Gotico a Pavia: differenze tra le versioni

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[[File:Santa_maria_del_carmine.jpg|thumb|left|chiesa di Santa Maria del Carmine]]
La [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia)|chiesa di Santa Maria del Carmine]] è invece successiva: iniziata nella seconda metà del [[XIV secolo]], sarebbe stata terminata verso la metà del Quattrocento: il progetto della chiesa è spesso attribuito a [[Bernardo da Venezia]] che avrebbe successivamente riproposto questo progetto per l'omonima [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia)|chiesa di Santa Maria del Carmine]] di [[Milano]]. La facciata si presenta dalle forme piuttosto tozze, in contrasto con lo sviluppo verticale tipico del gotico, decorata, fatti salvi alcuni particolari, in cotto. Essa è scandita da sei contrafforti che creano cinque partiture verticali, le due partiture esterne presentano una [[monofora]] a sesto acuto, mentre le tre centrali sono decorate da bifore; la decorazione della partitura centrale possiede un [[rosone]] fiancheggiato da nicchie con sculture in terracotta dell{{'}}''Angelo annunciante'' e della ''Vergine annunciata''<ref>{{cita|Cassanelli|p. 301}}.</ref>.
 
L'interno si presenta a pianta longitudinale, in cui viene fatto ampio uso di una struttura modulare, in cui la pianta è composta dall'unione di più ambienti a pianta quadrata dalla medesima dimensione: il lato del quadrato corrisponde ad un terzo della larghezza della facciata; la navata centrale ha larghezza pari ad un quadrato, mentre le navate laterali e la cappelle hanno come modulo un quadrato che è un quarto del quadrato principale di partenza (ovvero l'unione di due cappelle e di due campate della navata laterale occupano uno spazio equivalente ad una campata della navata centrale). Le volte sono a [[volta a crociera|crociera]] si reggono su pilastri a fascio che formano archi a tutto sesto<ref>{{cita|Cassanelli|p. 300}}.</ref>.
Ora sede di dipartimenti universitari è l'ex monastero benedettino femminile di [[Chiesa di San Tommaso (Pavia)|San Tommaso]], menzionato per la prima volta in un diploma imperiale di Arnolfo del 889. Passato nel corso del Duecento ai [[Ordine dei frati predicatori|Domenicani]], fu ricostruito a partire dal 1320, tuttavia, a causa delle numerose interruzioni, il cantiere fu ultimato solo nel 1478.
 
====La certosa====
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====Palazzi====
Tra gli altri palazzi civili del periodo gotico-visconteo, una delle più celebri è la [[Palazzo dei Diversi|Casa dei Diversi]], o casa Rossa perché in origine ricoperta di intonaco rosso: situata nella piazza principale della città riordinata per volere dei Visconti, presenta un porticato con grandi volte a sesto acuto. Il resto del palazzo, molto rimaneggiato negli anni, mostra resti della primitiva decorazione nella monumentale [[trifora]] in [[cotto]] e in alcune monofore superstiti<ref>{{cita web|url=http://www.pavialcentro.it/monumenti/dal-ponte-coperto-san-giorgio-montefalcone-tardogotico/casa-dei-diversi-o-casa-rossa|titolo=Casa dei Diversi (o Casa Rossa)|accesso=13-4-2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160427183604/http://www.pavialcentro.it/monumenti/dal-ponte-coperto-san-giorgio-montefalcone-tardogotico/casa-dei-diversi-o-casa-rossa|dataarchivio=27 aprile 2016|urlmorto=sì}}</ref>.
Vari rimaneggiamenti sono stati effettuati anche sulla [[casa Folperti]]: delle decorazioni tardogotiche troviamo il primitivo doppio portale di ingresso ad arco a tutto sesto, oggi murati, e le monofore ogivali ai piani superiori<ref>{{cita web|url=http://www.pavialcentro.it/monumenti/dal-ponte-coperto-san-giorgio-montefalcone-tardogotico/casa-folperti|titolo=Casa Folperti|accesso=13-4-2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160427192159/http://www.pavialcentro.it/monumenti/dal-ponte-coperto-san-giorgio-montefalcone-tardogotico/casa-folperti|dataarchivio=27 aprile 2016|urlmorto=sì}}</ref>. Seppur in parte rimaneggiati nei secoli successivi, conservano gran parte del loro impianto gotico e delle decorazioni originarie anche altri palazzi pavesi, ricordiamo in particolare: il [[Palazzo dell'ex Albergo del Saracino]], le Case [[Casa Danioni|Danioni]], [[Casa Belcredi|Belcredi]], [[Casa Lonati|Lonati]] e i [[Palazzo Aschieri|Palazzi Aschieri]] e [[Palazzo Beccaria (Pavia)|Beccaria]].
 
