Francesco Guccini: differenze tra le versioni
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{{citazione|Cresciuto tra i saggi ignoranti di montagna,<br />che sapevano Dante a memoria e improvvisavano di poesia…|da ''Addio'', ''[[Stagioni (album)|Stagioni]]'', [[2000]]}}
Francesco Guccini nacque a [[Modena]]
Guccini ricorderà più volte nelle proprie opere gli anni dell'[[infanzia]] trascorsi sulle montagne dell'[[Appennini|Appennino]]: proprio a Pàvana dedicherà inoltre il primo [[romanzo]] ''[[Cròniche epafàniche]]''; molte delle sue [[Canzone (musica)|canzoni]] attingeranno da questa ambientazione montanara, della quale ha più volte dichiarato di andare molto fiero.<ref>{{cita web|url=http://www.associazioneasia.it/adon.pl?act=doc&doc=533|titolo=Intervista a Francesco Guccini|accesso=12 giugno 2010|dataarchivio=25 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210825143608/https://www.facebook.com/plugins/like.php?href=https%3A%2F%2Ffanyv88.com%3A443%2Fhttp%2Fwww.asia.it%2Fadon.pl%3Fact%3Ddoc%26doc%3D533&layout=standard&show_faces=true&width=550&action=recommend&font=arial&colorscheme=light&height=25|urlmorto=no}}</ref> Un forte senso di appartenenza ai luoghi di origine della sua famiglia, che descriverà nel brano ''Radici'',<ref>«E te li senti dentro quei legami [...] La casa è come un punto di memoria», da ''Radici'', ''[[Radici (album)|Radici]]'', 1972.</ref><ref>«Nel 1972 mi venne l'idea di scrivere una canzone che parlasse di radici, di appartenenza a qualcosa o a qualcuno» citato in {{cita|Cotto|p. 79}}.</ref> avrebbe segnato quindi la sua poetica, divenendo un tema ricorrente dei suoi scritti e dei suoi brani, come ad esempio in ''[[Amerigo (brano musicale)|Amerigo]]'', che narra la storia di povertà ed emarginazione di un prozio emigrante.<ref>« [...] quell'uomo era il mio volto, era il mio specchio...», da ''Amerigo'', ''[[Amerigo (album)|Amerigo]]'', 1978.</ref><ref>«Mi affascinava da sempre l'idea di una canzone su Enrico, il mio prozio emigrato in America. C'è un confronto continuo tra la sua America–emarginata, di fatica, di sconfitte–e la mia–fatta di miti e immaginazioni, di viaggi di fantasia.» citato in {{cita|Cotto|p. 101}}.</ref> La fine della guerra riportò Guccini nei luoghi lasciati pochi mesi dopo la nascita;<ref>«Piccola città, bastardo posto / appena nato ti compresi o fu il fato che in tre mesi mi spinse via...», da ''Piccola città'', ''[[Radici (album)|Radici]]'', 1972</ref><ref>«A un certo punto, dicevo, tornammo a Modena. Non fu un grande ritorno, per me.» citato in {{cita|Cotto|p. 20}}.</ref> nel 1945 tornò dunque a vivere con la madre a [[Modena]], dove l'anno successivo il padre, ritornato dalla prigionia, riprese il suo impiego alle [[Poste italiane|Poste]].<ref>«A un certo punto, dicevo, tornammo a Modena [...] A Modena era diverso e lo sarebbe sempre stato...» citato in {{cita|Cotto|p. 20}}.</ref>
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Il brano fu comunque inciso dalle due cantanti: da Gigliola Cinquetti nell'album ''La rosa nera'' e da Caterina Caselli in ''[[Caterina Caselli#Discografia|Diamoci del tu]]''.<ref name=ilpotereelagloria /> Il primo lavoro della sua carriera di cantautore – ''[[Folk beat n. 1]]'' – arrivò qualche mese dopo, nel marzo del 1967. Nel disco, che ebbe un riscontro commerciale molto scarso ("praticamente nullo", affermò Guccini<ref>{{cita|Cotto 2007|p. 94}}.