Ottava crociata: differenze tra le versioni
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|Tipo = Guerra▼
▲{{Infobox conflitto
▲|Tipo=Guerra
|Nome del conflitto = Ottava Crociata
|Didascalia = Miniatura raffigurante i francesi davanti alle mura di Tunisi
|Data = [[1270]]
|Luogo = [[Tunisia]]
|Casus = minaccia dei mamelucchi
|Esito =
|Mutamenti_territoriali =
|Schieramento1 = '''[[Crociata|Crociati]]:'''<br />
*
|Schieramento2 = '''[[Musulmani]]:'''<br />
▲{{simbolo|Tunis Hafsid flag.svg|15}} [[Hafsidi]]
|Comandante1 = {{simbolo|Arms_of_the_Kings_of_France_(France_Ancien).svg|15}} [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]]<br />{{simbolo|Image-Blason Sicile Péninsulaire.svg|15}} [[Carlo I di Napoli|Carlo I]]<br /> [[Tebaldo II di Navarra]]
|Comandante2 = {{simbolo|Tunis Hafsid flag.svg}} [[Muhammad I al-Mustansir|Muhammad I]]
|Effettivi1 =
▲{{simbolo|Tunis Hafsid flag.svg|15}} [[Muhammad I al-Mustansir|Muhammad I]]
|
|Perdite1 =
|Perdite2 =
|Note =
|Parte_di = delle [[Crociate]]
|Immagine = SmrtLudvika91270.jpg
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{{Campagnabox Crociate}}
L''''ottava crociata''' fu diretta contro i domini [[musulmani]] in [[Africa settentrionale]]. Fu
L'obiettivo della crociata non fu [[Gerusalemme]] o l'[[Egitto]], ma [[Tunisi]]
Lo scopo dichiarato della spedizione sarebbe stata la conversione forzata dei regnanti di
== Situazione geopolitica ==
Dai tempi della settima crociata, i [[Mongoli]] avevano invaso il Vicino Oriente e conquistato gli [[Emirato di Aleppo|emirati di Aleppo]] e [[Damasco]]. Le risposta dei Franchi orientali non è stata né coesa, né unitaria: il [[Principato d'Antiochia|Principato di Antiochia]] e il [[Regno d'Armenia|Regno di Armenia]] che si sono alleati con i Mongoli, mentre il [[Regno di Gerusalemme]] e la [[Contea di Tripoli]] si sono alleati con i Mamelucchi. La morte del [[gran khan]] [[Munke]] riportò temporaneamente i mongoli in patria per risolvere i problemi di successione; [[Hulagu Khan|Hulagu]], il khan mongolo della Persia, al suo ritorno pretese la fedeltà dei Mamelucchi, i quali rifiutarono. Un'altra svolta avvenne quando il sultano mamelucco [[Qutuz]] sconfisse i mongoli a [['Ayn Jalut]] il 3 settembre 1260 e conquistò gli emirati di Damasco e Aleppo, accerchiando gli stati franchi. Qutuz fu detronizzato poco dopo dal sultano [[Baybars]], che non fece mistero del suo desiderio di espellere tutti i Franchi dalla Siria<ref>{{Cita|Grousset|pp. 576-604.}}</ref>.
Baybars attaccò ciò che restava degli [[Stato crociato|Stati crociati]] e occupò [[Nazareth]], [[Haifa]], [[Toron]] e [[Arsuf|Apollonia]] nel 1265. [[Ugo III di Cipro|Ugo III]], [[re di Gerusalemme]], sbarcò a [[San Giovanni d'Acri]] per difendere la città, mentre Baybars si spingeva in [[Armenia]], che all'epoca era controllata dai Mongoli<ref>{{Cita libro|nome=Timothy C.|cognome=Dowling|nome2=Bruce|cognome2=Menning|titolo=Russia at war : from the Mongol conquest to Afghanistan, Chechnya, and beyond|url=https://www.worldcat.org/oclc/880349770|accesso=2022-03-01|data=2015|lingua=en|OCLC=880349770|ISBN=978-1-59884-947-9}}</ref>.
