Mitridate VI del Ponto: differenze tra le versioni

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|titolo = [[Re del Ponto]]
|immagine = Mithridates VI Louvre.jpg
|legenda = Busto marmoreo di età romana del [[I secolo]] raffigurante Mitridate VI ([[Museo del Louvre]], [[Parigi]]).
|regno = [[111 a.C.]] – [[63 a.C.]]<br />pari a 48 anni<ref name="AppianoMitridatiche112"/>
|altrititoli = [[Re del Bosforo Cimmerio]]
|nome completo = {{polytonic|Μιθριδάτης Εὐπάτωρ Διόνυσος}}, ''Mithridátes Eupátor Diónysos''
|predecessore = [[Mitridate V del Ponto|Mitridate V]]
|successore = [[Farnace II del Ponto|Farnace II]]<ref name="AppianoMitridatiche111"/>
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|madre = [[Laodice (figlia di Antioco IV)|Laodice]]
|data di nascita = [[132 a.C.]]<ref name="AppianoMitridatiche112">{{Cita|Appiano|112}}.</ref>
|luogo di nascita = [[Sinope]]
|data di morte = [[63 a.C.]]<ref name="AppianoMitridatiche111"/><ref name="AppianoMitridatiche112"/>
|luogo di morte = [[Panticapeo]]|
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|PreData = {{lang-grc|Μιθριδάτης Εὐπάτωρ Διόνυσος|Mithridátes Eupátor Diónysos}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Sinope
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 132 a.C.
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== Biografia ==
=== Origini ===
[[File:Coin of Mithradates VI Eupator (cropped).jpg|left|thumb|Tetradramma d'argento raffigurante il profilo di Mitridate VI.]]
Figlio di [[Mitridate V del Ponto|Mitridate V]] ([[150 a.C.|150]]-[[120 a.C.]]) e di [[Laodice (figlia di Antioco IV)|Laodice]] di Siria; la sua data di nascita è motivo di discussione tra gli storici antichi: infatti, [[Strabone]] afferma che Mitridate aveva 11 anni alla morte del padre in una congiura (x. P. 477) e la sua testimonianza concorda con [[Appiano di Alessandria|Appiano]] secondo cui il Mitridate divenne re nel 120 a.C. e morì a 68/69 regnando per 57 anni; [[Memnone di Eraclea|Memnone]], invece, dichiara che fosse tredicenne e [[Cassio Dione]] sedicenne, quando salì al potere<ref>{{Cita|Cassio Dione|XXXV, 9}}.</ref>. La nascita (o il concepimento) di Mitridate sono associati ad una cometa (simbolo di sventura a Roma, ma di ottimo augurio tra i persiani), una cometa particolarmente grande e visibile fu quella del [[135 a.C.]], ben segnalata da diverse fonti antiche anche non classiche, come gli annali cinesi<ref>Il re veleno, Vita e leggenda di Mitridate, acerrimo nemico di Roma, Adrienne Mayor, Einaudi, 2010.</ref>.
 
=== Giovinezza ===
Non molto è noto della sua infanzia e giovinezza e talune informazioni giunte sono sospette. Infatti, secondo [[Marco Giuniano Giustino|Giustino]], la nascita di Mitridate fu accompagnata da una cometa e al momento dell'ascesa al trono, dovette subire gli intrighi e le congiure dei propri tutori (forse i medesimi che assassinarono a suo tempo il padre) ma che riuscì ad eludere le loro macchinazioni [[Mitridatismo|assumendo antidoti per premunirsi dai veleni]] e ritirandosi molto tempo nelle più remote regioni del suo regno per cacciare ed esercitarsi nel combattimento<ref>{{Cita|Giustino|XXXVII, 2}}.</ref>. Una seconda cometa annunciò la sua incoronazione (anche se probabilmente assunse il potere diversi anni dopo), questa cometa può essere associata ad un astro (anch'esso particolarmente visibile e nota alle fonti antiche) del [[120 a.C.]] (Cfr. Il re veleno, op. cit.).
 
Oltre alle capacità ginniche, possedeva anche una considerevole cultura: da ragazzo, infatti, era stato educato a [[Sinope]], ove aveva ricevuto la tipica educazione greca; era dotato di eccellente memoria, capace di parlare oltre 25 lingue e conosceva perfettamente ogni dialetto delle popolazioni del suo regno<ref>Plinio, ''Naturalis Historia'', VIII, 4.</ref><ref>Valerio Massimo, Factorum et dictorum memorabilium libri IX, 8.7.ext.16.</ref><ref>Aulo Gellio, ''Noctes Atticae'', XVII, 17.</ref>.
 
