Renato Rascel: differenze tra le versioni

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|totale album = 14
|tipo artista = cantautore
|immagine = RenatoPolicarpo, Rascelufficiale esibizionedi 1970scrittura.jpg
|etichetta = [[Durium]], [[Fonit]], [[Odeon (casa discografica)|Odeon]], [[Carisch]], [[RCA Italiana]], [[RCA Victor (casa discografica italiana)|RCA Victor]], [[Carosello (casa discografica)|Carosello]], [[CBS Italiana|CBS]], [[CLS (casa discografica)|CLS]]
|album studio = 13
|album live = 1
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|AttivitàAltre = , [[ballerino]], [[presentatore]] e [[giornalista]]
|Nazionalità = italiano
|Didascalia2 = {{Premio|sanremo|1960|''Campioni''}}
}}
 
== Biografia ==
=== Infanzia e adolescenza da ''figlio d'arte'' ===
Renato nacque a [[Torino]] il 27 aprile [[1912]] durante una tappa della ''tournée'' della compagnia d'arte in cui lavorano suo padre Cesare Ranucci, cantante di operetta, e sua madre Paola Massa, ballerina classica. Riceve il battesimo nella [[basilica di San Pietro in Vaticano]] secondo il desiderio del padre, romano da ben sette generazioni, e alla Cittàcittà eterna la sua vita resterà sempre legata.
 
Affidato dai genitori a una zia a causa del loro lavoro che li costringeva a continui spostamenti, Renato cresce a [[Roma]], nell'antico rione di [[Borgo (rione di Roma)|Borgo]], insieme alla sorella Giuseppina (scomparsa a soli diciassette anni). Frequenta la [[Scuola Pontificia Pio IX]], gestita dai Fratelli di Nostra Signora della Misericordia, i quali, oltre a impartire l'insegnamento scolastico, organizzavano corsi di canto, musica e recitazione. Già durante la partecipazione a queste attività Renato mostra i segni del suo precoce talento, al punto di essere ammesso a far parte, all'età di dieci anni, del Coro delle Voci Bianche della [[Cappella Sistina]], allora diretto dal Maestro don [[Lorenzo Perosi]]. Sempre in questo periodo si esibisce per la prima volta in pubblico, come batterista di un complesso [[jazz]] di dilettanti scritturato dal Circolo della Stampa.
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All'inizio degli anni trenta, e dopo un lungo tirocinio in compagnie di avanspettacolo, Renato Ranucci decide di scegliersi un nome d'arte e sceglie casualmente quello di "Rachel" (dal nome di una cipria francese molto famosa in quel tempo); tuttavia, poiché, come ammetterà più tardi in alcune interviste, sono in molti a sbagliarne la pronuncia, decide di sostituire la "ch" con "sc", onde evitare errori. Successivamente gli viene addirittura imposto il nome ''italianizzato'' di "Rascele" in ottemperanza alle direttive emanate da [[Achille Starace]] per conto del regime fascista, malgrado le resistenze del giovane, ma arguto, Renato che pare abbia risposto: «Cambiate prima [[Daniele Manin|Manin]] in "Manino", e poi ne riparliamo».
 
Nel [[1932]] Rascel viene scritturato dalla compagnia teatrale dei fratelli Schwartz per recitare la parte di Sigismondo nell'operetta ''[[Al Cavallino Bianco|Al cavallino bianco]]'', con la quale esordisce al [[Teatro Lirico di Milano]] il 24 febbraio [[1933]], venendo notato dal critico teatrale [[Renato Simoni]], che in un suo articolo loda le sue qualità acrobatiche. È in questo periodo che matura la decisione di creare un suo personaggio originale e libero dai manierismi recitativi dell'epoca, un omino dall'aria candida che declama monologhi assurdi, ricchi di spericolate invenzioni linguistiche (talvolta a doppio senso). L'aspetto fisico gracile e minuto, accentuato da una [[palandrana]] troppo grande con un taschino sulla schiena, insieme alle sgangherate battute comiche talvolta inventate sul momento dalla sua fervida fantasia, ne fanno un personaggio decisamente anticonformista. Gli esordi non sono incoraggianti, ma, durante una fatidica serata al cinema-teatro Medica di [[Bologna]], il pubblico, composto in grande maggioranza da studenti, dopo attimi di muto sbalordimento esplode in applausi e addirittura lo porta in trionfo. Rascel capisce allora che saranno le generazioni più giovani ad apprezzare la sua "nuova" comicità e a trovare nelle sue battute senza senso l'antidoto al clima oppressivo dell'epoca. Nasce così la comicità di Rascel, nuova e diversa rispetto a quanto offre il panorama artistico dell'epoca, che si basa principalmente sui doppi sensi sessuali più o meno velati. Al contrario Rascel inaugura un umorismo più ingenuo e disarmante, a volte anche infantile e surreale, che si caratterizza per l'imprevedibilità e la repentinità delle trovate, spesso improvvisate, che spiazzano il pubblico anche per la fisicità con cui l'attore tiene il palcoscenico, con "prestazioni" che non di rado evidenziano non comuni doti atletiche.
 