I Franchi d'oltremare, impegnati nelle loro beghe interne e da trent'anni senza un sovrano, rifiutarono di riconoscere l'autorità di Ugo III e reagirono solo debolmente all'avanzata di Baybars e delle sue truppe<ref>{{Cita|Grousset|pp. 618-638.}}</ref>. Nel 1268, [[Jaffa]] fu presa. La guerra basata sugli [[Assedio|assedi]] che aveva prevalso fino ad allora, grazie alle fortezze costruite e restaurate in [[Terra santa|Terrasanta]] da [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]] durante il suo soggiorno in Outremer negli 1250-1254, si mutò gradualmente in una [[guerra di posizione]]<ref>{{Cita|Richard|pp. 506-515.}}</ref>. Di fronte a questa situazione, i papi [[Papa Alessandro IV|Alessandro <abbr>IV</abbr>]], [[Papa Urbano IV|Urbano <abbr>IV</abbr>]] e [[Papa Clemente IV|Clemente <abbr>IV</abbr>]] chiamarono i sovrani occidentali alla crociata.
== La crociata ==
Sin dal mese di aprile 1266, il [[re di Navarra]] [[Tebaldo II di Navarra|Tebaldo II]], il [[Elenco dei duchi di Brunswick-Lüneburg|duca di Brunswick]] [[Alberto I di Brunswick-Lüneburg|Alberto I]], il [[Sovrani di Baviera|duca di Baviera]] [[Ludovico II del Palatinato|Luigi II]] e il [[Margravi di Meißen|margravio di]] [[Margraviato di Meißen|Meißen]] [[Enrico III di Meißen|Enrico III]] annunciano la loro intenzione di andare a combattere in Terra Santa nella primavera del 1267. Tuttavia, parte delle forze del [[Regno di Francia]] erano impegnate a sostenere [[Carlo I d'Angiò|Carlo d'Angiò]], in [[Strategia militare|campagna]] nel [[Regno di Sicilia]] contro [[Manfredi di Sicilia|Manfredi di Hohenstaufen]]. Finalmente, il papa affidò la predicazione della crociata al [[Santa Cecilia (titolo cardinalizio)|cardinale di Santa Cecilia]] [[Simon de Brion]]<ref name=":0">{{Cita libro|autore=[[Louis-Pierre Anquetil]]|titolo=Histoire de France : depuis les Gaulois jusqu'à la mort de Louis XVI|url=https://books.google.fr/books?id=5TMoAAAAYAAJ&printsec=frontcover|anno=1822|editore=Ledentu|città=Parigi|lingua=fr|p=357}}</ref>, legato pontificio in Francia e futuro papa Martino IV<ref name="moreri">{{Cita libro|autore=[[Louis Moréri]]|titolo=Le Grand dictionnaire historique|anno=1759|editore=Libraires associés|città=Parigi|p=200|volume=III}}</ref>, poi a [[Raoul de Grosparmy]], cardinale e vescovo di [[Albano Laziale|Albano]]<ref>{{Cita|Richard|pp. 524-534.}}</ref>. Sebbene la nuova crociata fosse impopolare<ref name=":0" /><ref>Ad esempio, [[Jean de Joinville]], il cronista che accompagnò Luigi il santo nella [[settima crociata]], si rifiutò di partire.</ref>, [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]] fissò l'incontro degli eserciti alla prima quindicina di maggio 1270 a [[Aigues-Mortes]].
=== La spedizione degli infanti d'Aragona ===
Nel settembre del 1269, [[Giacomo I d'Aragona|Giacomo il conquistatore]], [[Sovrani d'Aragona|re d'Aragona]], che si era coperto di gloria riprendendo le [[Isole Baleari]] (nel 1229) e il [[Regno di Valencia]] (nel 1238) ai musulmani di [[Al-Andalus|Spagna]], inviò in Terrasanta i suoi due bastardi Fernando Sanchez e Pedro Fernandez. Gli [[Ospitalieri]] e i [[Cavalieri templari|Templari]], che si erano associati alla spedizione, faticarono a impedire loro di commettere imprudenze di fronte alle provocazioni di Baybars, che cercava di adescare i [[Crociato|Crociati]] in trappole e agguati. Gli infanti d'Aragona finirono col tornare a casa senza aver ottenuto alcun risultato degno di nota<ref>{{Cita|Grousset|pp. 644-5}}.</ref>.