</ref>), si intravedono già dei tratti caratteristici del suo stile artistico, con canzoni dagli arrangiamenti scarni e dai temi dolorosi come [[morte]], [[suicidio]], infimità sociale, l'[[Olocausto]] e guerra (appare anche un originale esperimento di [[talking blues]] "all'italiana", stile che avrebbe poi ripreso in un successivo brano inserito in [[Opera buffa (album)|Opera buffa]]).<ref>{{cita web|url=http://www.storiadellamusica.it/Francesco_Guccini_-_Folk_Beat_n.1_%28La_Voce_del_Padrone,_1967%29.p0-r2151|titolo=Francesco Guccini|accesso=3 febbraio 2010|dataarchivio=30 agosto 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090830155800/http://www.storiadellamusica.it/Francesco_Guccini_-_Folk_Beat_n.1_(La_Voce_del_Padrone,_1967).p0-r2151|urlmorto=no}}</ref> Tra le canzoni incise ci furono anche tre di quelle già portate al successo dai Nomadi e dall'Équipe 84: ''Noi non ci saremo'', ''L'antisociale'' e ''[[Bang bang/Auschwitz|Auschwitz]]''; quest'ultima verrà poi tradotta in inglese e riproposta con scarsissimo successo nel 1967 dall'Équipe 84 come lato B del 45 giri con ''29th September''<ref>{{Cita web|url = https://www.youtube.com/all_comments?lc=zELp-b--BOU9pbO5BZ6KW1Wjc4kMgFNY95WRXaduq9E&v=qGAqy5TZzYA|titolo = Commenti su Equipe 84 - 29th September (1967)|accesso = 20 ottobre 2015|autore = RDWatson}}</ref>, pubblicato solo in [[Gran Bretagna]] e, molti anni dopo, dal cantautore statunitense [[Rod MacDonald]], nell'album "Man on the Ledge" del 1994.<ref>{{cita web|url=http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=7&lang=it|titolo=Auschwitz (Canzone del bambino nel vento)|accesso=3 febbraio 2010|dataarchivio=27 marzo 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100327035536/http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=7|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.rodmacdonald.net/man_on_the_ledge.htm|titolo=Man on the ledge - Auschwitz|accesso=5 febbraio 2010|dataarchivio=9 marzo 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090309214041/http://www.rodmacdonald.net/man_on_the_ledge.htm|urlmorto=no}}</ref>
In quello stesso anno, Guccini scrisse un'altra canzone, ''[[In morte di S.F.]]'', che sarà ridepositata in seguito alla [[Società Italiana degli Autori ed Editori|Siae]] con il titolo mutato in ''Canzone per un'amica'', e con questo nuovo titolo sarà incisa nel 1968 dai [[Nomadi]].<ref>{{cita web|url=http://www.storiaradiotv.it/I%20NOMADI%20LEGGI%20L%27INTERVISTA%20DI%20GIGI%20VESIGNA.htm|titolo=I NOMADI|accesso=3 febbraio 2010|dataarchivio=15 maggio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130515075752/http://www.storiaradiotv.it/I%20NOMADI%20LEGGI%20L%27INTERVISTA%20DI%20GIGI%20VESIGNA.htm|urlmorto=sì}}</ref> [[Caterina Caselli]] il 1º maggio 1967, poco dopo l'uscita del disco, lo invitò al programma televisivo ''[[Diamoci del tu (programma televisivo)|Diamoci del tu]]'', presentato insieme a [[Giorgio Gaber]]: in quest'occasione, che rappresentò il suo debutto televisivo, cantò ''Auschwitz'';<ref name="giorgiogaber.org">{{Cita news|url=http://www.giorgiogaber.org/stampa/vediart.php?codArt=246|titolo=DIAMOCI DEL TU (marzo-aprile 1967)|pubblicazione=GiorgioGaber.org|accesso=4 febbraio 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.
Fu un brano dal testo "generazionale" che per l'universalità del suo contenuto superò ogni confinamento ideologico venendo elogiata addirittura da [[Papa Paolo VI]] (fu trasmessa da [[Radio Vaticana]],<ref>Trasmissione di [[Radio Vaticana]] nel 2007 nella ricorrenza dei 40 anni della canzone</ref> benché a suo tempo censurata dalla [[RAI - Radiotelevisione Italiana|RAI]] per [[bestemmia|blasfemia]]).