Nel [[1939]], durante una pausa in camerino, scrive di getto le prime strofe di quella che suona come un'altra delle sue surreali filastrocche: ''"[[È arrivata la bufera]] / è arrivato il temporale / chi sta bene e chi sta male / e chi sta come gli par''", che il pubblico accoglie con una risata generale e liberatoria, quasi a voler sdrammatizzare l'addensarsi sull'Europa di un nuovo conflitto bellico a cui le parole della canzone sembrano fare riferimento neanche troppo velatamente.
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=== La rivista e il cinema ===
[[File:Renato Rascel dal vivo nel 1955.jpg|thumb|Renato Rascel dal vivo nel 1955]]
Dopo la fine della guerra, Rascel torna al teatro di rivista con la nuova macchietta del "piccolo corazziere", altro personaggio incentrato sul contrasto tra la sua bassa statura e l'elmo e lo sciabolone d'ordinanza. Prende parte alle riviste ''Viva fra' Diavolo'' di Dino Falconi (1945-46), ''Cominciò con Caino e Abele'' di Michele Galdieri (1946-47), ''Soffia so' ai Bagno di mare'' di Mattoli, Garinei e Giovannini (1947), ''Il cielo è tornato sereno'' di Polacci (1947-48), ''Aria di Roma'' di Amendola e Mac (1948), ''Ma non è successo niente'' di Polacci (1948-49), ''Sogno di una notte di questa estate'' di Garinei e Giovannini (1949-50), ''Perepè perepè'' di Veltroni, Ferretti, Leoni, Fiorentini (1950-51), ''E invece... pure'' di Veltroni, Ferretti, Leoni, Fiorentini (1951-52).<ref name=":0" />[[File:Rascel cappotto 05.jpg|thumb|upright=1.3|left|Rascel ne ''[[Il cappotto (film)|Il cappotto]]'', film diretto da [[Alberto Lattuada]], per la cui interpretazione sfiorò la premiazione a [[Festival di Cannes|Cannes]], vincendo poi il [[Nastro d'argento al migliore attore protagonista|Nastro d'argento]] nel novembre 1952]]Il [[1952]] è per lui l'anno della svolta, poiché interpreta per la regia di [[Alberto Lattuada]] il film ''[[Il cappotto (film)|Il cappotto]]'', tratto dal racconto di [[Nikolaj Gogol']]. In questa pellicola, per la prima volta, Rascel interpreta un ruolo drammatico, dimostrando di essere un attore completo. La sua interpretazione gli frutterà l'ambito riconoscimento del [[Nastro d'argento al migliore attore protagonista#Anni 1950-1959|Nastro d'argento]]. Sempre nello stesso anno, il 15 dicembre esordisce al [[Teatro Sistina]] di Roma con ''Attanasio cavallo vanesio'', che sarà la prima delle "favole musicali" scritte appositamente per lui da [[Garinei e Giovannini]], a cui faranno seguito nel [[1953]] ''Alvaro piuttosto corsaro'' e nel [[1954]] ''Tobia, candida spia''.
 
Durante gli [[anni cinquanta]] Rascel gira diversi film, interpretando spesso il personaggio dell'antieroe timido e impacciato che alla fine riesce quasi sempre a trovare la felicità e l'amore. Sono di questo periodo pellicole come ''[[Amor non ho... però... però]]'', dove recita insieme a [[Gina Lollobrigida]],; ''[[Figaro qua, Figaro là]]'', dove riesce quasi a rubare la scena a [[Totò]], e altri titoli come ''[[Napoleone (film 1951)|Napoleone]]'', dove ha come "spalla" [[Raimondo Vianello]] nelle vesti del generale [[Cambronne]],; ''[[Io sono il Capataz]]'', insieme a [[Silvana Pampanini]], e ''[[Il bandolero stanco]]'', che lo vede contrapposto al corpulento [[Tino Buazzelli]].
 