=== Ascesa al trono ===
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=== Guerre mitridatiche ===
[[File:Mithridates in 89aC.png|thumb|left|upright=1.4|Il [[prima guerra mitridatica|primo anno di guerra]] ([[89 a.C.]]) con l'avanzata delle truppe mitridatiche (fino ad occupare l'intero [[regno di Bitinia]]) e le sconfitte dell'alleanza romana: [[Battaglia del fiume Amnia|la prima]] presso il [[Battaglia del fiume Amnia|fiume Amnia]], la seconda a ''[[Battaglia di Protophachium|Protophachium]]''.]]
{{Vedi anche|Guerre mitridatiche}}
 
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In seguito a tali fatti, sebbene fosse stato privato di numerose fortezze, del suo stesso regno, di un esercito adeguato per la guerra che avrebbe voluto condurre, e dell'aiuto degli Sciti, Mitridate ancora covava la speranza di condurre una nuova guerra contro Roma, grazie alla possibile alleanza con i [[Galli]], con i quali aveva instaurato già da tempo rapporti di amicizia. Con loro desiderava invadere l'Italia, sperando che poi molte delle [[popoli italici|popolazioni italiche]] si alleassero a lui in odio ai Romani, come era accaduto durante la [[seconda guerra punica]] ad [[Annibale]], dopo che i Romani avevano mosso guerra contro costui in Spagna. Sapeva, inoltre, che quasi tutta l'Italia si era ribellata ai Romani in due occasioni negli ultimi trent'anni: al tempo della [[guerra sociale]] del [[90 a.C.|90]]-[[88 a.C.]] e nella recente [[terza guerra servile|guerra servile]] del gladiatore [[Spartaco]], degli anni [[73 a.C.|73]]-[[71 a.C.]]<ref name="AppianoMitridatiche109">{{Cita|Appiano|109}}.</ref> L'idea però non piacque ai suoi soldati, per la grandezza dell'operazione e per la distanza da compiere della spedizione, reputando che Mitridate fosse:
{{Citazione|[...] in uno stato ormai di disperazione totale, e volesse porre fine alla sua vita in modo coraggioso e regale, piuttosto che nell'ozio. Questo fu il motivo per cui [i suoi soldati] lo tollerarono e rimasero in silenzio, poiché non c'era nulla da dire contro di lui o di spregevole anche nella sua sventura.|[[Appiano di Alessandria]], ''Guerre mitridatiche'', 109.}}
 
=== Morte ===
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Mitridate, allora, fuori di sé per la collera, temendo inoltre di essere consegnato ai Romani, prima tentò di uccidersi con del veleno, a cui risultò però immune, e subito dopo si diede la morte grazie ad un generale dei Galli di nome Bituito, che lo aiutò a trafiggersi con la spada. Questa fu la fine del re del Ponto, che combatté Roma per quasi trent'anni.<ref name="AppianoMitridatiche111">{{Cita|Appiano|111}}.</ref>
{{citazione|Mitridate poi prese del veleno che portava sempre con lui, accanto alla spada, e lo mescè. Quindi due delle sue figlie, ancora fanciulle (si chiamavano Mitridate e Nyssa), che erano state promesse ai re d'Egitto e di Cipro e che erano cresciute assieme, gli chiesero di lasciar prender loro il veleno per prime, ed insistettero fortemente e gli vietarono di berlo finché non ne avessero preso e ingoiato un po'. L'intruglio ebbe effetto su di loro immediatamente; ma su Mitridate non ne sortì alcuno, benché egli camminasse rapidamente tutt'attorno per accelerare la sua azione venefica. Questo accadeva perché il re aveva assuefatto se stesso ad altri veleni coll'assumerne sempre, al fine di proteggersi da eventuali attentatori. [...]
Avendo quindi visto nei pressi un certo Bituito, un ufficiale dei [[Galli]], gli disse: "Ho avuto un gran profitto dalla tua arma, usata contro i miei nemici. Ora, ricaverò da essa un vantaggio più grande che mai se mi ucciderai e se salverai, dal pericolo di essere condotto in un trionfo Romano, uno che è sempre stato autocrate per così tanti anni nonché signore di un così grande regno, ma che ora non può morire per mezzo del veleno perché, come un folle, ha fortificato se stesso contro il veleno di altri. Benché io mi sia prevenuto contro tutti i veleni che uomo possa ingerire col cibo, non mi sono mai prevenuto contro l'insidia domestica, che è sempre stata la più pericolosa per i re: il tradimento dell'esercito, dei figli, degli amici." Bituito, però, che era stato supplicato, rese al sovrano quel favore che lui desiderava.|[[Appiano di Alessandria|Appiano]], Storia romana, XVI, §111}}
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* {{SmithDGRBM|articolo=Mithridates VI|url=http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.04.0104%3Aentry%3Dmithridates-vi-bio-1|cid=Smith}}
* {{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/mitridate-vi-eupatore_(Dizionario-di-Storia)/|titolo=Mitridate VI Eupatore|accesso=11 agosto 2014}}
* {{cita libro| nomeautore=Jean| cognome=De Maleissye|titolo=Storia dei veleni. Da Socrate ai giorni nostri|anno= 2008|editore=Odoya|città=Bologna}} ISBN 978-88-6288-019-0.
* {{cita libro| nomeautore=Luca|cognome= Fezzi|titolo=Il tribuno Clodio |anno=2008|editore= Laterza|città=Roma/Bari}} ISBN 88-420-8715-7.
* {{cita libro| nomeautore=Giuseppe|cognome= Antonelli|titolo=Mitridate, il nemico mortale di Roma|anno= 1992|editore= Newton & Compton|città=Roma }}
 
== Voci correlate ==