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=== Il successo (1972–1980) ===
{{citazione|Bolognesi! Ricordatevi: [[Sting]] è molto bravo, però tenetevi il vostro Guccini. Uno che è riuscito a scrivere 13 strofe su una locomotiva, può scrivere davvero di tutto.|[[Giorgio Gaber]]<ref>Citato in {{cita|Cotto 2007|p. 11}}.</ref>}}
[[File:Foto006.jpg
Il vero salto artistico e qualitativo si ebbe nel 1972 con ''[[Radici (album)|Radici]]'', che contiene alcune delle sue canzoni più conosciute; innanzitutto ''[[La locomotiva]]'', canzone tratta da una vicenda reale,<ref>{{Cita news|titolo=Il disastro di ieri alla ferrovia - l'aberrazione di un macchinista|pubblicazione=Il Resto del Carlino del 21 luglio 1893|}}</ref> in cui Guccini affronta il tema dell'uguaglianza, della giustizia sociale e della libertà, ricalcando lo stile di autori di musica anarchica di fine Ottocento.<ref>« [...] Penso alla "fiaccola dell'anarchia", immagine che non userei mai nel linguaggio di tutti i giorni, e a ''La locomotiva'' tutta: essendo una canzone scritta cercando di imitare i vecchi autori anarchici, doveva necessariamente possedere più d'un grammo di retorica.» citato in {{cita|Cotto|p. 107}}.</ref> Il filo conduttore dell'album, come suggerisce il titolo, è l'eterna ricerca delle proprie radici,<ref name="ondarock.it">{{cita web|url=http://www.ondarock.it/italia/francescoguccini.htm|titolo=Scheda di Francesco Guccini su Ondarock|accesso=4 febbraio 2010|dataarchivio=20 febbraio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100220113242/http://www.ondarock.it/italia/francescoguccini.htm|urlmorto=no}}</ref> simboleggiata anche dalla copertina del disco dove, sullo sfondo del cortile della vecchia casa di montagna, sono raffigurati sul fronte i nonni e i prozii di Guccini<ref>«La copertina fu una grande idea, almeno credo. Si tratta della foto dei miei bisnonni, con dietro mio nonno, mio prozio con le due sorelle.» citato in {{cita|Cotto|p. 79}}.</ref> (tra cui anche Enrico, la cui vicenda verrà raccontata anni dopo in "Amerigo").<ref>« [...] E tra i nomi compare ancora Guccini Enrico di Francesco. Amerigo.» citato in {{cita|Cotto|p. 102}}.</ref>
La critica definì l'album contemplativo e onirico:<ref>{{cita|Jachia 2002|pp. 62-68}}.</ref> canzoni come ''[[Incontro (brano musicale)|Incontro]]'', ''Piccola Città'', ''Il vecchio e il bambino'', ''La Canzone della bambina portoghese'' e ''Canzone dei dodici mesi'' sono i brani di maggior rilievo di un lavoro che viene ritenuto tra le sue vette artistiche.<ref name="ondarock.it"/> Nello stesso anno Guccini porta alla [[EMI Italiana]] un giovane cantautore suo concittadino di cui ha ascoltato alcune canzoni che l'hanno colpito: si tratta di [[Claudio Lolli]], con cui in futuro collaborerà nella stesura di due canzoni (''Keaton'' e ''Ballando con una sconosciuta''), che deve proprio a Guccini l'inizio della sua attività artistica.<ref>{{cita web|url=http://www.mp3.it/Claudio-Lolli|titolo=Claudio Lolli|accesso=4 febbraio 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110115174320/http://www.mp3.it/Claudio-Lolli|dataarchivio=15 gennaio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.rockol.it/biografia/Claudio-Lolli|titolo=Claudio Lolli Biografia|accesso=4 febbraio 2010|dataarchivio=6 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090606093654/http://www.rockol.it/biografia/Claudio-Lolli|urlmorto=no}}</ref>
[[File:Giovane guccini.jpg
Nel 1973 fu la volta di ''[[Opera buffa (album)|Opera buffa]]'', disco registrato all'[[Osteria delle Dame]] di Bologna e al [[Folkstudio]] di Roma, [[goliardia|goliardico]] e spensierato, che mette in luce le sue qualità di [[cabaret]]tista, ironico e teatrale, colto e canzonatorio.<ref>{{cita|Jachia 2002|pp. 12, 19}}.</ref> L'idea di incidere canzoni dal vivo di questo genere in realtà non fu mai accettata di buon grado da Guccini, il quale ebbe perplessità sulla pubblicazione di questo disco e sul brano ''I Fichi'', contenuto nell'album ''[[D'amore di morte e di altre sciocchezze]]''.<ref>«Fu un disco inventato e da me non voluto... Non mi convincono, e nemmeno allora mi convincevano, gli arrangiamenti. Ma la colpa è in buona parte anche mia, perché, sebbene io compaia ufficialmente nelle vesti di arrangiatore lasciai tutto in mano a Pier Farri. [...] Quando Renzo Fantini mi suggerì di mettere "I fichi", io nicchiai. Avevo ed ho tuttora qualche dubbio» citato in {{cita|Cotto|pp. 84-85}}.</ref>
