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<noinclude>{{Protetta}}</noinclude>
{{Bio
|Nome = Koyata
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|Attività = imprenditore
|Nazionalità = giapponese
|PostNazionalità = , ricordato come l'ultimo proprietario di ''[[Girasoli (Van Gogh)#Serie di Arles|Natura morta: Vaso con cinque girasoli]]'', il dipintocapolavoro di [[Vincent van Gogh]], che venne distrutto da un incendio alla sua abitazione di [[Ashiya]] durante la [[seconda guerra mondiale]]
|Categorie = no
|Immagine = Mushanokoji Saneatsu and Koyata Yamamoto with Vincent van Gogh's Sunflowers.jpg
|Didascalia = Koyata Yamamoto (anel sinistra) e Saneatsu Mushanokōji seduti davanti al dipinto di Van Gogh, 1938 ca1935.
}}
 
== Biografia ==
=== I primi anni ===
[[File:Koyata Yamamoto & Kenkichi Tomimoto.jpg|thumb|right|Yamamoto (a sinistra) e Tomimoto, 1919 ca.]]
Koyata Yamamoto nacque a [[Osaka]] il 19 gennaio 1886, figlio di Hiroishi Yamamoto. Nel 1905 conseguì il diploma alla scuola superiore commerciale di Osaka.<ref name=who>''Who's who in Japan'', Volumi 13-14, Who's Who in Japan Office, 1930, p. 11.</ref>
Koyata Yamamoto nacque a [[Osaka]] il 19 gennaio 1886, figlio di Shinichirō Yamamoto e di sua moglie Hisa, e fratello minore di Hirokazu Yamamoto.<ref>{{cita web|url=https://jahis.law.nagoya-u.ac.jp/who/docs/who8-23987|titolo=山本博一 (8th Edition)|accesso=25 marzo 2024|lingua=ja}}</ref> Nel 1905 conseguì il diploma alla scuola superiore commerciale di Osaka.<ref name=who>''Who's who in Japan'', volumi 13-14, Who's Who in Japan Office, 1930, p. 11.</ref><ref name=koyata>{{cita web|url=https://jahis.law.nagoya-u.ac.jp/who/docs/who8-23875|titolo=山本顧彌太 (8th Edition)|accesso=25 marzo 2024|lingua=ja}}</ref> Ottenne un impiego commerciale presso la filiale di Osaka della Satsuma & Co., presieduta da Tokusaburō Satsuma, dove gli fu assegnato il reparto del [[cotone (fibra)|cotone]], sotto il manager Gentarō Odō. In seguito fondò industrie tessili cotoniere e, il 1º febbraio 1919, la Yamamoto Shōten Corporation, dirigendo la filiale di Osaka come direttore esecutivo e facendo una fortuna.<ref name=koyata/><ref>{{cita web|url=https://www.osaka-ue.ac.jp/file/general/19446|titolo=イスラーム世界と帝国日本経済|data=2018|accesso=18 settembre 2024|lingua=ja}}</ref>
 