La perfetta dizione e le qualità interpretative di Rascel gli fruttano l'esordio come attore radiofonico nel [[1952]] con una riduzione radiofonica delle ''[[Barone di Münchhausen|Avventure del [[Barone di Münchhausen]]'', andata in onda il 14 aprile di quell'anno. Nel successivo settembre, Rascel torna di nuovo alla radio con ''Una domanda di matrimonio'', tratta da un testo di [[Anton Čechov]], in cui interpreta la parte di Lomov. La garbata voce di Renato Rascel nel tempo diventerà una presenza regolare nei programmi radiofonici, sia in quelli di intrattenimento sia in quelli di prosa, contribuendo in maniera rilevante alla sua popolarità.
 
Nel [[1953]] Rascel si cimenta inoltre per la prima (e unica) volta con la regia cinematografica, dirigendo sé stesso, insieme a [[Valentina Cortese]] e a [[Paolo Stoppa]], ne ''[[La passeggiata (film)|La passeggiata]]'', un film ancora tratto da un racconto di [[Nikolai Gogol|Gogol]] (''La prospettiva Nevskij'' del [[1835]]), che non riuscì a ripetere il successo del ''Cappotto'', probabilmente a causa della trama, un po' troppo audace per l'epoca, che raccontava la storia di un timido istitutore di collegio, il quale si innamora di una prostituta, suscitando scandalo.
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Nel frattempo erano iniziate le trasmissioni televisive in Italia e anche Renato Rascel si affaccia sul piccolo schermo con due trasmissioni. Il primo si intitola '''Na voce, 'na chitarra e un po' di Rascel, confidenze musicali in chiave di basso'' e va in onda il 22 ottobre [[1955]]. L'altro è uno spettacolo musicale vero e proprio, con testi di [[Guido Leoni]] e [[Dino Verde]], dal titolo ''Rascel la nuit'', che viene trasmesso il 6 ottobre [[1956]].
 
Il 14 dicembre [[1958]] la prima puntata della sua trasmissione televisiva ''Stasera a Rascel City'', da lui scritta (insieme a Guido Leoni) e interpretata per la regia di [[Eros Macchi]], fa registrare un clamoroso insuccesso. I telespettatori, abituati a programmi con eleganti presentatori e ballerine in costume, rimangono sconcertati nel vedere Rascel e gli altri partecipanti (tra cui [[Tina De Mola]], [[Mario Carotenuto]] ed [[Ernesto Calindri]]) nelle vesti di barboni con abiti sdruciti e rappezzati che improvvisano uno spettacolo in un viale periferico, e intasano di telefonate di protesta i centralini della [[Rai]]. Il giorno seguente i critici televisivi dei maggiori quotidiani stroncano lo spettacolo<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0004/articleid,0067_01_1958_0298_0004_24770610/anews,true/ Ad es. ''Cronaca televisiva'', La Nuova Stampa, 17 dicembre 1958]</ref> e il copione delle rimanenti puntate viene rimaneggiato, cercando di correre ai ripari.
 
=== Successo a Sanremo e in teatro ===
Nel [[1960]], in coppia con [[Tony Dallara]], partecipa al [[Festival di Sanremo 1960|Festival di Sanremo]] con la canzone vincitrice ''[[Romantica (brano musicale)|Romantica]]'', da lui composta e con il testo firmato da [[Dino Verde]]. La sua interpretazione, melodica e molto "sussurrata", è in aperto contrasto con la versione di Dallara, che è uno dei cosiddetti "cantanti urlatori". Ma sarà proprio Dallara a portare al successo Rascel e la sua canzone. La vittoria tuttavia non sarà senza polemiche, in quanto Rascel verrà accusato di aver copiato la musica, dando adito a una causa in tribunale che vedrà Rascel vincitore grazie a una perizia di parte firmata da [[Igor Stravinski]]. La canzone parteciperà anche all'[[Eurovision Song Contest]], classificandosi all'ottavo posto. Collabora con un altro grande artista, [[Alberto Testa (paroliere)|Alberto Testa]], con la canzone ''Benissimo''. Sempre nel [[1960]] è protagonista del film ''[[Il corazziere]]'', basato su una sua vecchia macchietta riproposta nel musical ''[[Attanasio cavallo vanesio]]'', film che ebbe un buon successo.
 