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Seguì l'anno successivo ''[[Stanze di vita quotidiana]]'', un album controverso e di difficile ascolto, che riscontrò pareri contrastanti di pubblico e critica.<ref>{{cita|Pegorin|p. 145}}.</ref> Il disco, composto da sei lunghi brani malinconici e struggenti, rispecchiò il periodo di crisi profonda che Guccini stava vivendo, aggravata dai continui dissidi con il [[Produttore discografico|produttore]] Pier Farri<ref>«Pier Farri, inoltre, cominciava a non andarmi più tanto bene e con ''Stanze di vita quotidiana'' raggiunse il punto più basso» citato in {{cita|Cotto|p. 85}}.</ref> e ricevette delle critiche impietose: si ricorda soprattutto una dura [[catilinaria]] del critico [[Riccardo Bertoncelli]], che senza mezzi termini bollò il cantautore come «un artista finito, a cui non resta più nulla da dire».<ref>{{cita web|url=http://www.redgolpe.com/curiosita.html|titolo=Curiosità|accesso=4 febbraio 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100131085418/http://www.redgolpe.com/curiosita.html|dataarchivio=31 gennaio 2010}}</ref><ref>« [...] Riccardo Bertoncelli, che, nella recensione di ''Stanze di vita quotidiana'' aveva scritto che ormai ero entrato nella routine di un disco l'anno e che non avevo più niente da dire e che, dunque, se continuavo a fare canzoni era solo per fare soldi.» citato in {{cita|Cotto|p. 63}}.</ref> Guccini rispose a questa accusa qualche anno dopo, con ''L'avvelenata''.<ref name="digilander.libero.it">{{cita web|url=http://digilander.libero.it/franz74/documenti/avvelenata.htm|titolo=Riccardo Bertoncelli, La vera storia dell'Avvelenata|accesso=4 febbraio 2010|dataarchivio=25 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210825143609/https://digilander.libero.it/_ppricerca/index.html|urlmorto=no}}</ref><ref>«Contro di lui scrissi ''L'avvelenata'', con la strofa incriminata...» citato in {{cita|Cotto|p. 63}}.</ref> Solo a distanza di molti anni fu riconosciuto il valore artistico di questo disco. A testimonianza di ciò, il testo di ''Canzone per Piero'' fu inserito tra le fonti della prima prova dell'[[Esame di maturità|esame di Stato]] del 2004.<ref name="edscuola.it"/> Il "tema del saggio" era l'amicizia e Francesco Guccini, a tal proposito, si disse fiero di figurare in mezzo a [[Dante Alighieri|Dante]] e [[Raffaello Sanzio|Raffaello]].<ref>{{cita web|url=http://www.atuttascuola.it/esame_di_stato/riflessioni_esame_di_stato_2004.htm|titolo=«Mi sento imbarazzato e insieme contento - Ma cosa c'entro con Cicerone e Raffaello?»|accesso=4 febbraio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100410141834/http://www.atuttascuola.it/esame_di_stato/riflessioni_esame_di_stato_2004.htm|dataarchivio=10 aprile 2010|urlmorto=sì}}</ref> Parlando del testo della canzone, si evidenzia come la sua fonte (conscia o inconscia) sia il dialogo di [[Plotino]] e [[Porfirio]], contenuto nelle ''[[Operette morali]]'' di [[Giacomo Leopardi]]. Nel resto del disco lasciarono il segno vocaboli leopardiani e temi della quotidianità.<ref>{{cita|Jachia 2002|pp. 94}}.</ref>
[[File:Bologna-DSCF7190.JPG
Il successo commerciale di Guccini arrivò nel 1976. È l'anno di ''[[Via Paolo Fabbri 43]]'', album che sarebbe poi risultato tra i cinque più venduti dell'anno.<ref>{{cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1976.htm|titolo=Classifica 1976|accesso=4 febbraio 2010|dataarchivio=1 settembre 2012|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6AM7UGXsf?url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1976.htm|urlmorto=no}}</ref> La voce si fece più matura, decisa e sicura di sé e la struttura musicale dell'LP più complessa dei precedenti.<ref>{{cita|Pegorin|pp. 146-147}}.</ref> Come risposta alle critiche indirizzate a ''Stanze di vita quotidiana'', soprattutto a quelle di Bertoncelli (citato nella canzone), scrisse come detto ''[[L'avvelenata]]'', un brano che evidenzia un Guccini rabbioso e deciso a rispondere "vivacemente" a chi lo aveva aspramente criticato.<ref name="digilander.libero.it"/> In seguito Guccini mostrerà una certa ritrosia a eseguire questa canzone dal vivo, in parte perché troppo sponsorizzata dal pubblico e in parte perché a suo dire "datata" nei contenuti.<ref>{{cita web|url=http://www.mentelocale.it/musica_notte/contenuti/index_html/id_contenuti_varint_12513|titolo=Guccini: tra fiasco e chitarra|accesso=4 febbraio 2010|anno=2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071106030236/http://www.mentelocale.it/musica_notte/contenuti/index_html/id_contenuti_varint_12513|dataarchivio=6 novembre 2007|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/03/Guccini_mai_piu_Avvelenata_tempo_co_0_9804033162.shtml|titolo=Mai più un'Avvelenata|pubblicazione=Corriere.it|anno=1998|accesso=5 febbraio 2010|dataarchivio=1 luglio 2012|urlarchivio=https://archive.