=== L'assedio di Tunisi ===
[[File:Ludva9 Karel.png|thumb|Carlo d'Angiò sul letto di morte del fratello, il re di Francia Luigi IX, a Tunisi]]
Nel luglio del [[1270]] l'esercito francese partì principalmente da [[Aigues Mortes]] e da [[Marsiglia]], mentre il sovrano si imbarcò su una nave della [[Repubblica di Noli]]; i diversi contingenti fecero tappa in [[Sardegna]] e a [[Cagliari]] il re rese ufficialmente noto al suo esercito che l'obiettivo sarebbe stato Tunisi<ref name=":1">{{Google books|jfgZDAAAQBAJ|La dernière croisade|autore=Xavier Hélary|editore=Perrin|città=Parigi|anno=2016|lingua=fr}}</ref>. Le motivazioni dietro questo cambiamento di obiettivi rimangono incerte. Il motivo comunemente accettato è che [[Carlo I d'Angiò|Carlo d'Angiò]], il fratello del re, spinse per questa decisione. Carlo infatti mostrava rimostranze contro la corte di Tunisi, che accoglieva i sostenitori degli [[Hohenstaufen]] e che aveva convinto i [[Dinastia hafside|sultani hafsidi]] di non più pagare a Carlo il tributo che pagavano agli Hohenstaufen. Ma, anche se queste prospettive (oltre a quella di instaurare un protettorato su Tunisi) potevano interessare il re angioino di [[Sicilia]], avevano il grande difetto di ritardare la riconquista dell'[[Impero latino di Costantinopoli]] dove risiedevano le ambizioni di Carlo<ref>{{Cita|Grousset|pp. 646-7}}.</ref>. Un'altra spiegazione sta nell'opposizione di Luigi IX al progetto del fratello di deviare per [[Costantinopoli]]: nel marzo 1270 quest'ultimo aveva radunato in Sicilia una flotta destinata a portare soccorso alla [[Peloponneso|Morea]] nella lotta contro l'[[Imperatori bizantini|imperatore bizantino]]. Tuttavia, il fratello era contrario a questa spedizione e Carlo d'Angiò, già nel maggio precedente la spedizione, dai suoi possedimenti nell'[[Italia meridionale]] aveva ordinato l'invio di viveri, grano e bestiame in [[Sardegna]], preparando la logistica della crociata<ref name=":1" />.
Il re sbarcò a [[Cartagine]] il 18 giugno 1270 e iniziò a porre sotto assedio Tunisi, in attesa dell'arrivo del fratello Carlo d'Angiò e degli inglesi. Rapidamente i crociati occuparono una lingua di terra all'ingresso del porto di Tunisi, ma in assenza di [[acqua potabile]], dovettero spostarsi verso la pianura di Cartagine nella quale si trovavano vari pozzi. Il 24 luglio Cartagine è attaccata<ref name="Harvsp_p558_566">{{Cita|Richard|pp. 558-566.}}</ref>.
Un'ambasciata tunisina che aveva visitato la corte di Francia nell'autunno del 1269 aveva lasciato i crociati illudersi che il sultano di Tunisi potesse convertirsi al cristianesimo. Al contrario, il sultano [[Muhammad I al-Mustansir]] si chiuse in città e mandò a chiamare i Mamelucchi in soccorso. In Egitto, [[Baybars]], che credeva che la crociata avrebbe preso di mira l'Egitto, aveva fatto approntare il [[delta del Nilo]] per la difesa contro le armate franche. Organizzò quindi una spedizione di soccorso a Tunisi. In attesa di Carlo d'Angiò, l'assedio si prolungò molto e le ondate di caldo, i pozzi contaminati e la malattia decimarono l'esercito<ref>Le cronache dell'epoca parlano di [[peste]], ma molto più probabilmente è stata la [[dissenteria]] a colpire i crociati.</ref>, e uccisero prima il secondogenito del re, [[Giovanni Tristano di Valois|Giovanni Tristano]], e poi il 25 agosto lo stesso re Luigi IX, appena un giorno dopo l'arrivo di Carlo d'Angiò<ref>{{Cita|Richard|pp. 566-570.}}</ref>. Il nuovo re, [[Filippo III di Francia|Filippo III]], era troppo inesperto per assumete il comando ed era anche sofferente. Carlo d'Angiò prese dunque la direzione delle operazioni. Tre giorni dopo la morte del re di Francia, riunì navi mercantili e barche veloci su uno stagno vicino a Tunisi. I Musulmani, temendo uno sbarco in massa dei crociati, ammassarono e schierarono le truppe, permettendo ai Crociati di combattere una [[battaglia campale]] durante la quale il re di Sicilia e il conte [[Roberto II d'Artois]] caddero su di loro con la loro cavalleria pesante e li fecero a pezzi<ref>{{Cita libro|nome=Gérard|cognome=Sivéry|titolo=Philippe III le Hardi|url=https://www.worldcat.org/oclc/51816768|accesso=2022-03-01|data=2003|lingua=fr|p=55|OCLC=51816768|ISBN=2-213-61486-5}}</ref>. In seguito, Carlo riuscì a impadronirsi dell'accampamento musulmano il 24 settembre<ref name=":2">{{Cita|Richard|p 571.}}</ref>.
