Maria Goretti: differenze tra le versioni
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|note = Vergine e martire
|nato = [[Corinaldo]], 16 ottobre [[1890]]
|morto = [[Nettuno (Italia)|Nettuno]], 6 luglio [[1902]] (11 anni)
|venerato da = Chiesa cattolica
|canonizzazione = [[Piazza San Pietro]], 24 giugno [[1950]], da [[papa Pio XII]]
|santuario principale = [[Santuario di Nostra Signora delle Grazie e di Santa Maria Goretti]], [[Nettuno (Italia)|Nettuno]]
|ricorrenza = [[6 luglio]]
|attributi = [[Palma del martirio|Palma e giglio]]
|patrono di = [[Latina]], [[Agro pontino]], [[Figlie di Maria]], gioventù.
|sesso = F
}}
{{Bio
|Nome = Maria Teresa
|Cognome = Goretti
|Sesso = F
|LuogoNascita = Corinaldo
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|Attività = santa
|Nazionalità = italiana
|FineIncipit = è venerata come [[Santo|santa]] e [[martire]] dalla [[Chiesa cattolica]]. Fu vittima di [[omicidio]] a seguito di un tentativo di [[stupro]] da parte di [[Alessandro Serenelli]], che viveva nella sua stessa casa. È stata canonizzata nel [[1950]] da [[papa Pio XII]]
}}
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== Biografia ==
=== I primi anni ===
La famiglia Goretti, originaria di [[Corinaldo]] nelle [[Marche]], era composta dai coniugi Luigi Goretti (1859-1900) e Assunta Carlini (1866-1954), entrambi coltivatori diretti, e dai loro sette figli:<ref>{{Cita web|url=https://www.ilpostalista.it/santi/goretti.htm|titolo=''Santa Maria Goretti''|accesso=19 settembre 2023}}</ref> Antonio (morto infante), Angelo, Maria, Mariano (detto Marino), Alessandro (detto Sandrino), Ersilia e Teresa.
La vita della giovane Maria, fino al suo omicidio, non fu diversa da quella dei figli di molti lavoratori agricoli che dovettero lasciare le proprie terre per cercare sostentamento altrove: analfabetismo, denutrizione, lavoro pesante fin dall'infanzia. Di Maria Goretti non sono note fotografie, ma nel 2017 il giornale ''[[Famiglia Cristiana]]'' sostenne d'averla ritrovata in una di quel periodo<ref>{{cita web |url=http://www.famigliacristiana.it/articolo/maria_050711115051.aspx |autore=Alberto Bobbio |titolo=Esclusivo: la foto di santa Maria Goretti |rivista=Famiglia Cristiana |data= 10 luglio 2017}}</ref>, di cui Guerri però aveva già presentato le sue perplessità.<ref>{{cita|Giordano Bruno Guerri|pp. 128-129}}.</ref> Il suo aspetto era stato derivato dal referto autoptico: deceduta a 11 anni, era alta 1,30 m e appariva vistosamente [[sottopeso]], oltre a presentare sintomi di [[malaria]] in fase avanzata<ref name="guerri">{{cita libro |autore=Giordano Bruno Guerri |titolo=Povera santa, povero assassino. La vera storia di Maria Goretti |città=Milano |editore=Bompiani |dataoriginale=1985 |data=2008 |isbn= 978-88-452-6102-2}}</ref>.
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I Goretti, in cerca di una migliore occupazione, si trasferirono dapprima a [[Paliano]], nei pressi di [[Anagni]], e in seguito alle [[Le Ferriere|Ferriere di Conca]], oggi frazione di [[Latina]], ma all'epoca comprese nel territorio comunale di Cisterna di Roma (l'attuale [[Cisterna di Latina]]), assieme ai Serenelli, una famiglia amica, occupando la locale "Cascina Antica". Nel [[1900]] Luigi Goretti morì di [[malaria]] e la collaborazione coi Serenelli, anch'essi in difficoltà, si fece ancora più stretta. [[Alessandro Serenelli|Alessandro]], ultimogenito dei Serenelli, tentò diversi approcci nei confronti dell'undicenne, che raggiunsero il culmine nell'estate del [[1902]]: il 5 luglio, con la scusa di farsi rammendare dei vestiti, Alessandro attirò Maria in casa e tentò di violentarla. Di fronte alle grida e ai tentativi comunque istintivi di difendersi, la ferì 14 volte con un [[punteruolo]].
