Roger Brooke Taney: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riscrittura della voce, tradotta da voce in inglese, con fonti. |
m Bot: elenco puntato, come da manuale |
||
(4 versioni intermedie di 3 utenti non mostrate) | |||
Riga 38:
}}
Taney è tristemente noto per aver pronunciato la sentenza di maggioranza della Corte nel caso
==Biografia==
Riga 44:
Archives & Special Collections|url=https://archives.dickinson.edu/people/roger-brooke-taney-1777-1864|titolo=Roger Brooke Taney (1777-1864)|accesso=20 febbraio 2024}}</ref> È stato eletto alla [[Camera dei delegati del Maryland]] come membro del [[Partito Federalista (Stati Uniti d'America)|Partito Federalista]], ma successivamente si è scontrato con il partito a causa della [[Guerra anglo-americana]] del 1812. Dopo essersi schierato con il [[Partito Democratico-Repubblicano]], Taney è stato eletto al [[Senato del Maryland]] nel 1816.<ref name=taney1/> È emerso come uno degli avvocati più importanti dello Stato ed è stato nominato Procuratore generale del Maryland nel 1827.<ref name=taney1/> Taney ha sostenuto le campagne presidenziali di Andrew Jackson nel 1824 e nel 1828 ed è diventato membro del [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] di Jackson.<ref>{{cita|Simon|p. 14.}}</ref> Dopo un rimpasto del [[gabinetto di governo]] nel 1831, il Presidente Jackson ha nominato Taney come suo Procuratore generale.<ref name=taney1/> Taney è diventato uno dei membri più importanti del gabinetto di Jackson e ha giocato un ruolo di primo piano nella «guerra delle banche».<ref name=taney1/><ref>{{cita|Simon|pp. 19–20.}}</ref>{{efn|{{lett|Bank War|}}, una lotta politica che si è sviluppata attorno alla questione del rifinanziamento della [[Seconda banca degli Stati Uniti d'America]] durante la presidenza di Andrew Jackson. La vicenda ha comportato la chiusura della Banca e la sua sostituzione con banche di Stati federati.}} A partire dal 1833, Taney ha ricoperto l'incarico di Segretario al tesoro [[ad interim]], ma la sua nomina a tale posizione è stata respinta in un secondo momento dal [[Senato degli Stati Uniti]].<ref name=taney1/><ref>{{cita|Simon|p. 24.}}</ref>
Nel 1835, dopo che i Democratici hanno preso il controllo del Senato, Jackson ha nominato Taney per succedere al defunto [[John Marshall]], come Presidente della Corte.<ref name=taney1/> È stato il primo di quattro individui nominati da Democratici all'ufficio di Presidente della Corte (seguito da [[Melville Weston Fuller]], [[Harlan Fiske Stone]] e [[Frederick Moore Vinson]]). Taney ha presieduto uno spostamento giurisprudenziale verso i diritti degli Stati federati, sebbene la sua Corte non abbia respinto l'autorità del Governo federale nella misura che molti critici di Taney hanno temuto.<ref>{{cita|Simon|pp. 35–36.}}</ref> All'inizio degli [[anni 1850]], Taney era ampiamente rispettato e alcuni funzionari eletti guardavano alla Corte suprema per risolvere il dibattito nazionale sulla schiavitù.<ref>{{cita|Simon|pp. 98–100.}}</ref> Nonostante avesse emancipato i suoi schiavi e concesso pensioni a coloro che erano troppo anziani per lavorare, Taney è rimasto indignato dagli attacchi del Nord all'istituzione della schiavitù e ha cercato di utilizzare la sua decisione nel caso Dred Scott per porre fine definitivamente al dibattito sulla schiavitù nel 1857.<ref name=taney1/> La sentenza di Taney ha stabilito che gli afroamericani non potevano essere considerati cittadini degli Stati Uniti e che il Congresso non poteva vietare la schiavitù nei territori degli Stati Uniti.<ref>{{cita|Simon|pp. 121–125.}}</ref> Ciò ha profondamente irritato molti nordisti e rafforzato il [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|Partito Repubblicano]];<ref>{{cita|Simon|pp. 125–130.}}</ref> il candidato [[Abolizionismo|abolizionista]] del partito, [[Abraham Lincoln]], ha successivamente vinto le [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1860|elezioni presidenziali del 1860]].<ref>{{cita|Simon|pp. 168–171, 177.}}</ref>
Dopo l'elezione di Lincoln, Taney ha simpatizzato con gli Stati federati del Sud e ha incolpato Lincoln per la [[Guerra civile americana]], ma non ha rinunciato alla Corte suprema. Ha fortemente disapprovato l'interpretazione più ampia del [[potere esecutivo]] del Presidente Lincoln nella Guerra civile.<ref>{{cita|Simon|pp. 194–195, 220–221.}}</ref> In
Al momento
==Note==
Riga 71:
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
{{PresidentiCorteSupremaUSA}}
|