Di origine del primo Quattrocento, dell'originale complesso della [[casa degli Eustachi]] rimane solo una piccola porzione. La casa, costruita da Pasino Eustachi, comandante sotto Gian Galeazzo Visconti, la casa mostra un'ampia decorazione in cotto tipica del tardogotico lombardo con finestroni ogivali con un'ampia profilatura. Il portale d'ingresso presenta la stessa decorazione delle monofore, ed è sormontato da una formella decorata sempre in cotto<ref>{{cita web|url=http://www.pavialcentro.it/monumenti/dal-ponte-coperto-san-giorgio-montefalcone-tardogotico/casa-degli-eustachi|titolo=Casa degli Eustachi|accesso=13-4-2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190328191030/http://www.pavialcentro.it/monumenti/dal-ponte-coperto-san-giorgio-montefalcone-tardogotico/casa-degli-eustachi|dataarchivio=28 marzo 2019|urlmorto=sì}}</ref>. Fondato nel 1429 dal cardinale [[Branda Castiglioni]], il [[Collegio Castiglioni-Brugnatelli|collegio Castiglioni]] conserva quasi integralmente la fisionomia che assunse nella prima metà del Quattrocento.
 
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File:Vittoria.jpg|Porticato in piazza della Vittoria e casa dei Diversi sulla destra
File:Casa degli Eustacchi (2).JPG|[[Casa degli Eustachi|casa degli Eustacchi]]
File:Collegio castiglioni pavia.jpg|Il [[Collegio Castiglioni-Brugnatelli|collegio Castiglioni]]
File:Pavia palazzo folperti8.jpg|[[Palazzo Folperti|Casa Folperti]]
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== Pittura ==
[[File:46v.jpg|thumb|Libro delle Ore dei Visconti di un anonimo miniatore lombardo]]Tra gli esempi di pittura gotica in città, un posto di rilievo hanno senza i resti dei gandi cicli pittorici promossi da [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] prima e [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]] poi nel [[Castello Visconteo (Pavia)|castello Visconteo]], come i resti di affreschi, raffiguranti la ''Veduta di Pavia'' (ala sud, terza campata) e ''Cavalieri'' (ala ovest, sesta e ottava campata) risalenti al settimo decennio del Trecento e recentemente attribuiti a [[Giusto de' Menabuoi]], la sinopia con l'immagine della pietà sul portale della cappella, opera di [[Michelino da Besozzo]], mentre internamente l'ambiente conserva pitture del bolognese [[Andrea da Bologna|Andrea de' Bartoli]] e, soprattutto le due figure di dame, recentemente attribuite a [[Gentile da Fabriano]], fatte realizzare da [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]] nel 1393 per la "sala delle dame"<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Cairati|titolo=Pavia viscontea. La capitale regia nel rinnovamento della cultura figurativa lombarda. Vol. 1: castello tra Galeazzo II e Gian Galeazzo (1359-1402)|annooriginale=2021|anno=2021|editore=Scalpendi Editore|città=Milano|pp=181 - 184}}</ref>.
 
