Limonta: differenze tra le versioni

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collegamento di Lupo da Limonta con lo stemma comunale di Rescaldina e la relativa narrazione storica
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Storia: Titoo di Conte di Limonta oggi dei prevosti della Basilica milanese, ma non più in uso
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'''Limonta''' (''Limùnta'' in [[dialetto lecchese]]) è una frazione del comune di [[Oliveto Lario]] in [[provincia di Lecco]] che si affaccia sul ramo sud orientale del [[Lago di Como]].
 
Nel romanzo storico ''Marco Visconti'' di [[Tommaso Grossi]], pubblicato nel 1834, la prima parte della vicenda è ambientata nella Limonta del 1327;<ref name=":0" /> in questo romanzo, l’episodio della fuga dello scudiero Lupo da Limonta è ambientato in un castello della odierna [[Rescaldina]] e, da tale episodio del romanzo, il Comune, in età moderna, ha tratto la fonte del suo stemma: questo descrive infatti un lupo che fugge da una torre (probabilmente posta nella attuale Via Roma 7 di Rescaldina) con stemma visconteo. Durante le contese tra Visconti e Sforza il nobile Lupo da Limonta venne imprigionato e la fuga fu possibile grazie ad uno stratagemma: il giullare Tremacoldo chiese di partecipare alla giostra-torneo, cui in realtà si presentò, camuffato, Lupo da Limonta che, balzato in sella al cavallo, invece di dirigersi lancia in resta contro la sagoma del saraceno si diede alla fuga.
 
== Storia ==
Storicamente, Limonta fu dapprima una corte regia, per poi costituire un [[Beneficio ecclesiastico|beneficio]] di un tal Maderico. Successivamente, come documentato da un diploma imperiale di [[Lotario I]] datato 24 gennaio [[835]], Limonta fu un [[feudo]] della [[basilica di Sant'Ambrogio]] a [[Milano]].<ref name=":05222222333" /> In seguito, il feudo fu esteso alla contigua [[Civenna]]<ref name=":05222222332">{{cita|Zastrow|p. 27}}.</ref> e a [[Campione d'Italia]] (sul [[Lago di Lugano]]); gli [[Abate|abati]] infatti potevano fregiarsi del titolo di [[Conte|conti]] di Limonta, Civenna e Campione (titoli passati nell'Ottocento ai prevosti della Basilica milanese come eredi dei diritti degli abati ma non più usati da metà Novecento).
 
Pur tra alterne vicende, questo feudo costituì per otto secoli un'[[enclave]] giurisdizionale circondata dal territorio dello Stato di Milano, cioè una specie di microstato semi-indipendente, la cui fine avvenne nell'epoca [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]], con l'annessione della Contea alla [[Repubblica Cisalpina]] nel [[1797]].