Al processo, confermando quanto detto ai carabinieri immediatamente dopo l'arresto, Serenelli confessò di aver preparato l'arma e di aver deciso di usarla qualora la bambina gli avesse opposto resistenza. Confessò inoltre che la decisione di uccidere Maria era stata in parte motivata dal desiderio di fuggire dalla vita intollerabile nei campi, nella convinzione che la vita in carcere fosse preferibile. È possibile che il giovane Alessandro, proveniente da una famiglia in cui numerosi membri avevano dato segni di squilibrio mentale e figlio di un padre [[alcolismo|alcolista]], fosse in realtà impotente e abbia ferito mortalmente la sfortunata vittima una volta resosi conto di non riuscire a mettere in atto lo [[violenza carnale|stupro]]<ref name="guerri" /><ref>Lo stesso Guerri riporta che si ventilò l'ipotesi che il giovane, proveniente da una famiglia in cui numerosi membri erano stati internati in manicomio, fosse in realtà affetto da [[Disfunzione erettile|impotenza]]</ref>. Maria, ancora cosciente, venne trasportata all'ospedale Orsenigo di [[Nettuno (Italia)|Nettuno]]; la morte sopravvenne il giorno successivo per una [[setticemia]] conseguente all'intervento chirurgico
[[Alessandro Serenelli]] fu condannato a 30 anni di reclusione. Nel carcere giudiziario di [[Noto (Italia)|Noto]], dal 1902 al 1918, incoraggiato dal [[vescovo di Noto|vescovo]] del tempo, [[Giovanni Blandini]], maturò il pentimento e la conversione alla religione cattolica. Anni dopo Serenelli avrebbe raccontato di aver tentato una riconciliazione con la famiglia e la religione in seguito a un sogno in cui la sua vittima gli offriva dei gigli che si trasformavano in fiammelle. Nel [[1929]], dopo 27 anni di reclusione, Serenelli fu scarcerato in anticipo per
== Il culto ==
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Fin da subito la devozione per Maria Goretti si diffuse tra gli strati più umili della popolazione, in particolare quelli rurali, appartenenti allo stesso mondo in cui la piccola era cresciuta. Circa vent'anni dopo, lo stesso [[regime fascista]] cercò di cavalcare la devozione popolare per favorire la nascita di un'icona locale cara ai contadini delle paludi bonificate.<ref>{{cita news|url=https://amedit.me/2015/12/26/maria-goretti-storia-di-uno-stupro-e-dellinvenzione-di-una-santa/|titolo=MARIA GORETTI. Storia di uno stupro e dell’invenzione di una santa|data=26 dicembre 2015|autore=Giuseppe Maggiore|editore=amedit.me|accesso=15 dicembre 2017}}</ref>
Anche dopo la caduta del fascismo e della [[Casa Savoia|monarchia sabauda]], negli anni [[1950|cinquanta]] l'immagine di Maria Goretti rimase popolare anche presso i non cattolici, al punto che il giovane dirigente comunista [[Enrico Berlinguer]] indicò nel coraggio e nella tenacia della piccola santa un esempio da imitare per le giovani militanti comuniste<ref>{{Cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/giugno/22/Dopo_Padre_Pio_ora_della_co_0_02062211125.shtml|titolo=Archivio Corriere della Sera|sito=archiviostorico.corriere.it|lingua=it|accesso=8 novembre 2018
L'11 dicembre [[1949]] la [[Congregazione dei riti]] riconobbe come [[miracolo]]se due guarigioni attribuite all'intercessione di Maria Goretti: quella di Giuseppe Cupe (8 maggio [[1947]]) e quella di Anna Grossi Musumarra da [[pleurite]] (11 maggio dello stesso anno). Solo dopo la nuova terza causa di beatificazione si era potuto procedere alla successiva canonizzazione, che avvenne in continuità nel pontificato di [[Pio XII]], concludendosi il 24 giugno 1950. Per la prima volta, nella millenaria storia della Chiesa, la cerimonia si svolse all'aperto in [[piazza San Pietro]] a [[Roma]] e vide la partecipazione anche della madre di Maria Goretti e, in disparte, dell’assassino. Il giorno di commemorazione istituito fu il 6 luglio, anniversario della morte della giovane.
