Giambologna: differenze tra le versioni
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{{NN|biografie|settembre 2021}}
{{Bio
|Nome =
|Cognome = de Boulogne
|Pseudonimo = Giambologna
|Sesso = M
|LuogoNascita = Douai
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== Gli esordi ==
Nato a [[Douai]], nelle [[Contea delle Fiandre|Fiandre]] (oggi in Francia), nel [[1529]], svolse il suo apprendistato presso la bottega dello scultore [[
Secondo quanto riportato, l'artista vi rimase solo un paio d'anni, trascorsi in larga parte a esercitarsi realizzando numerosi modelli di terra e di cera; uno di questi sarebbe stato sottoposto proprio al giudizio di Michelangelo, il quale però oltre a non mostrare il suo apprezzamento, mortificò il giovane scultore fiammingo riplasmandone le forme. Questo aneddoto, vero o presunto che sia, non è da considerarsi totalmente privo di fondamento perché oltre a rivelare un'abitudine ricorrente nella produzione del Giambologna fin dai suoi esordi (l'abbozzatura di modelli anziché la più diffusa pratica del disegno nella progettazione delle opere) mette in evidenza quella che sarà una componente essenziale nello sviluppo del suo linguaggio, ossia il rapporto con il grande maestro fiorentino.
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Inizialmente quindi Giambologna dovette accontentarsi di commissioni non di primo piano; nel [[1559]] scolpì lo [[stemma mediceo]] posto sulla scalinata del [[Palagio di Parte Guelfa]], che [[Giorgio Vasari]] stava ristrutturando in quel periodo e l'anno successivo realizzò un rilievo in [[alabastro]] destinato al [[Francesco I de' Medici|principe Francesco]], raffigurante l'''Allegoria di Francesco I'', oggi conservato al [[Museo del Prado]] a [[Madrid]]. Al [[1560]] risale anche il ''[[Bacco (Giambologna)|Bacco]]'' del [[Museo nazionale del Bargello|Bargello]], primo bronzo monumentale dell'artista eseguito per Lattanzio Cortesi e nello stesso anno prese parte al concorso per la [[Fontana del Nettuno (Firenze)|Fontana di Nettuno]] in [[piazza della Signoria]] indetto da [[Cosimo I]], poi realizzata da [[Bartolomeo Ammannati]]; pur consapevole di avere scarse probabilità di vittoria, Giambologna sapeva che si trattava di un'ottima occasione per mettere in luce le sue capacità e in effetti il suo modello venne giudicato molto positivamente.
A seguito dell'impresa egli ricevette il primo incarico di prestigio da parte di Francesco I, il gruppo in marmo con ''[[Sansone e un filisteo|Sansone e il filisteo]]'', che negli anni settanta venne trasferito nel cortile del [[Casino di San Marco]] e posto su una fontana dotata di un piedistallo su cui si trovavano alcune scimmiette in bronzo (una delle quali conservata al [[Louvre]] di [[Parigi]]).
L'opera riprende chiaramente i modelli michelangioleschi per la forte tensione dinamica delle figure in lotta e la pluralità di vedute offerta dalla scultura, ma mostra anche la sua spiccata tendenza al naturalismo, che lo rese molto abile nella rappresentazione di animali, come quelli che si vedono nel [[Museo nazionale del Bargello#Verone (Loggiato al primo piano)|verone]] del Bargello, tra cui si vedono un pavone, un tacchino e un gufo, provenienti dalla grotta della [[Villa medicea di Castello]].