Amante della cultura e dell'arte, questo eccezionale uomo d'affari fu uno dei patrocinatori di [[Kenkichi Tomimoto]], il famoso ceramista del villaggio di [[Ando (Giappone)|Ando]], nella vicina [[prefettura di Nara]], e visitò spesso la fornace con sua moglie.<ref>{{cita web|url=https://jissen.repo.nii.ac.jp/index.php?action=pages_view_main&active_action=repository_action_common_download&item_id=1370&item_no=1&attribute_id=22&file_no=1&page_id=13&block_id=30|titolo=遺品写真から検証する富本憲吉再考Ⅱ:安堵時代1|accesso=25 febbraio 2020|lingua=ja|dataarchivio=13 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160313121925/https://jissen.repo.nii.ac.jp/index.php?action=pages_view_main&active_action=repository_action_common_download&item_id=1370&item_no=1&attribute_id=22&file_no=1&page_id=13&block_id=30|urlmorto=sì}}</ref> Quando venne pubblicato nel marzo 1923, la moglie del vasaio, Kazue Tomimoto, dedicò ai coniugi Yamamoto il suo racconto ''Il mio povero vicino''.<ref>{{cita web|url=https://www2.kobe-u.ac.jp/~shuichin/work4/work4-01-1.html|titolo=著作集4 富本憲吉と一枝の近代の家族(下)|accesso=14 settembre 2024|lingua=ja}}</ref> Fu tra le quattro principali persone che fornirono sostegno finanziario al "centro di soccorso per l'amicizia della compagnia di Gesù" di [[Kōbe]]<ref>{{cita web|url=https://core100.net/siryo/pdf_torikai/gendai.pdf|titolo=賀川豊彦と現代(絶版のテキスト化)|accesso=16 settembre 2024|lingua=ja}}</ref>, e tra le circa dieci a cui l'istituto di pittura occidentale Shinanobashi di Osaka chiese di formare un gruppo di supporto per l'affitto.<ref>{{cita web|url=https://foujita2003.hatenablog.com/entry/20140317/p1|titolo=冬休み大阪遊覧ダイジェスト(前篇)本町橋へゆき、大阪市電と信濃橋洋画研究所をおもう。心斎橋から四ツ橋へ。旧・日用帳(2003-2015)|data=17 marzo 2014|accesso=16 settembre 2024|lingua=ja}}</ref>
Ottenne un impiego commerciale presso la filiale di Osaka della Satsuma & Co., presieduta da Tokusaburō Satsuma, dove gli fu assegnato il reparto del [[cotone (fibra)|cotone]], sotto il manager Gentarō Odō. In seguito fondò industrie tessili cotoniere e, il 1º febbraio 1919, la Yamamoto Sholen Corporation, dirigendo la filiale di Osaka come direttore esecutivo e facendo una fortuna.
 
Nel 1919 circa, fu uno dei patrocinatori di [[Kenkichi Tomimoto]], il famoso vasaio di [[Ando (Giappone)|Ando]], per la mostra al forno della sua famiglia.<ref>{{cita web|url=https://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:0rdFhFeiwYkJ:https://jissen.repo.nii.ac.jp/record/1370/files/%25E7%25BE%258E%25E5%25AD%25A629-6.pdf&hl=it&gl=it|titolo=遺品写真から検証する富本憲吉再考Ⅱ:安堵時代1|accesso=25 febbraio 2020|lingua=ja}}</ref>
 
=== Il dipinto di Van Gogh ===
[[File:Mushanokoji Saneatsu and Koyata Yamamoto with Vincent van Gogh's Sunflowers.jpg|thumb|right|Yamamoto (a sinistra) e Mushanokōji seduti davanti al dipinto, 1938 ca.]]
Apprezzando molto le arti, occasionalmente scrisse delle poesie. Nel 1915 lesse il romanzo ''Quando aveva 30 anni'', dello scrittore e artista [[Saneatsu Mushanokōji]]. Gli fece una tale impressione che dovette leggere molte altre opere dell'autore e, nel 1917, strinse una forte amicizia con lui, che durò fino alla morte, diventando una presenza patronica della scuola[[Shirakaba|Shirakaba-ha]]. Colpito dalla passione del suo amico, non avendo trovato un compratore giapponese, acconsentì a comprare ''[[Girasoli (Van Gogh)#Serie di ShirakabahaArles|Natura morta: Vaso con cinque girasoli]]'', un dipinto di [[Vincent van Gogh]], da un venditore a [[Parigi]] per 70.000 [[Franco francese|franchi]], a quel tempo circa 20.000 [[yen]], l'equivalente di 200 milioni di yen oggi (1,886,800 [[$|dollari]]), diventando il primo lotto di acquirenti di dipinti occidentali.
 
