Dadamaino: differenze tra le versioni

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{{NN|artisti|agosto 2011|commento=bibliografia e collegamenti esterni sono troppo generici, verificare quali pagine trattano realmente l'argomento}}
[[File:DadamainoBN537 003.jpg|thumb|right|Dadamaino durante l'installazione della mostra "AA.VV. Casa degli artisti". Careof, [[Cusano Milanino]], giugno 1994]]
 
{{Bio
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=== Anni Cinquanta e Sessanta ===
Nei primi [[Anni 1950|anni Cinquantacinquanta]] Dadamaino parte come autodidatta, preferendo spesso i vasi con fiori come soggetto.<ref>{{Cita web|http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/16516/851078-1230229.pdf|tesi di laurea magistrale Ca Foscari-Dadamaino: dai Volumi a Sein und Zeit-pp.7-8|22/05/2022}}</ref> Punto di svolta rappresenta l'incontro con l'opera di [[Lucio Fontana]], nello specifico ''Concetto spaziale'' blu e viola con lustrini, insieme a una mostra di Yves Klein che cambieranno il suo modo di percezione artistica.<ref>{{Cita web|http://archiviodadamaino.it/wp-content/uploads/2016/12/2008-Milano-ilovepdf-compressed.pdf|L'assoluta leggerezza dell'essere p.7|22/05/2022}}</ref>
 
Esordisce nel 1956 partecipando al ''Premio di Pittura “Cesare da Sesto”'' a [[Sesto Calende]]. Comincia a farsi chiamare Eduarda, da cui il diminutivo Dada.
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Nel 1981 inaugura una importante personale alla Galerie Walter Storms di Villingen dove, oltre all{{'}}''Alfabeto della mente'' e a ''I fatti della vita'', espone per la prima volta le ''Costellazioni'', opere dove il segno grafico diventa sempre più piccolo, perde ogni riferimento ad un ipotetico alfabeto mentale e tende ad addensansi o disperdersi, simulando moti molecolari e galassie stellari. In questi lavori riappare il colore, utilizzato comunque in modo monocromatico su ogni singolo foglio. Le ''Costellazioni'' sono esposte per la prima volta in Italia nell'agosto 1982, al Museo Butti di Viggiù in una personale a cura di [[Flaminio Gualdoni]].
 
Dal 28 gennaio al 28 febbraio 1983 il PAC di Milano organizza una doppia personale dedicata a Dadamaino e all'artista cecoslovacco [[Stanislav KolibalKolíbal]]. L'esposizione, a cura di Mercedes Garberi, rientra in un ciclo di proposte culturali dal titolo ''Installazioni'', dedicato ad artisti che non sono mai rientrati interamente in una scuola o tendenza. Per l'occasione Dadamaino presenta un'ampia selezione dei suoi lavori, dai ''Volumi'' alla ''Ricerca del colore'', dall{{'}}''Alfabeto della mente'' alle ultime ''Costellazioni''.
 
Nel 1987 Dadamaino inizia a lavorare al ciclo ''Il movimento delle cose,'' sottili segmenti tracciati con una china nera su fogli di plastica trasparente. Questi piccoli segni si moltiplicano in maniera dinamica sull'intera superficie dei fogli, generando gorghi, sinuosità, percorsi. Nel 1989 l'artista tiene una mostra personale allo Studio Reggiani di Milano curata da Flaminio Gualdoni, dove espone le ultime opere appartenenti alla serie ''Passo dopo passo''.
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Nel 1990 prende nuovamente parte alla ''Biennale di Venezia'' con una sala personale all'interno del Padiglione Italia. I curatori del padiglione Laura Cherubini, Flaminio Gualdoni e [[Lea Vergine]] propongono diciassette artisti: Anselmo, Benati, Boetti, Dadamaino, De Dominicis, De Maria, Gallo, Garutti, Guerzoni, Mainolfi, Mariani, Maraniello, Olivieri, Pisani, Tatafiore, Tirelli e Trotta. Dadamaino, unica presenza femminile, espone due lavori del ciclo ''Il movimento delle cose'', delle dimensioni di 1,22 x 18 metri ciascuno: enormi fogli in poliestere sospesi in aria con due zanche, che seguono due direzioni differenti all'interno della sala.
 