Rascel però il grande successo lo raggiunge in teatro, specialmente in quello che oggi chiamiamo musical. Infatti lo spettacolo ''[[Attanasio cavallo vanesio]]'' del 1952, scritto con [[Garinei e Giovannini]] e con le musiche di [[Gorni Kramer]], è considerato la prima vera commedia musicale italiana,<ref>{{Cita web|url=https://renatorascel.com/teatro-category/13-commedia-musicale/199-attanasio-cavallo-vanesio-1952|titolo=Attanasio cavallo vanesio - Commedie musicali|sito=renatorascel.com|accesso=2018-12-22|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181222221158/https://renatorascel.com/teatro-category/13-commedia-musicale/199-attanasio-cavallo-vanesio-1952|dataarchivio=22 dicembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>, che ha aperto poi la strada ad altri grandi successi ancora oggi in scena. Seguono poi ''[[Alvaro piuttosto corsaro]]'' nel 1953, ''Tobia la candida spia'' nel 1954 e ''[[Un paio d'ali]]'' nel 1957, tutti firmati da Garinei e Giovannini e interpretati da un formidabile Rascel, sempre con le musiche di Kramer. Nel dicembre [[1960]] Rascel torna a calcare le tavole del palcoscenico del Teatro Sistina di Roma con la rivista ''Rascelinaria'', nella quale ripropone gli sketch e le macchiette più popolari del suo repertorio. L'anno seguente fa il bis con ''[https://web.archive.org/web/20181222221507/https://renatorascel.com/teatro-category/13-commedia-musicale/203-enrico-61-1961 Enrico '61]'', ispirata alle celebrazioni del centenario dell'[[Unità d'Italia]], con [[Gianrico Tedeschi]], [[Gisella Sofio]], [[Renzo Palmer]] e [[Gloria Paul]]. Questa commedia musicale verrà trasmessa in televisione nel [[1964]]. Sempre nel [[1961]] partecipa al [[Festival di Napoli 1961|9º Festival della Canzone Napoletana]], dove, in abbinamento a [[Johnny Dorelli]], si esibisce con il brano ''Nun chiagnere''.
 
Rascel però il grande successo lo raggiunge in teatro, specialmente in quello che oggi chiamiamo musical. Infatti lo spettacolo ''[[Attanasio cavallo vanesio]]'' del 1952, scritto con [[Garinei e Giovannini]] e con le musiche di [[Gorni Kramer]], è considerato la prima vera commedia musicale italiana<ref>{{Cita web|url=https://renatorascel.com/teatro-category/13-commedia-musicale/199-attanasio-cavallo-vanesio-1952|titolo=Attanasio cavallo vanesio - Commedie musicali|sito=renatorascel.com|accesso=2018-12-22|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181222221158/https://renatorascel.com/teatro-category/13-commedia-musicale/199-attanasio-cavallo-vanesio-1952|dataarchivio=22 dicembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>, che ha aperto poi la strada ad altri grandi successi ancora oggi in scena. Seguono poi ''[[Alvaro piuttosto corsaro]]'' nel 1953, ''Tobia la candida spia'' nel 1954 e ''[[Un paio d'ali]]'' nel 1957, tutti firmati da Garinei e Giovannini e interpretati da un formidabile Rascel, sempre con le musiche di Kramer. Nel dicembre [[1960]] Rascel torna a calcare le tavole del palcoscenico del Teatro Sistina di Roma con la rivista ''Rascelinaria'', nella quale ripropone gli sketch e le macchiette più popolari del suo repertorio. L'anno seguente fa il bis con ''[https://web.archive.org/web/20181222221507/https://renatorascel.com/teatro-category/13-commedia-musicale/203-enrico-61-1961 Enrico '61]'', ispirata alle celebrazioni del centenario dell'[[Unità d'Italia]], con [[Gianrico Tedeschi]], [[Gisella Sofio]], [[Renzo Palmer]] e [[Gloria Paul]]. Questa commedia musicale verrà trasmessa in televisione nel [[1964]]. Sempre nel [[1961]] partecipa al [[Festival di Napoli 1961|9º Festival della Canzone Napoletana]], dove, in abbinamento a [[Johnny Dorelli]], si esibisce con il brano ''Nun chiagnere''.
[[File:Rascel con Giacobetti, Chiusano e la Mannucci.jpg|thumb|left|upright=1.2|Renato Rascel con [[Tata Giacobetti]], [[Felice Chiusano]] e [[Lucia Mannucci]] del [[Quartetto Cetra]] nel 1970]]
Nel [[1964]] Rascel interpreta, al fianco di [[Delia Scala]], un'altra commedia musicale di Garinei e Giovannini, ''[https://web.archive.org/web/20181222221456/https://renatorascel.com/teatro-category/13-commedia-musicale/204-il-giorno-della-tartaruga-1964 Il giorno della tartaruga]'', e anche questa volta il successo è notevole. Dopo una lunga serie di repliche nei teatri delle maggiori città italiane, verrà trasmessa in televisione nel [[1966]].
 