Nei primi anni della sua attività per i [[Medici]], Giambologna produsse anche sculture impiegate negli spettacoli pubblici; dal [[1562]] iniziò a percepire uno stipendio mensile e nel [[1567]] ottenne il permesso di allestire la propria bottega all'interno del secondo cortile di [[Palazzo Vecchio]].▼
Nel [[1563]] Giambologna venne chiamato a [[Bologna]] per realizzare la figura del dio [[Nettuno (divinità)|Nettuno]] da collocare sulla monumentale [[Fontana del Nettuno (Bologna)|fontana]] di Piazza Nettuno, adiacente a [[Piazza Maggiore]], progettata dall'architetto siciliano [[Tommaso Laureti]] e che rientrava nel programma di rinnovamento urbanistico voluto per la città da [[papa Pio IV]] e dal suo delegato [[Pierdonato Cesi (1522-1586)|Pierdonato Cesi]]. La statua poggia su di un alto basamento che accentua lo slancio e la dinamicità conferita al dio dallo scultore, che lo raffigurò con una mano stesa nell'atto di calmare le acque.
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== Il Mercurio volante e i bronzetti ==
[[File:Giambologna, mercurio.JPG|thumb|''Mercurio volante'', copia del [[Louvre]]]]
[[File:Diavolo del Gianbologna.jpg|miniatura|Bronzetto raffigurante il diavolo. Questo esemplare è conservato a Bologna, in [[via d'Azeglio]].]]
Mentre era ancora impegnato nei lavori per la fontana di
Il progetto non fu mai portato a compimento, ma Giambologna ne elaborò un modello conservato presso il [[Museo civico di Bologna]], che costituisce solo il primo dei numerosi bronzi con il medesimo soggetto realizzati dall'artista, definito appunto ''[[Mercurio volante]]''. Nelle versioni successive lo scultore trasformò Mercurio in una figura molto più dinamica e protesa verso l'alto, come pronta a spiccare il volo, conferendole una libertà di movimento e leggerezza inedite. Quando tornò a Firenze lo scultore lo propose certamente ai [[Medici]], che entusiasti ne ordinarono subito uno da spedire all'imperatore [[Massimiliano II d'Asburgo]], come dono diplomatico per le trattative ancora in corso delle nozze tra [[Francesco I de' Medici|Francesco]] e [[Giovanna d'Austria|Giovanna]], sorella del sovrano.
Giambologna replicò con i due bronzetti conservati a [[Kunsthistorisches Museum|Vienna]] e [[Dresda]] e nel [[1580]] fuse il Mercurio di grandi dimensioni oggi esposto al Bargello, originariamente destinato al loggiato della [[villa Medici|villa]] del cardinale Ferdinando dei Medici a coronamento di una fontana posta al centro di un magnifico complesso decorativo; l'unica variante rispetto agli esemplari precedenti è costituita dalla testa di [[Zefiro]] posta sotto un piede del dio e dalla quale esce un soffio di vento che lo sospinge verso l'alto, accentuandone il senso di immaterialità. Oltre alla fortunata invenzione del Mercurio volante, Giambologna acquisì immensa fama realizzando numerosi altri bronzetti per i collezionisti fiorentini dell'epoca; il suo primo mecenate, Bernardo Vecchietti doveva sicuramente possederne molti, donatigli in parte dallo scultore in cambio della sua protezione, ma intorno agli anni ottanta del
Lo sviluppo di questa tendenza a Firenze è in buona parte da ricondurre alle passioni artistiche del granduca Francesco I, che con la creazione di ambienti come lo [[Studiolo di Francesco I|Studiolo]] in [[Palazzo Vecchio]] e la [[Tribuna]] degli [[Uffizi]], fornì nuovi criteri per l'esposizione delle opere, spingendo tutti i collezionisti a imitare la sua straordinaria raccolta. Nello Studiolo, oltre alle tavole dipinte che decoravano gli sportelli degli armadi pieni di ogni genere di cose, vi erano 8 nicchie contenenti figure di divinità in bronzo; Giambologna eseguì quella raffigurante [[Apollo]] (1573-75), dalla caratteristica posa serpentinata e stupendamente rifinita.
La collocazione della statuetta nella nicchia non costituiva ormai un impedimento alla pluralità di vedute in quanto Giambologna la dotò di una sorta di meccanismo che ne consentiva la rotazione. Per la Tribuna egli realizzò invece le sei ''Fatiche di [[Ercole]]'' (1576-1589), piccole sculture in argento non più esistenti (gli originali vennero rifusi per ricavarne il prezioso metallo), ma che ci sono note grazie ad alcuni modelli in bronzo conservati al Bargello.