L'album successivo, pubblicato due anni dopo, fu ''[[Amerigo (album)|Amerigo]]'' ([[1978]]), la cui canzone più famosa è certamente ''Eskimo''.<ref>«canzone dedicata ad un non più amore, storia di una sconfitta o di una maturazione forse mai raggiunta, il cui tono complessivo oscilla tra nostalgia e autoironia.» {{cita|Jachia 2002|}}.</ref> Tuttavia, Guccini stesso intravide il momento più riuscito proprio nel brano che dà il titolo al disco: una ballata dedicata a uno zio emigrante a lui caro.<ref>«La canzone che dà il titolo all'album è la più bella, completa, finita, ricca di cose e forse una delle più belle che io abbia mai scritto.» citato in {{cita|Cotto|p. 101}}.</ref>
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=== Metropolis, viaggi e ritratti (1981–1989) ===
[[File:Francesco Guccini 1.jpg
Guccini aprì gli [[anni 1980|anni ottanta]] con ''[[Metropolis (Francesco Guccini)|Metropolis]]'', album al quale, al pari di ''Stanze di vita quotidiana'', ha affermato di essere meno legato.<ref>«''Stanze di vita quotidiana'' è il disco che più ho odiato nella mia vita» citato in {{cita|Cotto|p. 87}}.</ref> Il filo conduttore della raccolta è la descrizione di alcune città dal preciso valore simbolico: [[Bisanzio]], [[Venezia]], [[Bologna]] e [[Milano]]. La storia delle città e soprattutto il disagio della vita nella [[polis]] si intrecciano in un gioco di vicende storiche e di rimandi dal significato simbolico.<ref>«Lo intitolai METROPOLIS perché parlava di città, ma non di città qualunque: Bisanzio, Venezia, Bologna, Milano, ovvero centri e metropoli con una storia e un'alta valenza simbolica... storie metropolitane di ordinaria desolazione» citato in {{cita|Cotto|p. 110-115}}.</ref> Gli arrangiamenti si fecero più corposi, ormai distanti dagli [[stereotipo|stereotipi]] folk; compaiono infatti incroci di [[sassofono|sax]] e chitarra, [[basso elettrico|basso]] e [[Batteria (strumento musicale)|batteria]], [[zufolo|zufoli]], [[clarinetto|clarinetti]], [[flauto|flauti]].<ref>{{cita|Jachia 2002|p. 120}}.</ref> Torna il tema del viaggio o meglio ciò che egli definisce «l'impossibilità e l'inutilità di viaggiare».<ref>{{Cita news|url=http://www.asia.it/adon.pl?act=doc&doc=533|titolo=Intervista a Francesco Guccini|pubblicazione=Asia.it|accesso=3 febbraio 2010|dataarchivio=6 aprile 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120406023752/http://www.asia.it/adon.pl?act=doc&doc=533|urlmorto=no}}</ref> Nel disco Guccini riprese una canzone dell'[[Assemblea Musicale Teatrale]], scritta da [[Gian Piero Alloisio]], ''Venezia'' (a cui apporta alcune piccole modifiche al testo).<ref>«In METROPOLIS c'è anche una canzone non mia, ''Venezia'', scritta da Gian Piero Alloisio su musica del bassista della loro assemblea, Bigi...Presi il testo, lo adattai modificandolo leggermente...» citato in {{cita|Cotto|p. 114}}.</ref> Spicca, fra i brani del disco, ''[[Bisanzio]]'', complessa composizione definita da Jachia «commovente e sognante».<ref>{{cita|Jachia 1998|pp. 117-118}}.</ref>
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L'album prosegue, passando da ''Una canzone'', fino a un brano (''Piazza Alimonda'') dedicato a [[Carlo Giuliani]], il ragazzo ucciso nel 2001 negli [[Fatti del G8 di Genova|scontri del G8 di Genova]]. L'inedito inserito nel disco (''La tua Libertà'', [[1971]]) rievoca le atmosfere de ''[[L'isola non trovata]]'', mentre il brano ''Vite'', ballata esistenziale tipicamente gucciniana, era da lui già stata composta per poi essere incisa da [[Adriano Celentano]] con alcuni tagli atti a ridurne la lunghezza.