cantante. Aveva poco più di ventitré anni. Con lui finì tragicamente l'avventura dei Joy Division.<ref name=OR/> Tony Wilson dichiarò nel 2005: "Penso che ognuno di noi abbia fatto l'errore di non pensare che il suo suicidio stesse per accadere. Abbiamo tutti completamente sottovalutato il pericolo. Non lo abbiamo preso sul serio. Siamo stati degli stupidi."<ref>[http://books.google.it/books?id=U1mdDlPSC9YC&pg=PA9&dq=%22ian+curtis%22+raftery&hl=en&ei=kBz1TOe_FMOAlAeBxOSlBg&sa=X&oi=book_result&ct=result&redir_esc=y#v=onepage&q=%22ian%20curtis%22%20raftery&f=false Brian Raftery ''He's Lost Control''. Spin, maggio 2005]</ref>
 
Nel giugno del 1980, venne pubblicato il singolo postumo ''[[Love Will Tear Us Apart]]'' che si piazzò al numero tredici della [[Official Singles Chart]]. Nel luglio di quello stesso anno anche il secondo album ''[[Closer (Joy Division)|Closer]]'' vide la luce, piazzandosi al numero sei della classifica inglese degli album.
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==Influenze==
I Joy Division hanno avuto come riferimento diverse formazioni rock tedesche, tra le quali [[Kraftwerk]], [[Can (gruppo musicale)|Can]] e [[Neu!]].<ref name=quiet>{{en}}Ben Hewitt. [http://thequietus.com/articles/05413-joy-division-new-order-stephen-morris-interview-favourite-records?page=6 Can Tago Mago Bakers Dozen: Joy Division & New Order's Stephen Morris On His Top 13 Albums]. ''The Quietus''. 7 dicembre 2010 consultato il 1º agosto 2016.</ref> Ian Curtis e la sua band avevano l'abitudine di intrattenere il loro pubblico prima di ogni concerto con l'intero album ''Trans-Europe Express'' dei Kraftwerk. Stephen Morris disse, al proposito: "Il matrimonio uomo-macchina quando avviene [come nei Kraftwerk] è qualcosa di fantastico".<ref name=quiet /> Anche il periodo berlinese di [[David Bowie]] ha avuto un impatto sul gruppo,<ref>{{en}}Neil Spencer. [https://www.theguardian.com/music/2016/jan/17/remembering-david-bowie-nme-obsession-neil-spencer When I joined the NME in the 70s, Bowie was an obsession]. ''The Guardian''. 17 gennaio 2016 consultato il 1º agosto 2016.</ref> insieme al dark rock americano della fine degli anni '60, con i [[Velvet Underground]] e [[The Doors]]. La voce baritonale di Curtis è stata spesso paragonata al timbro di [[Jim Morrison]]. Peter Hook ha ammesso che [[Siouxsie and the Banshees]] erano anche "uno dei nostri più grandi riferimenti [...] per il modo insolito di suonare la chitarra e la batteria".<ref>{{en}}[https://archive.todayis/20180118010715/https://www.qthemusic.com/articles/playlists/playlist-peter-hooks-field-recordings-favourite-live-tracks-stooges-rolling-stones Interview "Playlist – Peter Hook’s Field recordings"]. ''Q magazine''. 23 aprile 2013 consultato il 1º agosto 2016.</ref> Stephen Morris li ha anche citati per "il ritmo dei bassi, il modo in cui il primo batterista Kenny Morris ha suonato per lo più tom. [...] I bansheesBanshees avevano quel suono [...] presuntuoso, abbozzando il futuro dal buio del passato [...] ascoltando le sessioni che avevano fatto nello show di John Peel e leggendo i racconti dei concerti ", li ha ispirati.<ref>{{Cita libro|nome=Stephen |cognome=Morris|titolo=Record Play Pause: Confessions of a Post-Punk Percussionist: The Joy Division Years Volume I |editore=Constable|anno=2019|isbn=1-4721-2620-3|citazione=It would be Siouxsie and the Banshees to whom I most felt some kind of affinity. [...] the bass-led rhythm, the way first drummer Kenny Morris played mostly toms. [...] The bansheesBanshees had that [...] foreboding sound, sketching out the future from the dark of the past. [...] hearing the sessions they'd done on John Peel's show and reading gigs write-ups, [...] they sounded interesting.}}.</ref>
 