===L<nowiki>{{'</nowiki>}}''Ouvrage de Lombardie''===
Dopo aver stabilito a [[Pavia]] unala sede della corte e della [[Biblioteca visconteo sforzesca|Biblioteca Visconteo Sforzesca]], i Visconti fondarono nella città la più prestigiosa scuola di [[miniatura]] della regione, che divenne presto celebre in tutta Europa per il suo realismo e la fine decoratività con il nome di ''Ouvrage de Lombardie''.
 
L'atelier di miniatori del Visconti già dal [[1370]] circa aveva elaborato una raffinata fusione tra il cromatismo giottesco e i temi cortesi e cavallereschi. Protagonisti di questa prima stagione furono il miniatore anonimo autore del ''Guiron le Coutois'' e il ''Lancelot du Lac'', oggi alla [[BibliothèqueBiblioteca nationalenazionale dedi FranceFrancia]] di [[Parigi]], e [[Giovannino de' Grassi]], che miniò il libro di preghiere detto ''[[Offiziolo]]'', con rappresentazioni di grande eleganza lineare, accuratezza naturalistica e preziosità decorativa<ref>{{cita|De Vecchi, vol. I|p. 409}}.</ref>.
 
La generazione successiva, soprattutto nella personalità di [[Michelino da Besozzo]], elaborò questo retaggio in maniera ancora più libera, fantasiosa e internazionale. Nell<nowiki>{{'</nowiki>}}''[[Offiziolo Bodmer]]'' usò una linea fluida, colori tenui e un ritmo prezioso nel disegno delle figure, che prescindeva con indifferenza le problematiche spaziali; il tutto era arricchito da freschissimi dettagli naturalistici, presi dall'osservazione diretta. Lo stile aggraziato di Michelino ebbe successo e un ampio seguito per lungo tempo: sul suo stile gli [[Zavattari]] dipinsero nel Quattrocento gli affreschi nella [[Cappella di Teodolinda]] nel [[Duomo di Monza]], caratterizzati da tinte tenui, personaggi attoniti e senza peso, presi dal mondo cortese<ref>{{cita|De Vecchi, vol. II|p. 8}}.</ref>.
[[File:Bottom detail, Belbello da Pavia, Initial M Excised from an Antiphonary, he Annunciation, cleveland museum of art (cropped).jpg|thumb|Belbello da Pavia, [[Antifonario]], ''Annunciazione'', [[Cleveland Museum of Art]]]]
L'altro filone accanto allo stile dolce di Michelino fu quello grottesco, ripreso dalle opere di [[Franco e Filippolo de Veris]] nell'affresco del ''[[Giudizio universale (De Veris)|Giudizio universale]]'' della [[chiesa di Santa Maria dei Ghirli]] di [[Campione d'Italia]] ([[1400]]), o dalle miniature espressive di [[Belbello da Pavia]]. Per esempio nella ''[[Bibbia di Niccolò d'Este]]'', miniata da Belbello nel [[1431]]-[[1434]], sono usate linee fluide e deformanti, figure fisicamente imponenti, gesti eccessivi e colori accesi e cangianti. A questo lessico si mantenne fedele per tutta la sua lunga carriera, fino a circa il [[1470]]<ref>{{Cita|De Vecchi, vol. II|p. 9}}.</ref>. Altro celebre manoscritto che vide la collaborazione di Belbello con il cosiddetto [[Maestro delle Vitae Imperatorum]], personaggio dal nome ignoto già autore della copia delle ''Vite imperatorium'' di Svetonio conservato alla [[Biblioteca nazionale di Francia]], è il ''Semideus'' di [[Catone Sacco]], oggi conservato nella [[Biblioteca nazionale russa]]<ref>{{Cita|Rossi|p. 190}}.</ref>.
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{{Portale|Architettura|Arte|Lombardia}}
 
[[Categoria:Gotico lombardo|Pavia]]
[[Categoria:Opere d'arte a Pavia| ]]