Il Gianbologna realizzò anche due bronzetti raffiguranti il [[diavolo]], uno conservato a Firenze presso [[Palazzo Vecchietti]] (ora sul palazzo è presente una copia, l'originale è al [[Museo Bardini|Museo Bardi]]<nowiki/>ni) e uno a Bologna, situato sull'angolo dell'[[Ex Ospedale degli Innocenti|ex Ospedale dei Bastardini]].
== I capolavori della maturità ==
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[[File:Orsanmichele scultura nicchia.jpg|thumb|''[[San Luca (Giambologna)|San Luca]]'', [[chiesa di Orsanmichele]]]]
Verso la fine degli anni settanta del Cinquecento, Giambologna, ormai scultore affermato, decise di cimentarsi anche con il repertorio dell'arte sacra, che andava allineandosi ai nuovi dettami della [[Controriforma]]; egli elaborò nuove formule decorative che ebbero molto successo anche fuori Firenze, come nell'altare della Libertà nella chiesa di San Martino a [[Lucca]] e la cappella Grimaldi nella distrutta chiesa di San Francesco di Castelletto a [[Genova]] per cui eseguì sei statue con le ''Virtù''. Oggi queste si possono ammirare in via Balbi 5, nell'ex convento dei Gesuiti voluto dalla ricchissima famiglia Balbi. Lo stesso complesso, sede dell'Università successivamente all'epoca Napoleonica, ospita dei bellissimi bassorilievi a soggetto religioso scolpiti da Giambologna, probabilmente a Firenze, per la famiglia Balbi, committente straordinario dell'artista fortemente legato alla corte Medicea.
La decorazione a carattere religioso più significativa che egli condusse a Firenze fu quella per la [[Cappella Salviati]] nella [[basilica di San Marco (Firenze)|chiesa di San Marco]], che nel 1589, al termine dei lavori, accolse le spoglie del vescovo [[Antonino Pierozzi]]. La lavorazione delle sculture per la cappella genovese e quella fiorentina venne realizzata praticamente in parallelo, con la variazione dei materiali e dei soggetti rappresentati (in bronzo per la cappella Grimaldi e in marmo per la cappella Salviati); i marmi collocati nelle nicchie della Cappella Salviati vennero scolpiti da [[Pietro Francavilla]], principale aiuto del Gianbologna a Firenze.
Lo stesso schema decorativo venne poi impiegato dal Gianbologna per la sua cappella funeraria nel coro della ss. Annunziata, in cui egli venne sepolto il 13 agosto 1608. Tra le ultime opere a carattere sacro realizzate da Gianbologna a Firenze va infine ricordata la statua di ''[[San Luca (Giambologna)|San Luca]]'', posta nella nicchia dell'[[Arte dei Giudici e Notai]] della [[chiesa di Orsanmichele]], terminata nel [[1602]].
== L'eredità di Giambologna ==▼
Il Giambologna fu il più importante scultore dell'epoca del [[manierismo]] e la grande lezione che lasciò nella città di Firenze fece sì che la sua ''maniera'' fosse seguita ben oltre la sua [[morte]], rendendo vana qualsiasi concessione troppo originale a influenze esterne, come i fasti della stagione barocca romana. Fu solo con uno scultore formatosi a [[Roma]], [[Giovan Battista Foggini]], che in epoca ormai tarda si fece strada negli anni settanta del Seicento una cultura più ''barocca'' anche a Firenze.▼
▲Nei primi anni della sua attività per i [[Medici]], Giambologna produsse anche sculture impiegate negli spettacoli pubblici; dal [[1562]] iniziò a percepire uno stipendio mensile e nel [[1567]] ottenne il permesso di allestire la propria bottega all'interno del secondo cortile di [[Palazzo Vecchio]].
== Opere principali ==
[[File:Venere - Giambologna.jpg|thumb|''Venere'', opera situata presso il [[Giardino di Boboli]].]]
