Assedio di Cartagena: differenze tra le versioni

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La città di Cartagena era stata fondata dai Cartaginesi. La sua posizione favoriva la traversata per raggiungere l'Africa. La città era fornita di un porto sufficientemente ampio per qualunque flotta e forse l'unico sul litorale spagnolo che si affacciava sul Mare Mediterraneo.<ref>{{cita|Livio|XXVI, 42.4}}.</ref> Il perimetro della città non misurava più di [[stadio (unità di misura)|venti stadi]] (3,7 [[Chilometro|km]]), come suggerisce Polibio, che ebbe modo di visitarla oltre mezzo secolo più tardi.<ref>{{cita|Polibio|X, 11.4}}. Polibio potrebbe aver visitato Cartagena nel 151 a.C. insieme a [[Scipione Emiliano]]. E potrebbe averla rivisitata al tempo dell'[[assedio di Numanzia]] nel [[134 a.C.|134]]-[[133 a.C.]].</ref>
 
Si trovava in un golfo a metà della costa iberica, in un golfo la cui profondità viene stimata da [[Polibio]] in circa [[stadio (unità di misura)|venti stadi]], mentre la larghezza, all'entrata, in circa dieci.<ref>{{cita|Polibio|X, 10.1}}.</ref> Tale golfo era esposto soprattutto al [[Libeccio|vento Africo]]. All'ingresso di questa insenatura si trovava una piccola isola, a protezione del porto.<ref>{{cita|Polibio|X, 10.2}}.</ref> Dalla profonda insenatura sporgeva una penisola, sulla cui altura sorgeva la città. Il lato meridionale della città era protetto direttamente dal mare, quello settentrionale da una ampio stagno, che variava di profondità a seconda delle marea. Una collina larga quasi [[Passo (unità di lunghezza)|duecentocinquanta passi]] (370 metri) univa la città al continente. Risultava, quindi, che la città fosse estremamente ben protetta e difficile da conquistare con un assalto diretto.<ref>{{cita|Livio|XXVI, 42.7-8}}; {{cita|Polibio|X, 10.3-6}}.</ref>
 
La città, nella descrizione di [[Polibio]] era concava al centro e, se lungo il lato meridionale che si affacciava sul mare, era pianeggiante, gli altri lati erano circondati da colli, due dei quali erano molto scoscesi, mentre gli altri tre, più bassi, erano rocciosi e comunque di difficile accesso. Il più alto di questi si trova ad est della città e si protendeva verso il mare, mentre sulla sua cima sorgeva il tempio di Asclepio. Il colle sul lato occidentale aveva in cima una splendida reggia che dicono abbia fatto costruire Asdrubale, quando voleva farsi re. Le altre tre alture chiudevano il lato nord della città. La prima guardava verso est ed era chiamata Monte di Efesto; quella accanto era chiamata Monte di Alete; la terza era detta Monte di Cronos.<ref>{{cita|Polibio|X, 10.7-11}}. Con riferimento alle descrizioni di Polibio dell'intera città, va tenuto presente che i punti cardinali citati dallo storico greco, andrebbero ruotati in senso orario di circa 45°.</ref>
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{{Citazione|[...] Scipione prima esortò gli ostaggi a stare tutti di buon animo, in quanto essi erano venuti in potere del popolo romano che preferiva legare le persone a sé più con la benevolenza che con il timore, e che desiderava unirsi con le popolazioni [straniere] con fiducia e alleanza, più che costringerli ad una triste servitù.|{{cita|Livio|XXVI, 49.7-8}}.}}
 
Ai 2.000 artigiani presenti in città disse che, per il momento, dovevano considerarsi [[Schiavitù nell'antica Roma|schiavi pubblici]] di Roma]]. Promise però la [[Manomissione|libertà]] a tutti coloro che si fossero dimostrati collaborativi verso i Romani con il loro lavoro, una volta portata a termine la guerra in modo vittorioso contro i Cartaginesi.<ref>{{cita|Livio|XXVI, 47.2}}.</ref> Ordinò poi che fossero registrati presso il [[questore (storia romana)|questore]] e fece nominare un sorvegliante romano per ogni trenta.<ref name="PolibioX17,9-10">{{cita|Polibio|X, 17.9-10}}.</ref> Tra i restanti prigionieri scelse i migliori per forza, per aspetto e per età, e li unì agli equipaggi delle sue navi, aumentando di metà il numero totale dei marinai che aveva in precedenza. Riempì le navi che aveva catturato, con un numero di uomini doppio di quello imbarcato precedentemente.<ref>{{cita|Polibio|X, 17.11-12}}.</ref> Alla flotta poi delle 35 iniziali imbarcazioni da guerra, aggiunse quelle catturate che erano diciotto secondo Polibio<ref name="PolibioX17,13">{{cita|Polibio|X, 17.13}}.</ref> e otto secondo Livio.<ref name="LivioXXVI47,3">{{cita|Livio|XXVI, 47.3}}.</ref> Anche a questi promise la libertà al termine della guerra contro i Cartaginesi, sempre se fossero stati fedeli ai Romani. Questo modo di trattare i prigionieri, suscitò da parte dei cittadini una grande benevolenza e lealtà nei confronti di Publio Scipione, gli artigiani invece si mostrarono pronti ad aiutarlo con la speranza di poter tornare in libertà.<ref>{{cita|Polibio|X, 17.14-15}}.</ref>
 
In seguito separò Magone e quelli del suo seguito dagli altri Cartaginesi, due dei quali erano membri del consiglio degli Anziani e quindici del senato. Questi ultimi vennero affidati a Gaio Lelio, con l'ordine di averne cura. I restanti 300 e oltre ostaggi<ref>{{cita|Livio|XXVI, 49.1}} sostiene che gli ostaggi fossero secondo alcuni 300 per altri 3.724.</ref> li convocò e, facendo avvicinare i bambini a sé, li accarezzò e li invitò a non aver paura, poiché in pochi giorni avrebbero rivisto i loro genitori.<ref>{{cita|Livio|XXVI, 47.4}}.</ref> Invitò, quindi, anche gli altri a non temere e a scrivere ai propri familiari nelle rispettive città, per informarli di essere ancora vivi e che i Romani erano intenzionati a rimandarli a casa, a condizione che gli stessi parenti fossero diventati alleati dei Romani. Dopo aver rivolto queste parole, Publio cominciò a distribuire gli oggetti più preziosi del [[bottino di guerra (storia romana)|bottino di guerra]] a ciascuno di loro, a seconda del sesso e dell'età: alle fanciulle regalò ciondoli e braccialetti, ai fanciulli pugnali e spade.<ref>{{cita|Polibio|X, 18.1-6}}.</ref>
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;Fonti primarie:
* {{cita libro |autore=[[Appiano di Alessandria]]|titolo=Historia Romana (Ῥωμαϊκά)|volume=VII e VIII|cid=Appiano|lingua=grc}} Versione in inglese [http://www.livius.org/ap-ark/appian/appian_0.html qui] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151120053128/http://www.livius.org/ap-ark/appian/appian_0.html |date=20 novembre 2015 }}.
* {{Cita libro|autore=[[Cornelio Nepote]]|titolo=De viris illustribus |url=https://la.wikisource.org/wiki/De_viris_illustribus_(Cornelius_Nepos)|cid=Cornelio Nepote|lingua=la}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
* {{Cita libro|autore=[[Eutropio]]|titolo=Breviarium ab Urbe condita|url=https://la.wikisource.org/wiki/Breviarium_historiae_romanae|volume=III|cid=Eutropio|lingua=la}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}