Il [[1966]] vede Rascel tornare al teatro di prosa con ''La strana coppia'' di [[Neil Simon]]. Suo antagonista in scena è [[Walter Chiari]], con il quale esordisce al teatroTeatro Politeama di [[Napoli]]. Nell'autunno del [[1968]] è di nuovo al Teatro Sistina per interpretare la commedia musicale ''Venti zecchini d'oro'', scritta da [[Pasquale Festa Campanile]], [[Massimo Franciosa]] e [[Luigi Magni]] e diretta da [[Franco Zeffirelli]]. Del cast fanno anche parte [[Maria Grazia Buccella]], [[Angela Luce]] e [[Paola Borboni]].
 
[[File:Alleluia Brava Gente 1971.jpg|thumb|upright=1.6|Renato Rascel in ''Alleluia brava gente'', con [[Gerry Bruno]] (foto gentilmente fornita da Ettore Bruno)]]
Se la sua vita professionale è stata piena di soddisfazioni, lo stesso non può sempre dirsi della sua vita personale, intrecciata di alterne vicissitudini. Dopo la fine del suo primo matrimonio con [[Tina De Mola]] (1958), si lega alla sua segretaria personale, la francese Huguette Cartier,<ref>{{cita web|url=https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL0000007777/9/renato-rascel-huguette-cartier.html|titolo= Huguette Cartier e Renato Rascel|data=Gen. 1960}}</ref> che sposerà a [[Milano]]<ref>{{cita web|url=https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000055855/2/milano-renato-rascel-si-e-sposato.html?startPage=0|titolo= Matrimonio Rascel - Cartier|data=5 Gen. 1966}}</ref> nel [[1966]] ma che lascerà pochi anni dopo per legarsi all'attrice e compagna di lavoro [[Giuditta Saltarini]],<ref>{{cita web|url=https://ladolcevitablog.org/2015/01/14/renato-rascel-il-fuoriclasse-dello-spettacolo-e-del-cinema-italiano/|titolo="Renato Rascel fuoriclasse dello spettacolo e del cinema Italiano"}}</ref>, dalla quale nascerà nel [[1973]] il suo unico figlio, Cesare.<ref>{{cita web|url=https://www.accaddeoggi.it/?p=124833|titolo=Accadde oggi: 27 Feb. 1973}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.ilsussidiario.net/news/giuditta-saltarini-moglie-renato-rascel-dopo-2-mesi-mi-disse-che-voleva-un-figlio/2143487/|titolo="Giuditta Saltarini a "''Oggi è un altro giorno''" (RaiUno) ricorda Rascel: dopo 2 mesi voleva un figlio|data=15 Mar. 2021}}</ref> I due si uniranno in matrimonio nel 1980.<ref name=DBI>{{DBI|autore =Rodolfo Sacchettini | volume = 86 | anno = 2016}}</ref>.
 
Nel [[1969]], dopo aver girato il film ''[[Il trapianto]]'', Rascel decide di abbandonare definitivamente il cinema e di dedicarsi esclusivamente alla musica e al teatro. Nell'autunno del [[1970]] prepara una nuova commedia musicale di Garinei e Giovannini, dal titolo ''[[Alleluja brava gente]]'', che dovrebbe interpretare insieme a [[Domenico Modugno]], ma quest'ultimo è costretto a rinunciare a causa di un infortunio. Viene quindi scritturato quale co-protagonista l'ancor giovane [[Gigi Proietti]], con il quale Rascel raggiunge un'intesa perfetta nonostante la differenza d'età e di stile tra i due attori. Con questa commedia musicale Rascel si congeda dal pubblico del Sistina.
 