Spedito dalla [[Francia]] sul vapore postale Binna il 21 maggio 1920, il pregiato dipinto arrivò in [[Giappone]] intorno al 12 dicembre. Intendeva presentare il pezzo a un museo d'arte della città di [[Ashiya]] che Mushanokōji e altri letterati avevano sperato di stabilire: il progetto ''Shirakaba Museum''. Tuttavia, il piano fallì a causa della recessione causata dal [[grande terremoto del Kantō del 1923]]. Dal 5 al 13 marzo 1921 comparve alla prima mostra di [[Tokyo]] e fu ben accolto dal pubblico, specialmente alla seconda di Osaka dal 21 al 25 novembre 1924, dove attrasse più attenzione di tutti gli altri numerosi quadri. Alla mostra di Shinanobashi, la grossa cornice pesante causò la caduta del dipinto dalla parete, e venne danneggiato. Ne rimase così offeso, che non consentì mai più di esporlo in pubblico.<ref name=ashiya>{{cita web|url=https://www.city.ashiya.lg.jp/kouhou/kensaku/r2/documents/asy202011_p02-03tx.txt|titolo=別ウィンドウが開きます - 芦屋市|data=3 novembre 2020|accesso=15 settembre 2024|lingua=ja}}</ref>
Colpito dalla passione del suo amico, non avendo trovato un compratore giapponese, acconsentì a comprare ''[[Girasoli (Van Gogh)#Serie di Arles|Natura morta: Vaso con cinque girasoli]]'', un dipinto di [[Vincent van Gogh]], da un venditore a [[Parigi]] per 70.000 [[Franco francese|franchi]], a quel tempo circa 20.000 [[yen]], l'equivalente di 200 milioni di yen oggi (1,886,800 [[$|dollari]]), diventando il primo lotto di acquirenti di dipinti occidentali.
 
Nel 1927, andato in bancarotta, chiuse l'azienda e vendette la casa, ma non il dipinto. Nel 1943 pubblicò una raccolta di 812 delle sue poesie di [[haiku]], in un volume intitolato ''Girasoli''. La copertina era illustrata con un disegno basato su ''Quattordici girasoli'' e, modestamente, non usò la sua versione.<ref>Martin Bailey, ''The Sunflowers Are Mine: The Story of Van Gogh's Masterpiece'', 2019, p. 183.</ref>
Spedito dalla [[Francia]] sul vapore postale Binna il 21 maggio 1920, il pregiato dipinto arrivò in [[Giappone]] intorno al 12 dicembre. Dal 5 al 13 marzo 1921 comparve alla prima mostra di [[Tokyo]] e fu ben accolto dal pubblico, specialmente alla seconda di Osaka dal 21 al 25 novembre 1924, dove attrasse più attenzione di tutti gli altri numerosi quadri.
 
Alla mostra di Shinanobashi, la grossa cornice pesante causò la caduta del dipinto dalla parete, e venne danneggiato. Ne rimase così offeso, che non consentì mai più di esporlo in pubblico. Nel 1927, andato in bancarotta, chiuse l'azienda e vendette la casa, ma non il dipinto.
 
Nel 1943 pubblicò una raccolta di 812 delle sue poesie di [[haiku]], in un volume intitolato ''Girasoli''. La copertina era illustrata con un disegno basato su ''Quattordici girasoli'' e, modestamente, non usò la sua versione.<ref>Martin Bailey, ''The Sunflowers Are Mine: The Story of Van Gogh's Masterpiece'', 2019, p. 183.</ref>
 
Intendeva presentare il pezzo a un museo d'arte della città di [[Ashiya]] che Mushanokōji e altri letterati avevano sperato di stabilire: il progetto ''Shirakaba Museum''. Tuttavia, prima che il piano fosse realizzato, il capolavoro venne distrutto.
 