[[File:Appennino.jpg|thumb|''[[Colosso dell'Appennino]]'', [[Vaglia (Italia)|Vaglia]], località Pratolino, [[Villa Demidoff]], [[1580]] circa)]]
* ''[[Sansone e un filisteo|Sansone e un Filisteo]]'' ([[Londra]], [[Victoria and Albert Museum]], [[1562]]-[[1567|67ca]].)
* ''Mercurio'' ([[Bologna]], [[Museo Civico Medievale]], [[1563]]);
* ''[[Fontana del Nettuno (Bologna)|Fontana del Nettuno]]'' ([[Bologna]], Piazza Maggiore, [[1563]]-[[1566]]);
* ''Marte'' ([[New York]],
* ''Tacchino'' ([[Firenze]], [[Museo Nazionale del Bargello|Bargello]]);
* ''Scimmia'' ([[Parigi]], [[Louvre]], [[1570]]);
* ''Psiche'' (''cosiddetta Betsabea'') - ([[Los Angeles]], [[The J.Paul Getty Museum]], [[1571]]-[[1573|73]]);
* ''[[Fonte della Fata Morgana|Fata Morgana]]'' (coll. privata, [[1573]]-[[1574]]);
* ''[[Ratto delle Sabine (Giambologna)|Ratto delle Sabine]]'' ([[Firenze]], [[Loggia dei Lanzi]], [[1574]]-[[1580|80]]);
* ''Fontana dell'Oceano'' ([[Firenze]], [[1575]]);
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* ''Il ratto della Sabina'' ([[Napoli]], [[Museo di Capodimonte]], [[1579]]);
* ''Storie della Passione'' ([[Genova]], [[Palazzo dell'Università di Genova|Palazzo dell'Università]], [[1579]]-[[1590|90]]);
* ''[[Mercurio volante]]'' ([[Firenze]], [[Museo Nazionale del Bargello]], [[1580]]);
* ''Mercurio'' ([[Parigi]], ''Collection du duc de Brissac'', [[Louvre]]);
* ''Mercurio'' ([[Vienna]], ''Kunsthistorisches Museum'');
* ''[[Colosso dell'Appennino]]'', ([[Vaglia (Italia)|Vaglia]], località Pratolino, [[Villa Demidoff]],
* ''Il [[nano Morgante]] su un mostro marino'' ([[Firenze]], [[Museo Nazionale del Bargello|Bargello]],
* ''San Filippo'' ([[Firenze]], [[San Marco]], ''[[Cappella Salviati]]'',
* ''San Giovanni Battista'' ([[Firenze]], [[San Marco]], ''Cappella Salviati'',
* ''[[Statua equestre di Cosimo I de' Medici]]'' ([[Firenze]], [[Piazza della Signoria]],
* ''San Giovanni Battista'' ([[Firenze]], [[Santa Maria degli Angiolini]],
* ''San Giovanni Battista'' ([[Firenze]], [[Santa Maria degli Angiolini]],
* ''Statue di Virtù'' e Rilievi con la ''Passione di Cristo'' per la cappella Grimaldi in S. Francesco di Castelletto ([[Genova]], [[Palazzo dell'Università di Genova|Palazzo dell'Università]], [[1579]]-[[1590|90]]);
* ''Toro'' ([[Amsterdam]], [[Rijksmuseum]],
* ''Tritone'' ([[New York]], [[Metropolitan Museum of Art]])
* ''[[San Luca (Giambologna)|San Luca]]'' ([[Museo di Orsanmichele]], [[Firenze]],
* ''[[Ercole e il Centauro Nesso]]'' ([[Firenze]], [[Loggia dei Lanzi]],
* [[Statua equestre di Ferdinando I de' Medici]], 1602 - 1607 (terminato da [[Pietro Tacca]])
▲== L'eredità di Giambologna ==
== Bibliografia ==▼
▲Il Giambologna fu il più importante scultore dell'epoca del [[manierismo]] e la grande lezione che lasciò nella città di Firenze fece sì che la sua ''maniera'' fosse seguita ben oltre la sua [[morte]], rendendo vana qualsiasi concessione troppo originale a influenze esterne, come i fasti della stagione barocca romana. Fu solo con uno scultore formatosi a [[Roma]], [[Giovan Battista Foggini]], che in epoca ormai tarda si fece strada negli anni settanta del Seicento una cultura più ''barocca'' anche a Firenze.
