Accademia Veneziana: differenze tra le versioni

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L''''Accademia Veneziana''' (o, talvolta, '''Accademia Veneta'''), nota anche come ''Accademia della Fama'', per via della propria [[Marca (commercio)|marca]] editoriale, è stata un'[[istituzione]] culturale e scientifica, nonché una [[casa editrice]], attiva a [[Venezia]] nella seconda metà del [[XVI secolo]].
 
== Storia ==
Fondata nel [[1558]] da [[Federico Badoer]], un diplomatico della [[Repubblica di Venezia]], era composta da un centinaio fra [[Patriziato (Venezia)|patrizi]], [[eruditoErudizione|eruditi]], [[Scienziato|scienziati]] e [[Umanesimo|umanisti]] dell'epoca, che prescelsero come proprio cancelliere [[Bernardo Tasso]]<ref>[httphttps://www.google.it/books?id=Fw8NAAAAYAAJ&pg=PA457&dq=Accademia+Veneta+Badoer&lr=#PPA457,M1 Cfr. S. Romanin, ''Storia documentata di Venezia'', tomo VI, Tip. Naratovich, Venezia 1857, pp. 457-458]</ref>. Le sue riunioni erano articolate sulla letture di memorie relative a diverse discipline, fra le quali la [[teologia]], la [[filosofia]], la [[metafisica]], la [[poesia]], la [[matematica]] e la [[cosmografia]], le [[scienze naturali]] e il [[diritto]], tanto che, nonostante la breve vita delle sue attività, venne considerata alla stregua di una [[università]] di scienze e lettere, con grande notorietà anche a livello internazionale<ref>[httphttps://www.google.it/books?id=Rt4AAAAAYAAJ&pg=RA1-PA259&dq Cfr. G. Rosso, ''Scoperta di due documenti relativi all'antica Accademia Veneziana detta della Fama. Memoria'', in «Esercitazioni scientifiche e letterarie dell'Ateneo di Venezia», Tip. Alvisopoli, Venezia 1838, p. 259]</ref>. Fra gli obiettivi dell'Accademia vi era anche la promozione della lingua italiana in materie nelle quali il suo uso era ancora nuovo: si ricorda, ad esempio, il ''Discorso generale sopra la legge canonica'' dell'accademico [[Marco Antonio Pagani da Forlì]]<ref>Marco Foscarini, ''Della letteratura veneziana'', I, Stamperia del Seminario, Padova 1752, pp. 56-57.</ref>.
Ma il programma dell'Accademia ''della Fama'' prevedeva anche di fornire, con l'ausilio e il ''placet'' del [[Consiglio dei Dieci]], la sistematizzazione e la pubblicazione delle leggi della [[Repubblica di Venezia|Repubblica veneziana]], promuovendo altresì tutto quanto potesse essere utile, come ad esempio l'accesso ad una fornita biblioteca<ref>[http://www.google.it/books?id=VIwHAAAAQAAJ&pg=PA11&dq=#PPA11,M1 Cfr. F. Mutinelli, ''Lessico Veneto'', Andreola editore, Venezia 1851, pp. 11-12]</ref>.
 
Ma ilIl programma dell'Accademia ''della Fama'' prevedeva anche di fornire, con l'ausilio e il ''placet'' del [[Consiglio dei Dieci]], la sistematizzazione e la pubblicazione delle leggi della [[Repubblica di Venezia|Repubblica veneziana]], promuovendo altresì tutto quanto potesse essere utile, come ad esempio l'accesso ad una fornita biblioteca<ref>[httphttps://www.google.it/books?id=VIwHAAAAQAAJ&pg=PA11&dq=#PPA11,M1 Cfr. F. Mutinelli, ''Lessico Veneto'', Andreola editore, Venezia 1851, pp. 11-12]</ref>.
La conoscenza del sapere doveva essere, infatti, veicolata attraverso la pubblicazione di testi scelti, fra i quali quelli dell'umanista [[Paolo Manuzio]], che fin dall'inizio - non a caso - era stato chiamato a dirigere la [[tipografia]] dell'Accademia, affinché ne curasse le edizioni secondo i canoni delle [[aldine]]<ref>[http://edit16.iccu.sbn.it/scripts/iccu_ext.dll?fn=42&i=53&fz=1 Cfr. tutti i titoli registrati dal Sistema Bibliotecario nazionale]</ref>. La marca editoriale, che compariva sul frontespizio dei volumi, era costituita dalla ''«Fama in atto di volare, con un piede sul mondo e la tromba in bocca, su sfondo di raggi di luce, entro una corona di alloro»'', mentre aveva come [[motto]] ''Io vol al ciel per riposarmi in Dio''<ref>E. Vaccaro, ''Le marche dei tipografi ed editori italiani del sec. XVI nella Biblioteca Angelica di Roma'', [[Olschki]], Firenze 1983, p. 217.</ref>. La sua esperienza si chiuse, nel [[1561]], con il fallimento e il connesso incarceramento del suo fondatore.
 
La conoscenza del sapere doveva essere, infatti, veicolata attraverso la pubblicazione di testi scelti, fra i quali quelli dell'umanista [[Paolo Manuzio]], che fin dall'inizio - non a caso - era stato chiamato a dirigere la [[tipografia]] dell'Accademia, affinché ne curasse le edizioni secondo i canoni delle [[aldine]]<ref>[http://edit16.iccu.sbn.it/scripts/iccu_ext.dll?fn=42&i=53&fz=1 Cfr. tutti i titoli registrati dal Sistema Bibliotecario nazionale]</ref>. La marca editoriale, che compariva sul frontespizio dei volumi, era costituita dalla ''«Fama in atto di volare, con un piede sul mondo e la tromba in bocca, su sfondo di raggi di luce, entro una corona di alloro»'', mentre aveva come [[motto]] ''Io vol al ciel per riposarmi in Dio''<ref>E. Vaccaro, ''Le marche dei tipografi ed editori italiani del sec. XVI nella Biblioteca Angelica di Roma'', [[Leo S. Olschki|Olschki]], Firenze 1983, p. 217.</ref>. La sua esperienza si chiuse, nel [[1561]], con il fallimento e il connesso incarceramento del suo fondatore.
 
==Note==
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==Bibliografia==
*L. Bolzoni, ''La stanza della memoria. Modelli letterari e iconografici nell'età della stampa'', [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], Torino 1995.
*L. Bolzoni, ''L'Accademia Veneziana: splendore e decadenza di una utopia enciclopedica'', in L. Boehm – [[Ezio Raimondi|E. Raimondi]] (a cura di), ''Università, Accademie e Società scientifiche in Italia e in Germania dal Cinquecento al Settecento'', [[Il Mulino]], Bologna 1981.
 
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
*[{{cita web|url=http://edit16.iccu.sbn.it/scripts/iccu_ext.dll?fn=13&i=53 |titolo=Prospetto editore del Sistema Bibliotecario Nazionale]}}
 
{{Accademie e istituti di cultura in Italia}}
{{Repubblica di Venezia}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|editoria|letteratura|Venezia}}
 
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