=== La guerra ===
Durante gli ultimi anni della [[seconda guerra mondiale]], preoccupato per i pesanti bombardamenti nella regione di Hanshin, chiese a una banca di Osaka di custodirlo nei sotterranei. La banca rifiutò, asserendo che l'umidità avrebbe danneggiato il delicato dipinto. Così finì per lasciarlo al solito posto, su una parete sopra il divano nel salotto della sua grande residenza nel distretto di Uchide, sulla costa sud di Ashiya, quartiere benestante di [[Kōbe]], nella [[prefettura di Hyōgo]], nei pressi di Osaka. Nel corso del 1945, Ashiya subì quattro attacchi aerei da parte degli [[Boeing B-29 Superfortress|statunitensi B29]]. Nell'ultimo, da notte fino a mattina presto del 5-6 agosto, per coincidenza lo stesso giorno di [[Bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki|quello atomico]] su [[Hiroshima]], la sua abitazione bruciò fino alle fondamenta. Riuscì a salvare alcuni oggetti di valore e aveva quasi salvato il dipinto, ma essendo racchiuso nella dorata cornice ingombrante, era troppo pesante e lo lasciò bruciare per poter fuggire.<ref name=ashiya/>
 
Nel corso del 1945, Ashiya subì quattro attacchi aerei da parte degli [[Boeing B-29 Superfortress|statunitensi B29]]. Nell'ultimo, da notte fino a mattina presto del 5-6 agosto, per coincidenza lo stesso giorno di [[Bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki|quello atomico]] su [[Hiroshima]], la sua abitazione bruciò fino alle fondamenta. Riuscì a salvare alcuni oggetti di valore e aveva quasi salvato il dipinto, ma essendo racchiuso nella dorata cornice ingombrante, era troppo pesante e lo lasciò bruciare per poter fuggire.
 
=== Gli ultimi anni ===
Sopravvissuto ai raid aerei nove giorni prima della fine della guerra, in seguito sostenne e incoraggiò la nascita di scuole di poeti come la Ashiya Haiku Society, lasciando un certo numero di composizioni haiku sotto lo pseudonimo di Kodō. Scrisse sull'ultimo lascito di [[Buddha]]<ref>Nyanaponika Thera, V. F. Gunaratna, I. B. Horner, ''Collected Wheel Publications'', Volume VIII: Numbers 101-105, 2010, p. 264.</ref>:
 
{{citazione|Una volta ho chiesto (la suora superiore del tempio Shisendo) di condurre un servizio funebre per Hisaya, il mio secondo figlio, che perì nell'ultima guerra. Nel mezzo del canto ho sentito le parole: "Coloro che hanno molti desideri ... esperienza molto [[dukkha]]. Quelli con pochi desideri ... non si verificano tali dukkha." Queste parole mi hanno colpito come un fulmine e, dopo il servizio, ho chiesto il nome del [[Sūtra]]. Mi è stata data, in risposta, una vecchia e logora copia del Sūtra dell'ultima esortazione di Buddha. Da allora in poi, ho trascorso ogni momento libero leggendo questo Sūtra e sono convinto che non ci sia Sūtra più eccitante o più semplice.|}}
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== Vita privata ==
Si sposò con Fumiyo Kaneda, figlia maggiore di Yoshitarō Kaneda, ed ebbero tre figli: Kazuya, Hisaya e Shigeyo.<ref name=who/><ref name=koyata/>
 
== Cultura postuma ==
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== Nella cultura di massa ==
=== Letteratura ===
* ''Vincent and Theo Van Gogh'', mostra presso l'''Hokkaido Museum of Modern Art'': 5 luglio - 25 agosto 2002, Yukihiro Sata/Takashi Kamata/Yayoj Yanagisawa (eds.), ''Hokkaido Shimbun Press'', 2002, pp. 270-277.
 
== Note ==
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{{Vincent van Gogh}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|economia|letteratura}}
 
[[Categoria:Imprenditori giapponesi]]
[[Categoria:Anticomunisti giapponesi]]