Dopo un interessante esperimento televisivo del [[1967]] alle prese con autori teatrali francesi come [[Georges Courteline]] (''[[Les Boulingrin]]'', trasmesso anche dalle emittenti francofone e oggi incredibilmente archiviato in [[RAI]]Rai nell'edizione doppiata da attori locali) e [[Eugène Ionesco|Ionesco]] (''[[Delirio a due]]'', accanto a [[Fulvia Mammi]]), gli anni settanta sono ricchi di soddisfazioni professionali e personali. Gira per la [[Rai|RAI]] una serie di telefilm diretti da [[Vittorio Cottafavi]] e intitolata ''[[I racconti di padre Brown]]'', tratta dagli [[Padre Brown|omonimi racconti]] di [[Gilbert Keith Chesterton]], in cui è affiancato da [[Arnoldo Foà]]. Nel [[1972]] conduce con brio la trasmissione televisiva ''[[Senza rete (programma televisivo)|Senza rete]]'', nella quale ritorna anche a esibirsi con alcune nuove canzoni "strampalate" di sua creazione, con titoli quali ''Il consiglione'', ''Il mondezzaro'' e ''Strilla e butta'', che verranno poi raccolte in un [[33 giri]] dal titolo ''D'amore si ride''.
 
Rascel continua a lavorare in teatro sia in rappresentazioni di prosa, mettendo in scena nel [[1972]] ''Il prigioniero della seconda strada'' di [[Neil Simon]] e nel [[1973]] ''Il capitano di Köpenick'' di [[Carl Zuckmayer]], sia con spettacoli di intrattenimento, come ''Nel mio piccolo... non saprei'', andato in scena nel [[1974]], o ''Farsa d'amore e gelosia'', del [[1976]], che vede lui e Giuditta Saltarini contrapposti ad [[Arnoldo Foà]] e [[Francesca Romana Coluzzi]].
 
Il [[1977]] vede Rascel in un "[[cameo|cammeo]]" del film televisivo ''[[Gesù di Nazareth (miniserie televisiva)|Gesù di Nazareth]]'' diretto da [[Franco Zeffirelli]], in cui interpreta il personaggio del cieco nato, mentre nel [[1978]] conduce su [[Rai 2|Rai Due]] il programma pomeridiano ''[[Buonasera con...]] Renato Rascel'', in cui alterna alcune delle sue celebri macchiette con conversazioni dal tono astratto e surreale con i telespettatori presenti in studio.
 
=== Giornalismo e narrativa ===
Renato Rascel si dedica anche al mestiere di giornalista. Già una ventina di anni prima, durante una sua lunga tournée all'estero, aveva inviato corrispondenze con le sue impressioni di viaggio a un settimanale che le aveva pubblicate in una rubrica dal significativo titolo ''Dal nostro invidiato speciale''. Si rivela un preciso commentatore sportivo in materia calcistica, soprattutto per quanto riguarda la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], squadra per cui fa il tifo dalla giovinezza. Nel [[1969]] sarà conduttore del programma radiofonico di sport ''Tutto da rifare'', che va in onda il lunedì, e in cui l'attore commenta spiritosamente gli avvenimenti sportivi del giorno precedente. Per qualche tempo inoltre Rascel avrà una sua rubrica fissa sul quotidiano romano ''[[Il Tempo]]''. Inoltre verrà chiamato da [[Giorgio Strehler]], suo grande estimatore, a tenere un ciclo di lezioni sulla scrittura drammaturgica presso la scuola del [[Piccolo Teatro di Milano]].
 
Al pubblico giovanile Rascel ha sempre dedicato molta attenzione, e negli anni sessanta si cimenta anche come scrittore di favole per bambini. L'editore [[Mursia]] pubblicherà tre suoi libri di favole, tra cui ''Il Piccoletto'', che riscuoteranno un discreto successo e verranno anche tradotti in altre lingue.
 
=== Gli ultimi lavori e l'addio alle scene ===
Negli anni ottanta, complice l'avanzare dell'età, Renato Rascel comincia a diradare i suoi impegni. Appare ancora in televisione insieme alla [[Giuditta Saltarini|Saltarini]] con la serie ''[[Nemici per la pelle (serie televisiva)|Nemici per la pelle]]'', uno dei primi esempi di "situation comedy" italiana, andata in onda nel [[1980]], e nel giugno del [[1983]] conduce il varietà ''[[La porta magica]]'', con il quale si congeda dal pubblico televisivo. Continua tuttavia a lavorare in teatro, sia in interpretazioni di testi classici come ''Casina'' di [[Plauto]], che nel [[1984]] va in scena nel [[teatroTeatro romano di Ostia]], sia con pezzi di autori moderni, come ''D'amore si ride'' di [[Murray Schisgal]], che l'attore interpreta nel [[1985]], sempre insieme alla fedele Giuditta Saltarini.
 
