Mullet MadJack - Recensione

In 10 secondi…. scatenate l’inferno!

Mullet MadJack – La recensione

Piccolo avvertimento. Se in qualsiasi videogioco non sopportate missioni o frangenti a tempo, se odiate il concetto stesso di countdown e se vi piace prendervi tutto il tempo che volete per guardarvi intorno e studiare l’ambiente di gioco, odierete Mullet MadJack. Questo sparatutto ipercinetico e adrenalinico del piccolo team brasiliano HAMMER95, disponibile da metà maggio su PC a circa 20 euro, racchiude infatti tutto quello che potreste odiare o trovare irritante in un videogioco.

Se invece gli scenari appena accennati vi esaltano, allora potreste aver trovato il retro-FPS dell’anno. Il concept di gameplay che sta dietro a Mullet MadJack è infatti qualcosa di inedito e proprio per questo esaltante se cercate un’esperienza di shooting in prima persona un po’ diversa dal solito.

Secondo dopo secondo

Per un motivo che vi lascio scoprire da soli, vi ritrovate nei panni di un buzzurro anti-eroe del futuro con acconciatura in stile Mel Gibson nel 1984 (ecco spiegato il titolo) che, partendo dai piani bassi di un grattacielo, deve arrivare all’ultimo piano per liberare una dolce donzella (che sembra uscita da un manga degli anni ’90) tenuta prigioniera da un robot. Il “colpo di genio” è che, escludendo i boss, si hanno a disposizione solo 10 secondi di tempo (equivalenti a una scarica di dopamina), scaduti i quali il nostro mullet-hero muore.


E qui viene il bello. I dieci secondi si devono infatti ricaricare uccidendo nemici, interagendo con l’ambiente e compiendo altre azioni a un ritmo folle, superiore addirittura agli FPS degli anni ’90 più scatenati e ipercinetici. Il risultato è che, livello dopo livello e piano dopo piano, si è sempre spinti ad agire, sparare, uccidere, fare scivolate, tentare headshot impossibili o prendere a calci cose, il tutto mentre il countdown dei 10 secondi scorre inesorabile sullo schermo dello smartphone nella mano sinistra di MadJack.

Ovviamente (e sta anche qui il bello), alcune azioni più rischiose e difficili da mettere in pratica fanno guadagnare più secondi rispetto a una semplice uccisione standard (un po’ sullo stile di Bulletstorm), il che spinge sempre a tentare qualcosa di più fantasioso e fuori di testa, sfruttando ad esempio pareti elettrificate, ventole giganti e oggetti esplosivi (ma nel corso dei capitoli in cui è diviso il gioco ci sono anche finisher ravvicinate e altre delizie un po’ pazze).

L'arte dell'uccisione

Il tutto si regge su una fluidità estrema che, come il concept del tempo che scorre, obbliga a essere sempre in movimento a velocità folli anche là dove alcuni ostacoli ambientali dei livelli (pozzi di lava, schifezze acide, salti, corse sui muri) tentano di spezzare un po’ il ritmo. Una simile velocità di gioco ha spinto gli sviluppatori a optare per un level design non troppo intricato, anche se tra passaggi secondari e aree segrete non si ha mai l’impressione di ritrovarsi nel classico corridoio.

Certo, dopo un po’ i livelli tendono ad assomigliarsi tra loro a parte le differenze cromatiche e la disposizione degli elementi ambientali, ma devo ammettere che con un ritmo così forsennato non ho mai fatto troppo caso al level design, concentrato com’ero a osservare i secondi che scorrevano e a spingere il mio cervello a ragionare alla velocità della luce per capire come fare fuori un robot nemico nel modo più spettacolare possibile.


Oltre alla componente retro-shooter, Mullet MadJack ne incorpora anche una roguelite. Dopo aver completato un livello si possono scegliere fra tre diversi potenziamenti (ad esempio più munizioni, vita extra, danni doppi, aumento della velocità, slow motion, bonus per i colpi alla testa) e acquisire nuove armi potenziabili superando altri livelli. I potenziamenti sono in tutto una cinquantina e, a furia di giocare, si possono trovare alcune combinazioni più efficaci di altre, il che porta all'uso ripetuto dei potenziamenti preferiti. L’elemento roguelite consiste nel fatto che una volta completati i 10 livelli di un capitolo, tutti i potenziamenti acquisiti, eccetto l'arma, vengono rimossi e si deve quindi riacquisirli nei livelli successivi.

Facile, difficile o impossibile? A voi la scelta

Un plus piacevole che tra l’altro innalza lievemente il livello di difficoltà, anche se su questo versante il discorso è decisamente articolato. Mullet MadJack offre infatti ben sei livelli di difficoltà tra cui scegliere. Si va dal primo, che elimina del tutto il countdown ma snatura anche il gioco stesso, al permadeath finale (il nome dice tutto). Alla fine ho scelto il terzo (Normal) che ho trovato ben bilanciato, pur riconoscendo che quello successivo (Challenge) è forse il più adatto per un gioco simile, dal momento che rende i boss più difficili e fa guadagnare solo 1 secondo per uccisione. Nulla vieta comunque di iniziare dal livello Easy (15 secondi di base e 3 secondi per ogni kill) e di farsi una seconda o terza run a difficoltà maggiori.

Il bello di Mullet MadJack è infatti anche la sua rigiocabilità sia perché i modi di uccidere i nemici sono numerosi (c’è sempre vogli di sperimentare anche con le armi e i potenziamenti), sia perché una sola run a livello Normal non vi porterà via più di 3 ore e sarebbe un peccato abbandonare il gioco dopo così poco tempo. Un plauso va poi anche all’impatto visivo, tutto giocato su colori vibranti, luci impazzite, stile manga-anime anni ’90, anche se, come già detto per il level design, il vostro cervello sarà talmente occupato a seguire il flow forsennato dello shooting da non riuscire quasi ad apprezzare i tanti piccoli tocchi di classe grafici.

Verdetto

Mullet MadJack non è uno FPS che mi sento di consigliare a tutti sia per il suo ritmo indiavolato e forsennato con tanto di countdown perenne (boss a parte), sia per un modo di concepire gli sparatutto che alcuni potrebbero trovare fin troppo spinto ed esagerato. Eppure, se si riesce a entrare nell’ottica ipercinetica impressa dai ragazzi di HAMMER95, il divertimento è assicurato, la longevità non delude (una seconda run a difficoltà maggiore è d’obbligo) e l’elemento roguelite non stona. La sensazione di giocare a qualcosa di diverso in ambito retro-shooter è poi la classica ciliegina sulla torta.

In questo articolo

Mullet MadJack

HAMMER95
  • Piattaforma
  • PC

Mullet MadJack – La recensione

8.5
Buono
Mullet MadJack è uno degli sparatutto più atipici, divertenti, incasinati, pazzi e furiosi visti negli ultimi tempi. Non è un FPS per tutti, ma se per voi la velocità su schermo è una droga, non potete perdervelo.
Mullet MadJack
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