<ref>{{cita web|url=http://www.musicclub.it/musicclub/artisti/concerti/discografia/testi/francesco_guccini/francesco_guccini.html?id_gruppo=4006|titolo=Informazioni sui concerti di Francesco Guccini|accesso=12 giugno 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071015002450/http://musicclub.it/musicclub/artisti/concerti/discografia/testi/francesco_guccini/francesco_guccini.html?id_gruppo=4006|dataarchivio=15 ottobre 2007}}</ref> ''[[Ritratti (Francesco Guccini)|Ritratti]]'' ha fatto rilevare, oltre all'apprezzamento della critica musicale, anche un buon successo di vendite: il CD nel giorno di lancio, balzò subito per due settimane al primo posto della [[Classifica FIMI Album|classifica italiana degli album]], rimanendovi in totale diciotto settimane.<ref>Classifica Ufficiale CD musicali FIMI</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2004/b/sezioni/spettacoli_e_cultura/guccini/hitparade/hitparade.html|titolo=Guccini si prende subito la vetta della hit parade|pubblicazione=Repubblica.it|accesso=12 giugno 2010|5=|dataarchivio=11 febbraio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090211124912/http://www.repubblica.it/2004/b/sezioni/spettacoli_e_cultura/guccini/hitparade/hitparade.html|urlmorto=no}}</ref>
Nel [[2005]] uscì il disco dal vivo ''[[Anfiteatro Live]]'', registrato l'anno precedente nell'[[Cagliari#Monumenti e luoghi di interesse|anfiteatro di Cagliari]]. Il doppio CD è accompagnato anche da un [[DVD]] che ripropone integralmente il medesimo concerto.<ref>{{cita web|url=http://www.rockol.it/musicaitaliana.com/cd/francescoguccini_605.html|titolo=Anfiteatro live|accesso=3 febbraio 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090125130537/http://rockol.it/musicaitaliana.com/cd/francescoguccini_605.html|dataarchivio=25 gennaio 2009}}</ref>
Le vendite furono ragguardevoli: il DVD restò nella classifica ufficiale FIMI per ventidue settimane, al primo posto per un mese.<ref>Classifica ufficiale DVD musicali FIMI.</ref> Il [[2006]] fu un anno in cui si parlò molto di Guccini, e non solo per la sua attività artistica: ricevette
[[File:Guccini @ Marino 2003.jpg|thumb
Parlando di questo disco futuro, Guccini, aveva anche rivelato di aver già scritto una canzone dedicata a Pàvana (''Canzone di Notte n. 4'') oltre che ''Il testamento di un pagliaccio'' che narra delle ultime volontà di un [[clown]] giunto alla sua fine. Il brano fu inserito in scaletta nel tour 2008/2009, ed eseguito per la prima volta nella prima tappa il 20 giugno a Porretta Terme<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/ciofanskj/mattino2007.html|titolo=Intervista di Federico Vacalebre su «Il Mattino», 14 marzo 2007.|accesso=5 febbraio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091027114536/http://www.geocities.com/ciofanskj/mattino2007.html|dataarchivio=27 ottobre 2009|urlmorto=sì}}</ref>. Con un articolo del 21 aprile [[2008]], sul giornale ''[[La Stampa]]'' si diceva che l'autore aveva smesso di fumare e aveva iniziato ad ingrassare a causa dell'astinenza, perdendo, inoltre, l'ispirazione.<ref name=":0">{{Cita web|1=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200804articoli/32092girata.asp|2=Guccini: il mio genio andato in fumo|3=12-01-2010|anno=2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140518013726/http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200804articoli/32092girata.asp|dataarchivio=18 maggio 2014|urlmorto=sì}}</ref> Guccini, tuttavia, smentì la notizia alla trasmissione ''[[Che tempo che fa]],'' il 18 maggio [[2008]].