== Eredità musicale e culturale ==
I Joy Division restano oggi tra le più famose e influenti band della storia della [[Rock|musica rock]] e in particolare della [[darkwave]]. La disperata malinconia dei testi e le musiche spesso veloci e cadenzate che li sottolineavano, per quanto abbiano costituito la cifra stilistica inimitabile dei Joy Division, hanno rappresentato il modello con il quale hanno dovuto fare i conti tutti i gruppi inglesi pop-rock degli anni successivi. Come i Sex Pistols, e il [[Punk rock|punk]] in generale, avevano insegnato che si poteva suonare anche senza essere dei virtuosi, così i Joy Division, dettarono la linea a una generazione che non aveva alcuna voglia di sorridere, mostrandole che non si era costretti a farlo neppure su un palco.
 
Le vicende dei Joy Division, della [[Factory Records]] e del movimento musicale di Manchester a cavallo tra gli anni settanta e ottanta sono descritte nei film ''[[24 Hour Party People]]'' ([[2002]]) e ''[[Control (film 2007)|Control]]'' ([[2007]]).
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=== EP ===
*1978 – ''[[An Ideal for Living]]''
*1986 – ''[[The Peel Sessions (Joy Division 1986)|The Peel Sessions]]''
*1986 – ''[[Joy (Joy Division)|Joy]]''
*1986 – ''[[The Peel Sessions (Joy Division 1987)|The Peel Sessions]]''
 
=== Singoli ===
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*''[[New Dawn Fades]]''
*''[[She's Lost Control]]''
*''[[Shadowplay]]''
*1979 – ''[[Transmission (Joy Division)|Transmission]]''
*1980 – ''[[Komakino]]''
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*''Atrocity Exhibition''
*''Isolation''
*1981 – ''[[Ceremony (New Order)|Ceremony]]''
 
== Videografia ==
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=== Film ===
*2002 – ''[[24 Hour Party People]]'' (regia di [[Michael Winterbottom]])
*2007 – ''[[Joy Division (film 2007)|Joy Division]]'' (regia di [[Grant Gee]])
*2007 – ''[[Control (film 2007)|Control]]'' (regia di [[Anton Corbijn]])
 
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro |titolo=Joy Division |collana=Sconcerto |numero=1 |editore=[[Stampa Alternativa]] |città=Roma |anno=1986}}
* {{cita libro|autore=autori vari |titolo=Joy Division/New Oder |anno=1985 |editore=[[Kaos edizioni|Gammalibri]]}}
* {{cita libro|autore=Marco Di Marco|titolo=Joy Division. Broken heart romance. Testi commentati|anno=2007|editore=[[Arcana Editrice]]|città=|isbn=978-88-6231-001-7}}
* {{Cita libro|autore=[[Peter Hook]]|titolo=Joy Division. Tutta la storia|editore= Tsunami|anno=2014|ISBN=978-88-96131-63-3}}
* {{cita libro|autore=Mick Middles, Lindsay Reade|titolo=Ian Curtis. La vita e i Joy Division|anno=2007|editore=Odoya|isbn=978-88-6288-089-3}}
* {{cita libro|autore=Chris Ott|titolo=Unknown Pleasures|anno=2007|editore=No Reply|isbn=978-88-89155-31-8}}
* {{cita libro|autore=[[Simon Reynolds]]|titolo=Post-punk: 1978-1984|editore=ISBN Edizioni|città=Milano |anno= 2006|ISBN=88-7638-045-0}}
* {{cita libro|autore=Deborah Woodruff Curtis|titolo=[[Così vicino, così lontano. La storia di Ian Curtis e dei Joy Division]]|anno=1996|editore=[[Giunti Editore]]|isbn=88-09-03951-3}}
* {{cita libro|autore=Alfonso Amendola - Linda Barone|titolo=Our vision touched the Sky. Fenomenologia dei Joy Division|anno=2021|editore=Rogas Edizioni|città= Roma|isbn=978-8899700843}}
 
== Voci correlate ==
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{{Joy Division}}
{{New Order}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|punk}}
 
[[Categoria:Joy Division/New Order| ]]