Del [[1986]] è la sua ultima apparizione in teatro, al fianco dell'amico [[Walter Chiari]] con il quale interpreta ''Finale di partita'' di [[Samuel Beckett]]. Proprio in questo anno la televisione gli dedica un programma in 12 puntate sulla sua vita, dal titolo ''C'era una volta io… Renato Rascel'', di [[Giancarlo Governi]], nel quale racconta la sua storia, esibendosi anche in quella che forse è la sua ultima canzone, ''E cammina, cammina…'', realizzata per la sigla di coda.
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La sua ultima apparizione pubblica è legata alle iniziative legate al [[Campionato mondiale di calcio 1990|campionato mondiale di calcio]] dell'estate [[1990]], svoltosi in Italia, dove Rascel canta alcuni suoi cavalli di battaglia tra cui ''Arrivederci Roma''.
 
Muore a [[Roma]] nella clinica Villa Alexia nella notte tra il 2 e il 3 gennaio [[1991]], a causa di un'[[arteriosclerosi]] irreversibile di cui soffriva da otto mesi. Il funerale è stato celebrato la mattina del 5 gennaio nella [[Chiesa degli Artisti|Chiesa degli artisti]] in [[Piazza del Popolo (Roma)|piazza del Popolo]]. È sepolto nel [[Cimiterocimitero Flaminio]].
 
== Filmografia ==
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* ''[[Carosello del varietà]]'', regia di Aldo Quinti e Aldo Bonaldi (1955)
* ''[[I pinguini ci guardano]]'', regia di [[Guido Leoni]] (1956)
* ''[[Arrivederci RomaMontecarlo (film 1956)|Arrivederci RomaMontecarlo]]'', regia di [[RoySam RowlandTaylor]] (19581956)
* ''[[Rascel-Fifì]]'', regia di Guido Leoni (1957)
* ''[[La nonna Sabella]]'', regia di [[Dino Risi]] (1957)
* ''[[MontecarloArrivederci Roma (film 1956)|MontecarloArrivederci Roma]]'', regia di [[SamRoy TaylorRowland]] (1957)
* ''[[Come te movi, te fulmino!]]'', regia di [[Mario Mattoli]] (1958)
* ''[[Rascel Marine]]'', regia di Guido Leoni (1958)
* ''[[Arrivederci Roma (film)|Arrivederci Roma]]'', regia di [[Roy Rowland]] (1958)
* ''[[Policarpo, ufficiale di scrittura]]'', regia di [[Mario Soldati]] (1959)
* ''[[Ferdinando I° re di Napoli]]'', regia di [[Gianni Franciolini]] (1959)
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* ''[[Un militare e mezzo]]'', regia di Steno (1960)
* ''[[Il corazziere]]'', regia di Camillo Mastrocinque (1960)
* ''[[Daniele nella gabbia dell'orso]]'' (''L'Ours''), regia di [[Edmond Séchan]] (1960)<ref>{{Cita web|url=https://renatorascel.com/cinema-category/145-daniele-nella-gabbia-dell-orso-1961|titolo=|accesso=29 luglio 2019|dataarchivio=22 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181222221422/https://renatorascel.com/cinema-category/145-daniele-nella-gabbia-dell-orso-1961 Daniele nella gabbia dell'orso]'', regia di Edmond Sechan (1960)|urlmorto=sì}}</ref>
* ''[[Anonima cocottes]]'', regia di Camillo Mastrocinque (1960)
* ''[[Gli attendenti]]'', regia di [[Giorgio Bianchi]] (1961)
* ''[[Mani in alto]]'', regia di Giorgio Bianchi (1961)<ref>{{Cita web|url=https://renatorascel.com/cinema-category/146-mani-in-alto-1961|titolo=|accesso=29 luglio 2019|dataarchivio=22 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181222221505/https://renatorascel.com/cinema-category/146-mani-in-alto-1961 Mani in alto]'', regia di Giorgio Bianchi (1961)|urlmorto=sì}}</ref>
* ''[[Il giudizio universale]]'', regia di [[Vittorio De Sica]] (1961)
* ''[[Canzoni di ieri, canzoni di oggi, canzoni di domani]]'', regia di Domenico Paolella (1962)
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*''Viva fra' Diavolo'' di Dino Falconi (1945)
*''Cominciò con Caino e Abele'' di [[Michele Galdieri]] (1946)
*''[[Soffia so'...|Soffia so' ai bagni di mare]]'' di Mattoli, Garinei e Giovannini (1947)
*''Il cielo è tornato sereno'' di Polacci (1947)
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*1964: ''[[Il giorno della tartaruga]]'' regia di Garinei e Giovannini<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Associazione Settantacento|data=2017-01-09|titolo=Il Giorno Della Tartaruga ( ed. 1964 con Renato Rascel e Delia Scala)|accesso=2017-12-01|url=https://www.youtube.com/watch?v=9mHczH475VQ}}</ref>
*1966: ''[[La strana coppia (opera teatrale)|La strana coppia]]'', regia di Garinei e Giovannini
*1970: ''[[Alleluja brava gente]]'', commedia musicale di Renato Rascel, [[Domenico Modugno]] e [[Jaja Fiastri|Iaia Fiastri]], regia di Garinei e Giovannini
*1973: ''Il capitano di Köpenick'', di [[Carpinteri & Faraguna]], regia di [[Sandro Bolchi]]
*1979: ''[[In bocca all'ufo]]'', commedia musicale di Rascel e [[Dino Verde]]
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*1956 - ''[[4 canzoni per bambini...(e per adulti)]]'' (Odeon, DSEQ 504)
*1956 - ''[[Renato Rascel Vol. 6]]'' (Odeon, DSEQ 510)
*1957 - ''[[Nu poco 'e Napole]] (Odeon, DSEQ 518)''
*1957 - ''[[Renato Rascel (EP)|Renato Rascel]]'' ([[Carisch]], LCA 29014)
*1957 - ''[[Luna sanremese]]'' (Carisch, LCA 29015)
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*1936 - ''[[Chiudo gli occhi e penso a te]]'' (Durium, L5038; pubblicato come ''Rachel'')
*1944 - ''[[Cantano i fiori/Pazzo d'amore]]'' ([[Fonit]], 12080; lato A cantato da [[Tina De Mola]])
*1953 - ''[[La mia donna si chianachiama desiderio/Merci beacoup]]'' ([[Odeon (etichetta discografica)|Odeon]], TW 4066)
*1953 - ''[[Attanasio cavallo vanesio/Bentornato Shimmy]]'' (Odeon, TW 4067)
*1953 - ''[[Ninna nanna del cavallino/Joys of homme]]'' (Odeon, TW 4070)
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*1971 - ''[[Un burattino di nome Pinocchio/Miracolo de Roma]]''
*1971 - ''[[Alleluja brava gente/Fra poco]]''
*1978 - ''[[Sì...buonasera!/Un cuore con la "K"]]''
*1980 - ''[[Pillole pillole/Nemici per la pelle]]''
 