Il 1991 è caratterizzato da tre rilevanti mostre personali, la prima delle quali è una antologica inaugurata nel mese di giugno presso lo Studio d'Arte Contemporanea Dabbeni. Dal 12 al 30 ottobre Elena Pontiggia cura la mostra ''Dadamaino. Interludio 1981'' alla galleria Il Triangolo Nero di [[Alessandria]], dove sono presentate una serie di carte inedite del 1981 dal titolo ''Interludio'' in cui alcuni grafemi concepiti con l{{'}}''Alfabeto della mente'' si fanno sempre più piccoli e nervosi, ora disperdendosi in spazi vuoti ora addensandosi. Queste opere rappresentano un periodo di riflessione dell'artista dopo ''I fatti della vita'' e prima dell'avvio del ciclo ''Costellazioni''. Dal 18 ottobre al 6 dicembre Dadamaino tiene inoltre una mostra a Napoli al Framartstudio, dove espone dieci lavori appartenenti al ciclo ''Il movimento delle cose''. La personale alla Framartstudio è poi replicata nella sede milanese della galleria nel 1992, dove a causa degli spazi ristretti della sede milanese rispetto a quella napoletana, Dadamaino realizza pannelli più piccoli accostabili sempre al ciclo ''Il movimento delle cose''.
 
Il 20 marzo 1993 inaugura la sua personale antologica alla Casa del Mantegna di [[Mantova]] ''Dadamaino. Opere 1958-1993'', organizzata dal Gruppo 7 e in seguito si tiene ''Trilogia 3. Dadamaino, Gastini, Bertasa'' a [[Perugia]] presso il Centro Espositivo della Rocca Paolina. in occasione della quale viene pubblicato un catalogo a cura di Giorgio Bonomi. In ottobre Francesca Pasini cura la doppia personale ''Disegni. Giovanni Anselmo. Dadamaino'' alla Galleria Federica Inghilleri di Milano, dove [[Giovanni Anselmo|Anselmo]] propone una serie dei suoi disegni dal titolo ''Particolare della scritta infinito, ingrandita all'infinito'', e Dadamaino presenta due lavori di grande formato del ciclo ''Il movimento delle cose''. Sempre ad ottobre lo Stiftung für Konkrete Kunst di Reutlingen inaugura ''Dadamaino. Werke 1958-1993'' e realizza un catalogo con testi di Gabriele Kübler e Tommaso Trini.
 
Dall'11 febbraio al 9 aprile 1994 Dadamaino torna ad esporre allo Studio D'Arte Contemporanea Dabbeni in una mostra personale. Dopo l'antologica del 1991, l'artista propone ora tre nuovi lavori di grandi dimensioni appartenenti al ciclo ''Il movimento delle cose'' e sei ''Rilievi'' in cartoncino datati 1961. Nello stesso anno espone nella mostra ''Dadamaino, François Morellet, Günther Uecker'' che inaugura l'attività della galleria A arte Studio Invernizzi a Milano.
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Nel 2000 il Museum Bochum di [[Bochum]], in collaborazione con la galleria A arte Invernizzi di Milano, dedica a Dadamaino un'ampia mostra antologica dal titolo ''Dadamaino. Retrospektive 1958-2000'' a cura di Francesco Tedeschi.
 
Il 13 aprile 2004 Dadamaino muore a Milano dopo un periodo di malattia. Le sue ceneri riposano nel piccolo cimitero di La Maddalena, frazione di [[Somma Lombardo]], accanto alle spoglie dei genitori.
 
== Dadamaino nei musei ==
 
* [[Fondazione Biscozzi Rimbaud]] [[Lecce]]
* [[GAM Torino|GAM di Torino]]
* [[MAMbo]] di Bologna
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* [[Palazzo Fortuny|Museo Fortuny]] di Venezia
*[https://www.guggenheim-venice.it/it/ Collezione Guggenheim] di Venezia
*Collezione Roberto Casamonti, Firenze
*[[Tate Modern]] di Londra
*[[Philadelphia Museum of Art]], Philadelphia
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* [http://archiviodadamaino.it/ Archivio Dadamaino] su archiviodadamaino.it/
* [http://www.artribune.com/tag/dadamaino/ Articoli su Dadamaino] su www.artribune.com
* [{{Collegamento interrotto|1=https://dadamaino.eyael.com/ Dadamaino]}} su Dadamaino dadamaino.eyael.com - sito dedicato all'artista in collaborazione con l'Archivio Dadamaino
* [https://web.archive.org/web/20180511012625/http://www.guggenheim-venice.it/collections/artisti/biografia.php?id_art=200 Dadamaino e la Peggy Guggenheim Collection di Venezia]
* {{cita web|https://www.videomuseum.fr/fr/search/DADAMAINO%20(MAINO%20Eduarda%20Emilia%2C%20dit)%E2%86%B9DADAMAINO%20(MAINO%20Eduarda%20Emilia%2C%20dit)|Opere di Dadamaino nelle collezioni pubbliche francesi d'arte moderna e contemporanea |lingua=fr}}