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== Controversie ==
Nel 1984 [[Giordano Bruno Guerri]] pubblicò il libro ''Povera Santa, povero assassino'', che descriveva la storia di Maria Goretti come il risultato di condizioni di vita miserabili e ignoranza, suggerendone una strumentalizzazione da parte della [[Chiesa cattolica]]. Il 5 febbraio 1985 la [[Congregazione delle cause dei santi]] istituiva una commissione di studio per replicare al libro, con l’intento dichiarato di «restituire ai fedeli quella serenità che è stata turbata con insinuazioni e affermazioni semplicistiche e tendenziose»<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/02/07/una-santa-lo-proveremo.html|titolo='
Nel marzo dell'anno successivo la commissione denunciava di aver trovato diverse inesattezze e sosteneva: «Questo libro anziché presentare la vera storia di Maria Goretti è invece colmo di errori di ogni genere e falsifica oggettivamente la verità storica».<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/03/26/per-la-santa-sede-il-libro-di.html?ref=search|titolo=Per la Santa Sede il libro di Guerri su Maria Goretti è 'pieno di errori'|data=26 marzo 1986|editore=repubblica.it|accesso=11 dicembre 2017}}</ref> Guerri rispose subito, querelando la commissione per [[diffamazione a mezzo stampa]] e per la complessità argomentava nelle ristampe; contemporaneamente aveva ricevuto una denuncia per [[vilipendio della religione]]; il Tribunale di Roma però archiviò tutto per [[non luogo a procedere]].<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/04/25/guerri-impugnera-la-sentenza-su-maria-goretti.html?ref=search|titolo=Guerri impugnerà la sentenza su Maria Goretti|data=25 aprile 1987|editore=repubblica.it|accesso=11 dicembre 2017}}</ref> Alcune attiviste per i [[diritti delle donne]], all'uscita del libro, affermarono che «Maria Goretti è il modello che ci hanno dato, quello che serve alla società per misurare la nostra colpa: la donna deve resistere fino alla morte, altrimenti è consenziente, cioè è complice del proprio stupratore»<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/02/14/mille-storie-di-violenze-alle-donne.html?ref=search|titolo=MILLE STORIE DI VIOLENZE ALLE DONNE|data=14 febbraio 1985|autore=Daniela Pasti|editore=repubblica.it|accesso=11 dicembre 2017}}</ref> e ''Povera Santa, povero assassino'' rimaneva a riferimento nel tempo di un modello della donna, duramente contestata in tutti i casi di [[violenza contro le donne]].<ref>{{cita news|url=http://temi.repubblica.it/micromega-online/maria-goretti-bambina/|titolo=Maria Goretti, bambina|data=20 aprile 2012|autore=Cinzia Sciuto|editore=temi.repubblica.it/micromega-online|accesso=11 dicembre 2017}}</ref><ref>{{cita news|url=http://milano.corriere.it/milano/notizie/caso_del_giorno/13_maggio_18/caso-2121202823686.shtml|titolo=Le donne vittime di violenza e l’«attenzione» verso gli uomini|data=18 maggio 2013|autore=Isabella Bossi Fedrigotti|editore=corriere.it|accesso=11 dicembre 2017}}</ref>
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* [[Antonia Mesina]]
* [[Pierina Morosini]]
* [[Isabel Cristina Mrad Campos]]
* [[Alexandrina Maria da Costa]]
* [[Santuario di Nostra signora delle Grazie e di Santa Maria Goretti]]
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[[Categoria:Santi per nome|Maria Goretti]]
[[Categoria:Santi canonizzati da Pio XII]]
[[Categoria:Martiri cattolici]]
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