== Programmi radiofonici RAI ==
* ''Inchiesta sulle mogli'', varietà con Renato Rascel, orchestra di [[Armando Fragna]], regia di [[Silvio Gigli]], trasmessa il 10 gennaio 1952.
* ''Avventure del Barone di Munchausen'', di Raspe e Burger, regia di [[Umberto Benedetto]], trasmesso a puntate aprile 1952
* ''Una domanda di matrimonio'', commedia di [[Anton Pavlovič Čechov]], regia di [[Anton Giulio Majano]], trasmessa il 29 settembre 1952
* ''Artemisio bidello al ginnasio'', rivista di [[Faele]] e [[Mario Ferretti]], regia di [[Nino Meloni]], trasmessa il 19 novembre 1953
* ''Allegretto'', quasi una rivista di [[Romildo Craveri]], con Rascel, [[Riccardo Billi]], [[Mario Riva]], e [[Mario Siletti]], [[Antonio Battistella]], regia di [[Guglielmo Morandi]], trasmessa il 2 gennaio 1955
* ''Il corriere del piccolo'', varietà di [[Faele]] condotto da Renato Rascel e [[Flora Medini]], regia di [[Giulio Scarnicci]] (1955)
* ''Scampoli'', varietà musicale con Renato Rascel, trasmesso il 28 luglio 1955.
* ''Il maestrino delle dieci e tre'', di [[Guido Leoni]] e [[Dino Verde]], regia di [[Maurizio Jurgens]], trasmesso nel maggio [[1961]].
* ''Il mio spettacolo'', varietà di [[Francesco Luzi]], trasmesso il 20 agosto 1961
* ''Il vostro amico Rascel'', un programma di Gianni Isidori, regia di [[Enzo Convalli]] [[1967]]
 
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{{Vincitori del Festival di Sanremo}}
{{Grottaferrata}}
{{Italia all'Eurovision Song Contest}}
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[[Categoria:Partecipanti a Canzonissima]]
[[Categoria:Partecipanti al Festival di Napoli]]
[[Categoria:Partecipanti all'Eurovision Song Contest 1960]]