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== La poetica ==
[[File:Guccio-1.jpg
La poetica di Guccini, apprezzata al giorno d'oggi da più voci e da celebri autori letterari,<ref name="railibro.rai.it">{{cita web|url=http://www.railibro.rai.it/articoli.asp?id=271|titolo=Umberto Eco|accesso=12 giugno 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120425112337/http://www.railibro.rai.it/articoli.asp?id=271|dataarchivio=25 aprile 2012}}</ref> è estesa in una vastissima carriera musicale, entro la quale si possono individuare però delle caratteristiche comuni. Guccini è solito utilizzare diversi [[Registro (linguistica)|registri linguistici]], da quello aulico a quello popolare; nei suoi testi si possono trovare citazioni di grandi autori, viene toccata un'enorme quantità di temi per giungere a delle conclusioni morali.<ref name="railibro.rai.it"/><br />Leggendo tra i suoi testi è possibile tracciare le basi del suo pensiero: l'uso di differenti piani di lettura, il suo [[esistenzialismo]], il tono [[metafisica|metafisico]], i suoi ritratti di personaggi ed eventi.<ref name="ondarock.it"/>
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L'artista modenese è da sempre caratterizzato da un notevole impegno politico; è nota la sua vicinanza a posizioni di [[Sinistra (politica)|sinistra]], in più occasioni ripresa dalla stampa in maniera più o meno critica.<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2004/b/sezioni/spettacoli_e_cultura/guccini/guccini/guccini.html|titolo=Francesco Guccini "Ora canto il G8 di Genova"|pubblicazione=Repubblica.it|anno=2004|accesso=13 giugno 2010|dataarchivio=28 settembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130928000610/http://www.repubblica.it/2004/b/sezioni/spettacoli_e_cultura/guccini/guccini/guccini.html|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/09_luglio_04/secolo_battista_70368a80-686f-11de-86b2-00144f02aabc.shtml|titolo=Il «Secolo», la destra che dice tante cose di sinistra|pubblicazione=Corriere.it|anno=2009|accesso=13 giugno 2010|dataarchivio=22 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110122073211/http://www.corriere.it/politica/09_luglio_04/secolo_battista_70368a80-686f-11de-86b2-00144f02aabc.shtml|urlmorto=no}}</ref> Lo stesso Guccini esprime, nella celebre ''[[L'avvelenata]]'', il suo pensiero sui rapporti tra le canzoni e l'azione politica: {{citazione|''Però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia''|da L'avvelenata}}
[[File:De André Guccini.png|thumb|Francesco Guccini con [[Fabrizio De André]] al [[Club Tenco]] nel 1991]]
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=== Libri ===
{{citazione|Non sono libri facili, i romanzi di Guccini, anche se, naturalmente, essendo libri profondamente legati al suo modo di raccontare, al suo mondo poetico, anche di primo acchito sono pur sempre libri appassionanti non solo perché imprevedibili nelle soluzioni linguistiche e stilistiche, ma più ancora perché questi romanzi sono profondamente legati tematicamente al nostro passato prossimo di ex contadini e miserabili neo-urbani, legati dunque al tempo antico, e in qualche modo fiabesco, dei nostri genitori e più ancora dei nostri nonni...|[[Paolo Jachia]]<ref>{{cita|Jachia 2002|}}.</ref>}}
[[File:Autografo di Guccini.jpg
Nella sua attività quasi ventennale di scrittore ha pubblicato diversi libri; ha collaborato alla stesura, assieme ad altri autori, di scritti di saggistica e narrativa, interessandosi a svariate tematiche, fra cui quelle relative ai diritti civili (occupandosi del caso di [[Silvia Baraldini]]<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/online/fatti/baraldi/mura/mura.html|titolo=Il ritorno della Baraldini, Storia di una buona causa|pubblicazione=Repubblica.it|accesso=12 giugno 2010|5=|dataarchivio=5 maggio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110505235129/http://www.repubblica.it/online/fatti/baraldi/mura/mura.html|urlmorto=no}}</ref>) e all'[[arte]] del [[fumetto]].