=== La fine della crociata e il ritiro delle truppe ===
Molti erano già i morti per malattia: [[Raoul de Grosparmy|Raoul di Grosparmy]], il legato pontificio, [[Alfonso di Brienne]], [[Ugo XII di Lusignano]] conte di [[Conti e duchi d'Angoulême|Angoulême]], [[Matteo III di Montmorency]], [[Gauthier II de Nemours|Gualtiero II di Nemours]] e il [[Gran ciambellano di Francia|ciambellano]] [[Mathieu de Villebeon|Mathieu de Villebéon]]<ref name=":2" />. [[Carlo I d'Angiò|Carlo d'Angiò]] non cercò quindi di prendere la città; inoltre il sultano di Tunisi, il cui esercito era anche decimato dalle epidemie, cercò la negoziazione. Si raggiunse un accordo il 30 ottobre: Muhammad I al-Mustansir accettò di pagare un'indennità di 210000 once d'oro, di riprendere il pagamento del tributo dovuto al re di Sicilia, di cacciare dalla sua corte i partigiani [[Guelfi e ghibellini|ghibellini]], di dare la libertà di commercio ai mercanti [[Cristiano (religione)|cristiani]] e il diritto di predicare e pregare pubblicamente nelle chiese ai religiosi cristiani; Carlo d'Angiò ottenne anche il possesso di [[Malta]] e di [[Pantelleria]]. In cambio, l'esercito crociato doveva evacuare Tunisi, lasciandosi dietro le armi d'assedio. Pochi giorni dopo, il 10 novembre 1270, sbarcò a Tunisi il principe ereditario [[Edoardo I d'Inghilterra|Edoardo d'Inghilterra]], ma vedendo che la pace è stata concordata, decise di andare immediatamente in Terrasanta per guidare la [[nona crociata]]. Il [[Sovrani del Lussemburgo|conte di Lussemburgo]], [[Enrico V di Lussemburgo|Enrico V]], si unì agli inglesi<ref>{{Google books|fFBbAAAAQAAJ|Histoire ecclésiastique et civile du duché de Luxembourg et comté de Chiny|autore=Jean Bertholet|editore=Chez A. Chevalier|anno=1743|lingua=fr|pp=183-4}}</ref>.
L'esercito franco riprese il mare l'11 novembre e fece tappa il 14 davanti a [[Trapani]]. Nella notte fra il 15 e il 16, una violenta tempesta affonda circa 40 navi. I crociati decisero quindi di riparare in Francia per prepararsi a una nuova crociata, che non vedrà mai la luce<ref name=":2" />.
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
*{{Cita libro|autore=René Grousset|titolo=Histoire des croisades et du royaume franc de Jérusalem|ed=3|annooriginale=1936|anno=2006|editore=Perrin|città=Parigi|lingua=fr|volume=III. 1188-1291 L'anarchie franque}}
*{{Cita libro|nome=Jean|cognome=Richard|titolo=Saint Louis : roi d'une France féodale, soutien de la Terre sainte|url=https://www.worldcat.org/oclc/10166410|accesso=2022-03-01|data=1983|editore=Fayard|lingua=fr|cid=Richard|OCLC=10166410|ISBN=2-213-01168-0}}
* {{Cita libro |nome=Benoît |cognome=Grévin |titolo=Maghreb-Italie : des passeurs médiévaux à l'orientalisme moderne, XIIIe-milieu XXe siècle |url=https://www.worldcat.org/oclc/701796553|lingua=fr |accesso=2022-03-03 |data=2010 |editore=École française de Rome |OCLC=701796553 |ISBN=978-2-7283-0886-6}}
* {{Cita libro |nome=Michael |cognome=Lower |titolo=The Tunis crusade of 1270 : a mediterranean history |url=https://www.worldcat.org/oclc/1032375491|accesso=2022-03-03 |data=2018 |OCLC=1032375491 |lingua=en|ISBN=978-0-19-106183-7}}
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[[Categoria:Guerra nel 1270]]
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