▲== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore=Patrizio Patrizi
* {{EI |nomeurl=giambologna |nome=GIAMBOLOGNA |autore=[[Igino Benvenuto Supino]] |anno=1932 |accesso=2023-02-25}}
*''Giambologna: Il Mercurio volante e altre opere giovanili'', Firenze, Museo Nazionale del Bargello, 1984▼
* {{Cita libro |curatore=James Holderbaum |titolo=Giambologna |città=Milano |editore=F.lli Fabbri |anno=1966 |sbn=IT\ICCU\RLZ\0145492}}
*Charles Avery, ''Giambologna: la scultura'', Firenze, Cantini, 1987. ISBN 8877370653▼
* {{DBI |nomeurl=jean-boulogne |nome=BOULOGNE, Jean |autore=Elisabeth Dhanens |volume=13 |anno=1971 |accesso=2023-02-25}}
*''Risveglio di un colosso: il restauro dell'Appennino del Giambologna: Catalogo della mostra tenuta a Pratolino, Villa Demidoff, 22 luglio-25 settembre 1988'', Firenze, Alinari, 1988. ISBN 8872921481▼
▲*
*''Il Nettuno del Giambologna: Storia e restauro'', Milano, Electa, 1989 ISBN 884352772X▼
▲* {{Cita libro |autore=Charles Avery
*Alessandro Vezzosi (a cura di), ''L'Appennino del Giambologna: anatomia e identità del gigante: Atti del Convegno tenuto a Firenze nel 1985'', Firenze, Alinea, 1990▼
▲*
*Antonio Paolucci, ''Gli animali del Giambologna'', Firenze, Giunti, 2000. ISBN 880901720X▼
▲*
*''Giambologna tra Firenze e l'Europa: atti del Convegno internazionale, Firenze, Istituto universitario olandese di storia dell'arte'', Firenze, Centro Di, 2000. ISBN 88-7038-342-3▼
▲*
▲* {{Cita libro |autore=[[Antonio Paolucci
▲*
*Beatrice Paolozzi Strozzi, Dimitrios Zikos (a cura di ), ''Giambologna: gli dei, gli eroi: Catalogo della mostra, Firenze, 2006'', Firenze, Giunti, 2006. ISBN 8809042921▼
* {{Cita libro |autore=Davide Gasparotto |titolo=Giambologna |città=Roma |editore=[[Gruppo editoriale L'Espresso]] |anno=2005 |sbn=IT\ICCU\UM1\0088323}}
*{{Cita libro|titolo = Giambologna e la scultura della Maniera: Baccio Bandinelli, Niccolo' Tribolo, Bartolomeo Ammannati, Benvenuto Cellini, Pierino da Vinci, Giovan Angelo Montorsoli, Stoldo Lorenzi, Vincenzo de' Rossi, Vincenzo Danti, Pietro Francavilla |autore = Alessandra Giannotti, Donatella Pegazzano e Claudio Pizzorusso|editore = Il Sole 24 ore, E-ducation.it|città = Milano, Firenze|anno = 2008|opera = I grandi maestri dell'arte n. 31|pp = |SBN = IT\ICCU\RMS\1947856}}▼
* {{Cita libro |autore=Donatella Pegazzano |titolo=Giambologna |città=Firenze |collana=[[Art e Dossier]] |editore=Giunti |anno=2006 |isbn=978-88-09-04529-3}}
▲* {{Cita libro |curatore=Beatrice Paolozzi Strozzi
▲* {{Cita libro |titolo
== Voci correlate ==
* [[Palazzo Quaratesi]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|scultura}}
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[[Categoria:Giambologna| ]]
[[Categoria:Artisti di scuola fiorentina]]
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