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Bologna per me provinciale Parigi minore... Bologna ombelico di tutto, mi spingi a un singhiozzo e ad un rutto / rimorso per quel che m' hai dato, che è quasi ricordo, e in odor di passato...», da ''Bologna'', ''[[Metropolis (Francesco Guccini)|Metropolis]]'', [[1981]].</ref><ref>«Bologna "Parigi in minore, mercati all'aperto, bistrots, della rive gauche l'odore", perché quando mi spostai da Modena scoprii certi angoli della città, come la già citata piazza Aldrovandi, che mandavano straordinari profumi di Francia, con mercatini all'aperto di frutta e verdure e bancarelle colorate. Io, Parigi, non l'avevo mai vista.» citato in {{cita|Cotto|p. 115}}.</ref> Ed è quest'ultimo capitolo che è narrato nelle vicende di ''Cittanòva Blues'', che va a chiudere la trilogia autobiografica. Nel [[1998]] Guccini pubblica il ''[[Dizionario del dialetto di Pàvana]]'', la città della sua infanzia, nel quale si può notare tutta la sua capacità di dialettologo e traduttore.<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/ottobre/27/lezione_dal_dott_Guccini_docente_co_0_021027373.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121113163921/http://archiviostorico.corriere.it/2002/ottobre/27/lezione_dal_dott_Guccini_docente_co_0_021027373.shtml|titolo=A lezione dal dott. Guccini, docente di pavanese|pubblicazione=Corriere.it|accesso=12 giugno 2010|6=|urlmorto=sì|dataarchivio=13 novembre 2012}}</ref>
Diverse altre opere sono successivamente venute alla luce in collaborazione con [[Loriano Macchiavelli]]: ''[[Macaronì. Romanzo di santi e delinquenti]]'', ''[[Un disco dei Platters]]'', ''[[Questo sangue che impasta la terra, Lo spirito e altri briganti]]'', ''[[Tango e gli altri]]'', ''[[Vola Golondrina]]''. I gialli scritti con lui a quattro mani narrano principalmente delle storie del ''maresciallo Santovito'', diventato un personaggio di punta del [[Giallo (genere)|giallo]] italiano, e acquistano dall'affermato giallista i toni classici di questo tipo di opera.
L'influenza di Guccini si nota invece per quanto riguarda la forma della narrazione, la capacità di creare una raffinata costruzione nell'ambientazione storica, le peculiarità linguistiche che ne hanno decretato il successo anche nel mondo della narrativa.<ref name="LaureaHonorem" /> Sempre in collaborazione con Macchiavelli sono stati scritti anche i tre gialli ''[[Malastagione]]'' (2011), ''[[La pioggia fa sul serio]]'' (2014) e ''[[Tempo da Elfi]]'' (2017) con protagonista l'ispettore della Forestale Marco Gherardini, detto Poiana.
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== Cinema ==
[[File:I giorni cantati (1979) - Guccini, Pietrangeli, Marini.jpg
La sua prima apparizione come attore fu in occasione del film ''Bologna. [[Fantasia, ma non troppo, per violino]]'' di [[Gianfranco Mingozzi]] del 1976. Si trattava di una puntata della serie televisiva ''Raccontare la città'' dedicata a [[Bologna]], nella quale interpretava il poeta cantante [[Giulio Cesare Croce]] che, nella trama del film, rivive nei secoli le vicende della città, accompagnando questo percorso con canzoni tratte (in parte o integralmente) da testi originali di Croce.<ref name=mymoviesbio>{{cita web|url=http://www.mymovies.it/biografia/?a=13976|titolo=Francesco Guccini|accesso=3 febbraio 2010|dataarchivio=19 dicembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091219084603/http://www.mymovies.it/biografia/?a=13976|urlmorto=no}}</ref> Altri interpreti del film furono [[Claudio Cassinelli]] e [[Piera Degli Esposti]] che interpretavano entrambi personaggi storici della città.
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*''[[Storie liete, fiabe nere e tempi andati]]'', Milano, Rizzoli, 2021. ISBN 978-88-171-5668-4
*''[[Tre cene (l'ultima invero è un pranzo)]]'', Milano, Giunti Editore, 2021. ISBN 978-88-099-5008-5
*''[[Vola golondrina]]'', con Loriano Macchiavelli, Milano, Giunti Editore, 2023. ISBN 978-88-099-7797-6
=== Racconti ===
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* Silvano Bonaiuti, con Maria Rosa Prandi, ''Scusi, è questo il mulino dei Guccini?'', Porretta Terme, L'arcobaleno, 2007. ISBN 978-88-903017-0-4.
* Annalisa Corradi, ''Francesco Guccini. Le cose più belle. [Ritagli di parole, ricordi, immagini e provocazioni]'', Reggio Emilia, Aliberti, 2008. ISBN 978-88-7424-139-2.
* {{cita libro|curatore=Massimo Cotto|titolo=Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto|url=https://archive.org/details/unaltrogiornoand0000unse|editore=Giunti|anno=1999|ISBN=88-09-02164-9|cid=Cotto}}
* {{cita libro|curatore=Massimo Cotto|titolo=Portavo allora un eskimo innocente: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto|editore=Giunti|città=Firenze|anno=2007|ISBN=978-88-09-05578-0|cid=Cotto 2007}}
* Catherine Danielopol, ''Francesco Guccini. Burattinaio di parole'', Bologna, Clueb, 2001. ISBN 88-491-1646-2.
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